Polemica per il servizio di “Chi l’ha visto?” su Giulia Tramontano. Il web: “Potevate evitarlo”

Giulia Tramontano "Chi l'ha visto?"

Il servizio di apertura su Giulia Tramontano, la 29enne uccisa al settimo mese di gravidanza, trasmesso durante l’ultima puntata di “Chi l’ha visto”, programma televisivo in onda su Rai 3 lo scorso Mercoledì 7 Giugno, in queste ore sta suscitando molte discussioni sul web.

Nella puntata infatti si è parlato dell’omicidio di Giulia Tramontano, la 29enne incinta uccisa dal fidanzato Alessandro Impagnatiello a Senago in provincia di Milano. La puntata è iniziata con la ricostruzione dettagliata e straziante della terribile vicenda di Giulia uccisa dal compagno “stressato” da un doppia vita di inganni, bugie e tradimenti e la lunga lettera al bambino mai nato di Giulia in cui, la voce della conduttrice, Federica Sciarelli, racconta la favola nera della sua vicenda all’innocente vittima della furia dell’uomo che l’aveva concepito.

La linea del programma infatti questa volta è risultata diversa dato che è quasi sempre quella di dare informazioni e mandare in onda immagini che siano davvero di interesse pubblico e di utilità sociale.

Ma durante la scorsa puntata non è andata così e molti utenti sui social hanno replicato: “Terribile scelta editoriale. Siete meglio di così, dai“, “Ma come vi è venuto in mente“, “Potevate evitarlo“. “L’apertura di Chi l’ha visto? con la lettera al bambino mai nato è vergognosa e manipolatoria“, scrive Giulia Blasi.

Giulia Tramontano “Chi l’ha visto?”: la lettera al bambino mai nato

Si inizia dalla testimonianza e dall’appello disperato che proprio a “Chi l’ha visto?” aveva fatto la mamma di Giulia Tramontano, ‘tua nonna’, spiega la conduttrice al bambino, che nel video racconta della figlia in attesa: “Ridevamo, scherzavamo sulle cose da fare, sui costi, pensavamo a cosa comprare per il bambino, il corredino”.

E racconta che ‘tua madre’ “aveva fatto anche la visita per andare in maternità. Lei già stava pensando da mamma e voleva stare un mese in più con suo figlio quando sarebbe nato. Giulia è così, è tenerissima.” Dice la donna lanciando un appello e usando il presente, non sapendo che, in quel momento, mentre lei sfoga la sua preoccupazione, sua figlia, già non c’è più. “La Domenica mattina ci sentiamo sempre perché non lavoriamo e ci facciamo una bella chiacchierata con calma. Quindi anche domenica le ho mandato una foto, poi un messaggio non visualizzato”, raccontava ancora, una settimana fa, la mamma di Giulia Tramontano in tv. “Mi ero preoccupata, ma non volevo disturbare.

Più tardi quel giorno, verso le sette della sera, squilla il cellulare: è  Alessandro, che mi dice che cercava Giulia ed era dai carabinieri a fare denuncia. Al che ho chiamato mio marito, a mezzanotte siamo partiti per Milano e siamo arrivati lunedì mattina”. Poi l’appello: “Mi voglio rivolgere a Giulia, torna a casa! Torna qua, ti prego, ti aspetto! Mi basta che mi mandi un messaggio, ti prego Giulia torna, fatti sentire, ti scongiuro”.

Un appello che, risentito oggi scoperta la verità, risulta doloroso.

“Questa è una ferita di tutti”, sottolinea infatti Federica Sciarelli “ma per la famiglia è un dolore terribile, che non passerà mai. E ora non è più solo un problema di pena, è un problema di capire che cosa fare perché queste cose non accadano più. Tutto il paese è rimasto scioccato”.

Il caso di Giulia Tramontano

Giovanni Cacciapuoti e Salvatore Cacciapuoti sono i legali dei famigliari di Giulia Tramontano e parlano della questione che, dal punto di vista processuale, preme in questo momento: “In relazione alla non premeditazione”, spiegano. “La pena della famiglia di Giulia è inimmaginabile, è un ergastolo di dolore che non passerà. L’aggravante della premeditazione è una delle quattro aggravanti contestate dalla procura  al momento del fermo di Impagliatiello insieme alla crudeltà, alla convivenza, ai futili motivi. Ma solo le ultime due aggravanti sono poi state prese in considerazione”.

A questo punto, proprio per approfondire l’ipotesi di un progetto di morte che forse veniva trascinato da più tempo, i redattori della trasmissione di Rai 3 hanno preparato una dettagliata ricostruzione dei fatti dell’intera settimana, dalla notte del femminicidio di Giulia fino alla confessione del compagno.

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