Hercules, la recensione del cartone animato Disney

Hercules recensione cartone Disney - immagine dal film

Hercules - Ce la posso fare


TITOLO: Hercules

REGIA: Ron Clements e John Musker

PAESE: USA

ANNO: 1997

GENERE: animazione, commedia, avventura, musicale

DURATA: 89 minuti

 

 

 


DOPPIATORI ITALIANI: Raoul Bova, Alex Baroni, Stefano Crescentini, Giancarlo Magalli, Veronica Pivetti, Barbara Cola, Massimo Venturiello, Gianni Musy

DOPPIATORI ORIGINALI: Tate Donovan, Roger Bart, Josh Keaton, Danny DeVito, Susan Egan, James Woods, Rip Torn


TRAMA: Il giovane Hercules, dotato di una forza sovrumana, viene temuto ed evitato da tutti. Il malessere che lo opprime costringe i genitori adottivi ad essere sinceri e, in questo modo, Hercules viene messo al corrente della verità: non è realmente figlio loro, bensì è stato ritrovato sedici anni prima, in mezzo al nulla, con addosso solamente un medaglione raffigurante il simbolo di Zeus.
Tale oggetto lo conduce al tempio del potente dio dell’Olimpo, dove il ragazzo spera proprio di ottenere risposte in merito al suo passato.
Scopre di essere figlio di Zeus ma, per riprendere il suo posto accanto agli dei, deve riuscire a dimostrare di essere un vero eroe.
E così, affiancato da Pegaso, il suo fedele cavallo alato, viene mandato alla ricerca di Fil, unico in grado di addestrarlo correttamente.
Hercules si allena duramente e si trasforma diventando sempre più forte. Comincia a sconfiggere mostri e salvare intere popolazioni. Incontra anche Megara, di cui si innamora. I suoi sentimenti sono segretamente ricambiati ma la povera ragazza è vincolata con un patto al perfido Ade che non le permette di essere libera. Anzi, quando quest’ultimo scopre di poter usare l’affascinante giovane donna per distrarre ed indebolire l’eroe, utilizza la cosa proprio per imbrogliarlo.
La situazione degenererà e metterà in grave pericolo la vita dei due innamorati. Solamente quando Hercules avrà capito che la forza del cuore supera quella dei muscoli riuscirà a salvare Megara, sconfiggere Ade e ottenere nuovamente il diritto di ritornare sull’Olimpo.
Ma giunto a questo punto dovrà fare una scelta e decidere se tornare nel luogo in cui è nato e riessere un dio o rimanere sulla Terra assieme alle persone che più ama.

“Ho sognato che, non so dove, c’è una nuova terra e sta aspettando me. Là la gente mia, quando passerò mi saluterà dicendo: “questa è casa tua”. E’ una meta che, ce la posso fare, io raggiungerò, io ce la farò. E ogni ostacolo che supererò sarà come un colpo d’ali e là io volerò. E ora tocca a me, ce la devo fare. Non m’importa se è impossibile, ma io scoprirò la mia verità, finalmente io saprò volare e volerò.”

 


COMMENTO: Hercules è il trentacinquesimo capolavoro Disney ed oltre a ciò è anche il metodo più originale ed infallibile per far apprezzare a chiunque la storia, in questo caso la mitologia greca. La formazione è al completo, abbiamo difatti un semidio, un cavallo alato, un satiro, un centauro, un’idra, un cerbero e, a far numero, un po’ di divinità varie, alcuni titani, le muse e le tre parche.
Una delle particolarità di questo film sono appunto i personaggi: sia quelli maggiori che quelli minori rimangono bene impressi poiché hanno delle caratteristiche uniche e piacenti, chi per una cosa, chi per un’altra.
Allora, abbiamo innanzitutto Hercules, il protagonista. Con lui è facile facilissimo: stereotipo del ragazzino sfigato nel periodo preadolescenziale…si trasforma e diventa un super palestrato, bello, forte e con una propensione al volontariato che stupisce durante tutta la durata del film. Noi italiani, inoltre, siamo stati più fortunati degli altri perché abbiamo al doppiaggio del nostro Ercole tre pilastri dello stivale (rullo di tamburi): Raoul Bova, per quel che riguarda la voce dell’eroe “cresciuto”, Stefano Crescentini, per l’Hercules giovane ed, infine, Alex Baroni nella magnifica interpretazione della canzone che ha gasato, e continua a gasare, tutti coloro che ancora credono in un futuro migliore per se stessi (“Ce la posso fare”).
Concluso il quadretto idilliaco dell’eroe barra semidio abbiamo poi Megara, detta anche più semplicemente “Meg”. La protagonista femminile è la donna modello: bellissima, con dei capelli perfetti, oserei dire sexy, intelligente e sveglia, ha praticamente tutto e la cosa stranamente piace (solitamente la perfezione tende ad attirare più l’antipatia che la simpatia). Quando poi a metà film veniamo a conoscenza del tradimento dell’ex fidanzato (motivo per il quale è vincolata con un patto ad Ade) la vediamo subito con occhi diversi, scopriamo che è umana, che ha delle debolezze e questo ci avvicina ancora di più a lei. Personaggio decisamente promosso. Chapeau anche alla doppiatrice Veronica Pivetti che ha la strabiliante capacità di completare Megara nel vero senso della parola.
Abbiamo citato Ade e parliamone: Ade è uno dei pochi cattivi Disney a non fare troppa paura. Ciò però non risulta essere un flop, anzi, il “cattivo” ci garba eccome. Un po’ per l’irriverenza, un po’ per il sarcasmo e anche un po’ per i capelli, ammettiamolo.
Nella sua squadra ci sono poi Pena e Panico, in grado di tramutarsi in qualsiasi cosa vogliano. I due mostriciattoli sono opportunisti e bugiardi però, anche nel loro caso, piacciono assai. Creano simpatia e gag divertenti durante tutta la pellicola.
Tornando invece ai buoni, troviamo Filottete, il satiro doppiato dalla gran voce di Giancarlo Magalli (che tiene testa al doppiaggio originale con Danny DeVito). Il mezzo uomo mezzo capra è il mentore sognato da tutti: se avessi avuto lui al liceo o in certi contesti lavorativi, probabilmente oggi sarei una persona migliore. Ma invece no, noi al posto del maestro-capra abbiamo, solitamente, una capra e basta.
E, a proposito di cose desiderate, veniamo a Pegaso. Pegaso è il fedele cavallo alato, colui che ti evita il traffico e il problema del parcheggio. E’ un personaggio di contorno ma sicuramente uno di quelli più apprezzati dal pubblico. Simpatico, tenero e coccoloso. Un po’ stupido quando si lascia imbambolare da Pena e Panico trasformati in una “cavalla seducente”.
Zeus, poi, è la ciliegina sulla torta: il classico bonaccione. Potrebbe essere benissimo uno dei gestori di certe nostre birrerie. Ce lo immaginiamo buono e perennemente con la birra in mano. Marito affettuoso, padre perfetto (tolto per il fatto che fa crescere il figlio da solo per sedici anni senza rimorsi o sensi di colpa).

Per una cultura top, per una serata karaoke e per attimi di divertimento alternati a momenti super romantici, Hercules è ASSOLUTAMENTE da vedere.

“Le persone fanno sempre cose pazze, quando sono innamorate”

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La Recensione

Il Verdetto

10 Voto

Recensione

  • Voto Globale 10
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