Ermal Meta racconta la gioia della condivisione nel brano Uno

Ermal Meta, cantautore albanese classe 1981, è una delle voci più amate della musica italiana. Il suo successo così ad aumentare, soprattutto dopo la partecipazione all’ultimo Festival di Sanremo con il brano Un milione di cose da dirti che lo ha visto guidare la classifica generale anche se poi, alla fine, non ha ottenuto la vittoria e si è classificato al terzo posto.

Nonostante questo, è stato comunque un vero successo e da oggi, venerdì 30 aprile, torna sulla scena musicale con il nuovo singolo Uno estratto dall’album Tribù Urbana uscito il 12 marzo. Si tratta di un brano che celebra la gioia della condivisione, ma soprattutto che afferma che siamo tutti uguali, senza distinzioni e che solo dandoci una mano potremmo farcela anche negli ambienti più ostici. Al suo fianco nella canzone troviamo il coro del dipartimento Pop e Rock del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. A proposito del brano Uno, Ermal Meta afferma che:

“Uno per tutti: da soli non possiamo farcela, tantomeno nell’universo musicale. Un busker senza passanti, un direttore senza l’orchestra, un concerto senza pubblico; tutto senza emozione. È il punto di non ritorno. “Uno” è un inno alla gioia della condivisione, corale come può essere un insieme di voci che dai vicoli di Atene al centro di Dublino, hai visto come sembra un po’ tutto più vicino?”.

Il cantante Ermal Meta

Sabato lo vedremo salire sul palco del concerto del Primo Maggio, in attesa del suo tour autunnale in giro per l’Italia.

Ed a te piace Ermal Meta? Cosa ne pensi del suo nuovo brano Uno? Nel frattempo, di seguito, potrai trovare il testo della canzone.

Il testo di Uno

Dai vicoli di Atene al centro di Dublino
Hai visto come sembra un po’ tutto più vicino?
E noi voliamo sopra le autostrade e le prigioni
Come le voci, le nostre voci
Si accendono milioni di luci
Visti da su siamo tutti uguali
Ti dico sì, anche se fossimo in pericolo, in bilico
Niente panico
E un bambino calcia un pallone oltre il muro
Ci separano
Ma il cielo è uno
Il cielo è uno
Uno
Il cielo è uno
Uno
Dagli occhi di una madre a quelli incerti di un soldato
Dal primo bacio al buio al grido di uno stadio
Si accendono milioni di luci
E dentro i bar le televisioni
Le senti o no le nostri mani che sollevano l’aria all’unisono?
Un bambino calcia un pallone oltre il muro
Non ci separano più
Il cielo è uno
Il cielo è uno
Uno
Il cielo è uno
Uno
Siamo tutti qui, ma che spettacolo
Quasi identici non è un miracolo
Tutti liberi
Tutti o nessuno
Il cielo è uno
Siamo tutti qui, ma che spettacolo
Il cielo è uno
Tutti liberi
Tutti o nessuno
Il cielo è uno
Uno
Uno
Il cielo è uno
Il cielo è uno
Uno
Uno
Uno
Uno
Il cielo è uno

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