Recensione di Fast and furious 9. Una bella riunione di famiglia ma la saga sembra aver finito il gas

John Cena e Vin Diesel in Fast and Furious 9

“Le cose cambiano”, ringhia Dom Torretto – interpretato da Vin Diesel – durante le scene di apertura di questo tanto atteso Fast and Furious 9.

Tecnicamente, si riferisce alla vita serena che lui e Letty (Michelle Rodriguez) hanno abbracciato con riluttanza per crescere il loro giovane figlio, Brian. Chiamato così per omaggiare il compianto Paul Walker, che nella saga si chiama proprio Brian. Ma con quella citazione, Vin Diesel potrebbe riferirsi alla stessa saga di Fast and Furious, che ha introdotto alcune piccole modifiche in questo 9 capitolo.

Nelle quasi due ore e mezza di Fast and Furious 9, che segna il ritorno del regista Justin Lin dopo un pit-stop di due film, è facile capire che alla serie Fast sia rimasto poco carburante… nel senso che diventa difficile trovare qualcosa di nuovo per interessare i fan. Lin ovviamente non ha più nulla da dimostrare dopo aver diretto Tokyo Drift e l’apprezzata reinvenzione del franchise Fast and Furious 5, ma questo nono episodio mette alle strette persino un regista del suo calibro.

Nonostante la loro nuova vita, bastano 3 minuti per convincere Dom e Letty a tornare in pista. In Fast and Furious 9 devono entrare in possesso di una super arma fantascientifica per evitare che questa cadi nelle mani sbagliate, ad esempio in quelle del fratello ripudiato di Dom, che nella saga si fa chiamare Jakob (John Cena). Finanziato dal miliardario Otto (Thue Ersted Rasmussen) e aiutato dall’hacker interpretata da Charlize Theron, Jakob scopre che l’equipaggio di Dom è una spina nel fianco implacabile e li segue dal Mar Caspio a Londra.

Quattro anni fa, Fast and Furious 8 ha messo a nudo quanto sia facile gestire male l’equilibrio tra azione che ostenta la fisica e melodramma esagerato. Qui, Lin corregge abilmente il tiro…. o forse no? Dopo soli 15 minuti, la squadra di Dom sta correndo sopra delle mine antiuomo a 80 miglia all’ora mentre viene inseguita dall’esercito di una nazione centroamericana di cui non si conosce il nome. L’azione continua a intensificarsi con una scena in cui Dom attraversa il vuoto riportandoci indietro alla rapina di Fast 5.

Per quanto riguarda il dramma familiare che guida gran parte del film, Fast and Furious 9 alza la posta introducendo un Torretto più giovane attraverso dei flashback che ci aiutano a capire qualcosa in più sul personaggio. L’improvvisa apparizione di Jakob potrebbe essere stata una carta troppo audace per una saga che non aveva mai fatto riferimento in tanti anni a un fratello di Dom. Ma l’uso dei flashback su Dom e Jakob (con i Torretto più giovani interpretati abilmente da Vinnie Bennett e Finn Cole) riempie i buchi della trama, aiutando lo spettatore a capire le motivazioni della rivalità tra i due. A livello puramente emotivo funziona. Tra l’altro, quei flashback consentono a Lin di riportare nella serie le gare illegali notturne, che sono l’emblema di Fast and Furious.

Ma la presa di Lin sul volante inizia a scivolare quando si vede chiaramente che percorre la strada solo per il pubblico. Le scene iniziali con Roman (Tyrese Gibson) che diventa invincibile dopo aver sfiorato la morte innumerevoli volte – e lo ostenta con alcune battute – ci portano fuori dal terreno di Fast and Furious e ci avvicinano a quello di Deadpool. Oltre a questo, uno stupido set di fine film che coinvolge una Pontiac Fiero legata a un razzo, offre ai fan della fantascienza esattamente quello che vogliono, ma porta a Fast and Furious a rinunciare con entusiasmo alla quantità infinitesimale di credibilità a cui si era aggrappata la serie. E per quanto riguarda il tanto acclamato ritorno di Han Lue… Sung Kang è sempre il benvenuto, ma il suo rientro in squadra è sottodimensionato. Tutti i fan che avevano postato l’hashtag #JusticeForHan resteranno delusi.

Fast and Furious 9 ha il buon auspicio di essere il primo blockbuster a essere proiettato in esclusiva nei cinema dopo Tenet. Non è il miglior film che vedrai quest’anno – non è nemmeno il miglior film di Fast diretto da Justin Lin con un’ex superstar della WWE come antagonista – ma è improbabile che qualche altro film d’azione/spionaggio ti possa offrire lo stesso rapporto qualità-prezzo. Fast and Furious 9 è la classica riunione di famiglia a cui non vorrai mancare, nonostante i tanti difetti.

La Recensione

Fast and Furious 9

6 Voto

Se Fast & Furious 9 fosse uscito a marzo 2020, forse avremmo potuto essere più critici nei confronti di una trama eccessivamente familiare, del mancato sfruttamento del personaggio di Sung Kang e del modo in cui alcune scene d'azione siano riuscite a togliere quella piccola scia di credibilità alla saga. Ma diventa difficile criticare un film divertente e che ha sposato la causa cinema nel migliore dei modi. Tra l'altro, con un finale in due parti in arrivo, non abbiamo dubbi che la serie possa correggere il tiro e presentare qualcosa di più accattivante per l'epica conclusione. Bentornata famiglia Toretto.

PRO

  • I flashback funzionano molto bene
  • Una famiglia quasi al completo

CONTRO

  • ... forse troppa famiglia
  • Han Lue è tornato ma si vede poco
  • Delle volte pare Deadpool

Recensione

  • Voto 6
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