L’estate surreale di Calcutta e Pop X arriva con la canzone Gabbiano del progetto Friuilli

La canzone più originale del momento, uscita a sorpresa soltanto poche ore fa è Gabbiano di Calcutta e Pop X uniti nel loro progetto Friuilli, progetto parallelo di Calcutta con Davide Panizza e la collaborazione di Niccolò Di Gregorio.

Gabbiano è una vera e propria ballata estiva, velata di malinconia e con un testo totalmente surreale, dove per la musica la fa da padrone il piano elettrico e la voce è totalmente accompagnata da effetti che la distorcono e la modificano, così come siamo abituati a sentire nei pezzi i Pop X.

Il significato di Gabbiano di Friuilli

Gabbiano arriva nel momento giusto, all’inizio della bella stagione, e si pone come il perfetto anti tormentone con un testo che si muove tra frasi surreali e parole cariche di nostalgie.

Sin dalle prime parole, forti e dirette, è chiara l’intenzione di Calcutta e Panizza, che passano dal minacciare il Gabbiano invadente con:

Che ca**o ti guardi gabbiano!?
[…]
Togli lo sguardo dai miei occhi o ti sfondo

Per poi finire con una preghiera, quella di farsi trasportare da qualche altra parte, lontano da quel momento di tristezza.

O portami a volare, a volare con te

Dal testo di Gabbiano

A tutti gli effetti Gabbiano ci appare come un momento di sfogo, di un uomo che cammina lentamente perdendosi in pensieri malinconici e decide di sfogarsi con un gabbiano, l’unica presenza che sembra notarlo e osservarlo mentre passa.

Trovo che Gabbiano sia davvero una canzone troppo bella, che si pone dalla parte totalmente opposta a tutte le uscite estive che ci stanno arrivando in questo periodo, ma che sa raccontare in modo ironico e diretto emozioni che potrebbero riguardare ognuno di noi.

Se anche tu vuoi dirne quattro al gabbiano, lascia un commento alla fine dell’articolo.

Qui sotto, invece, puoi leggere il testo integrale della canzone.

Il testo di Gabbiano di Fruilli

Che ca**o ti guardi gabbiano?
Che cosa che cerchi da me?
Noi due non ci conosciamo
Se cammino piano è perché
Tu non hai mai toccato il fondo
Lascialo toccare a me
Togli lo sguardo dai miei occhi o ti sfondo
O portami a volare, a volare con te

L’estate, le alte stagioni, spiaggia nei pantaloni, non ricordo chi sei
Un buco sopra i miei due braccioli, nebbia fra i faraglioni, ho bisogno di te

Che cosa ti guardi gabbiano
Io non sono mai stato un tuo amico
Perché non hai mai toccato il fondo
L’hai lasciato toccare a me
Non so se l’alba sta arrivando o il tramonto
Ma portami a volare, a volare con te

Dov’è il cielo nei miei occhi arancioni, penso un po’ a Berlusconi, non capisco chi sei
Un buco sopra i miei due braccioli, nebbia fra i faraglioni, ho bisogno di te
L’estate, le alte stagioni, spiaggia nei pantaloni, non ricordo chi sei
Un buco sopra i miei due braccioli, nebbia fra i faraglioni, ho bisogno di te

Ma come fanno gli avvoltoi che divorano le prede?
Come fanno i professori che guardano gli alunni e non mangiano merende alla ricreazione?
Come fanno i professori che guardano le alunne ma
Bevo la bottiglia
Mi hai lasciato qui
Sei volato via
Mi hai lasciato qui
Sei volato via
Mi hai lasciato qui
Mi hai lasciato qui
Mi hai lasciato qui
Mi hai lasciato qui

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