Emma Watson parla di abusi sessuali ai Golden Globes: tutta la verità sulle violenze sul lavoro

La star di Harry Potter sostiene che la propria esperienza non sia per niente rara .

Emma Watson ha dichiarato di essere stata vittima di innumerevoli molestie di genere sessuale nel mondo del cinema. Ormai, dopo lo scandalo Weinstein, si sa bene che Hollywood é spesso stata il set di gravi violenze contro il sesso femminile.

Ad ogni modo, Emma ha deciso finalmente di parlare confidandosi con Variety sul red carpet. In occasione dei Golden Globes di domenica sette gennaio, le donne del mondo dello spettacolo hanno deciso di unirsi e, finalmente, di lottare contro gli abusi e le molestie che avvengono troppo comunemente nell’industria in questione.

Durante un’intervista che ha avuto luogo al famosissimo evento, la Watson ha dichiarato le proprie esperienze. Ad ogni modo, l’aspetto che sciocca maggiormente l’attrice inglese non é tanto la violenza subita in sé, bensì la frequenza con la quale questi abusi hanno luogo. La star ha continuato descrivendo il problema come sistematico e strutturale.

Emma Watson nel trailer internazionale di La Bella e La Bestia.

Gli abusi sessuali in UK

Inoltre, sembra proprio che, in questo caso, la geografia non giochi un ruolo importante nelle cause di tale flagello. Effettivamente, anche nel Regno Unito le statistiche non sembrano essere delle migliori. Dalle statistiche inglesi sembrerebbe proprio che in UK un’altissima percentuale di donne tra i 18 e i 24 anni siano state vittime di molestie e abusi sul lavoro.

L’iceberg della violenza

Il problema non é semplicemente arginato negli ambienti artistici. Infatti questo genere di esperienze sono comuni a tutte le industrie. La Watson ha continuato ha parlare riflettendo sull’altissimo tasso di donne che, almeno una volta nella vita, hanno subito questo tipo di violenze (di genere fisico, verbale o anche semplicemente psicologico). Secondo la Watson l’aspetto più insano della storia consiste nel fatto che, negli ultimi anni, abbiamo visto solo la punta di un iceberg che potrebbe fare invidia alla montagna di ghiaccio che ha affondato il Titanic.

Le critiche contro il servizio fotografico di Emma Watson

Durante lo scorso anno, Emma Watson ha risposto prontamente alle critiche che la attaccavano per un servizio fotografico in cui la star aveva posato in topless.

Secondo la Watson, il femminismo consiste nel dare alle donne la libertà ed il libero arbitrio. La star ha continuato dichiarando che il movimento rosa non é un bastone con cui aggredire altre donne. Il femminismo é emancipazione, indipendenza e eguaglianza! Ciò che ha scioccato maggiormente Emma (in questo caso) é stata proprio la reazione di alcune donne che disprezzavano il gesto dell’attrice.

In un’intervista su Channel 4 News, la Watson sostiene di non capire cosa ci fosse di male nello shooting in questione.  Effettivamente la celebrità trova le foto del servizio estremamente artistiche e creative. L’esperienza in sé é stata molto stimolante per Emma.

Secondo la star, questo genere di episodi rivelano quanto spesso la gente abbia delle convinzioni profondamente errate sul concetto di femminismo. Come si può dar torto a questa giovane donna? Effettivamente spesso si maschera la misoginia per femminismo in maniera talmente accurata che é poi difficile distinguere l’una dall’altro.

Emma Watson

I fattori che causano gli abusi sul lavoro

Tornando alle violenze sul genere femminile, bisogna saperne di più, é un nostro dovere parlare, comunicare e capire fino in fondo i problemi che si trovano a monte del caso Weinstein. Ecco quindi una breve e semplice spiegazione di tutti i fattori che causano e contribuiscono all’altissimo tasso di abusi e soprusi a Hollywood.

Se si pensa che i i perpetratori di molestie agiscano “nel vuoto” ci si sbaglia. Se Harvey Weinstein ha commesso, indisturbatamente, violenze e abusi sessuali per decadi, sarebbe per lo meno naif credere che certi atti avvengano nelle tenebre più oscure. Il caso Weinstein ha avuto il ruolo di chiarire all’opinione pubblica che, spesso, i soprusi di tipo sessuale sono come dei segreti facilmente accessibili.

Se si considerando tutti i collaboratori che probabilmente hanno guardato dall’altra parte e hanno riso alle inappropriate battute del produttore e alle risorse umane dell’industria che non si sono mai preoccupate di investigare sul problema, scatta chiaramente una campanella d’allarme.

Tale disinteresse sull’argomento nel luogo di lavoro ha creato una complicità implicita che, per lungo tempo, ha incubato il degrado della situazione e lo sviluppo di tale violenza contro il sesso femminile.

La disuguaglianza di genere a Hollywood


Inoltre, se si pensa allo status delle donne nell’industria del cinema, si riesce a contestualizzare meglio tale flagello. Effettivamente, le statistiche dei 100 film di più successo del 2016 potrebbero lasciare della perplessità nella bocca di chiunque.

La disparità di genere non é una novità né una sorpresa a Hollywood infatti:

• solamente il 30.8% dei personaggi con battute é di sesso femminile

• il 28.8% dei personaggi femminili portano vestiti scollati. Mentre solamente il 7%  dei personaggi maschili viene ripreso in abiti poco consoni.

• il 26.22% delle attrici recitano in scene di nudo, mentre la percentuale maschile é solamente pari al 9.4%

Tutto ciò ci porta a capire che la disparità a Hollywood esiste ed é intrinseca nel sistema. Sicuramente le mele marce esistono ed esisteranno sempre. Ad ogni modo il problema si pone quando si dà spazio a queste mele marce in questione.

Immagine della scritta di Hollywood

Come si possono combattere le violenze sul lavoro?

Dunque cosa si può fare per combattere l’elevata ricorrenza di tali episodi? bisogna innanzitutto premettere che gli abusi di tipo sessuale non avvengono solamente ad Hollywood. Come menzionato precedentemente nell’articolo, le violenze contro le donne nel mondo del lavoro sono molto più frequenti di quanto si pensi e si possono considerare come un difetto comune a tutti gli ambienti professionali.

Dunque, il primo passo verso una soluzione risiede nell’apertura e disponibilità a parlare ( per quanto riguarda la vittima) e ad ascoltare ( per quanto riguarda l’entourage). Far finta di niente non porta a nulla. Chi rimane indifferente davanti ad una violenza incita implicitamente l’aggressore concedendogli lo spazio e la possibilità di colpire nuovamente e più frequentemente.

Successivamente, bisogna agire gestendo la situazione con punizioni esemplari e isolamento da parte dell’ambiente nei confronti dell’aggressore. In terzo luogo, bisogna affrontare attivamente il tema della disparità tra i sessi al fine di non creare una disuguaglianza che metta in una possibile posizione di vantaggio un eventuale aggressore  portando indirettamente all’abuso sessuale.

Violenza sessuale: sesso o potere?

In effetti, molti erratamente credono che la molestia sessuale abbia principalmente a che fare con il sesso in sé. Per questo motivo, coloro che commettono tali abusi, spesso, devono successivamente compiere un percorso rieducativo che li aiuta ad affrontare la dipendenza sessuale.

Ad ogni modo, la molestia sessuale ha poco a che vedere con l’atto in sé. Infatti la principale causa scatenante che porta un’ individuo a diventare un aggressore é proprio desiderio di potere e di controllo. L’atto sessuale é semplicemente un veicolo per esercitare il potere e controllo sulla vittima.

Lottare contro questo flagello é possibile, bisogna semplicemente fare il primo passo!

Weinstein e Asia Argento
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