“HunterxHunter” 2011 vs. 1999: la mancanza di “Hikari ga mienai” si fa sentire.

Intensa, drammatica, fatta apposta per Killua: l'assenza della musica "Hikari ga mienai" nella versione di "HunterxHunter" del 2011 è una grande mancanza.

hunterxhunter poster

La serie anime HunterxHunter del 2011, adattamento del manga omonimo di Yoshihiro Togashi, sta tornando in voga tra le nuove generazioni grazie alla piattaforma Amazon Prime Video, che, a partire da fine novembre, ogni circa due mesi pubblica una nuova stagione interamente doppiata in italiano (la terza stagione uscirà il 30 Marzo).

Ma prima di essa, c’è stato un altro “HunterxHunter”: l’anime del 1999, che sì, è sempre tratto dal manga di Togashi, ma si prende alcune “licenze interpretative“, se così di può dire: alcune scene infatti sono tagliate perchè considerate troppo esplicite e violente per l’epoca, e, per compensare tali mancanze, sono stati aggiunti molti avvenimenti “filler”, ovvero, letteralmente “riempitivi”, non presenti nell’opera originale ma inseriti unicamente in fase di produzione dell’anime.

Per i fedelissimi dell’opera cartacea, dunque, la versione “HunterxHunter” del 2011 è indubbiamente quella che più si addice ai propri gusti, e che del resto mi sento anche io di consigliare ad un totale neofita il quale, pur non avendo mai letto il manga omonimo, decide di approcciarsi per la prima volta ad “HunterxHunter”.

Eppure. Eppure c’è una scena che per quanto mi riguarda è imbattibile nella versione del 1999: lo scontro tra Killua e Bodoro per l’esame Hunter.

ATTENZIONE! DA QUESTO PUNTO INZIANO SPOILER PER CHI NON AVESSE VISTO LA PRIMA STAGIONE DI HUNTERXHUNTER

Ho preferito lo scontro KilluavsBodoro del ’99 per tanti motivi: le inquadrature, i colori, le espressioni. Ma soprattutto per la musica, la meravigliosa traccia intitolata “Hikari ga mienai”, presente unicamente nella soundtrack ufficiale della versione anime del ’99.

Perché diciamocela tutta: “Hikari ga mienai” non è solo la melodia di sottofondo di un momento. È la melodia di sottofondo di Killua, fatta apposta per lui, compagna perfetta, per estensione e parallelismo, di ogni suo attimo di vita durante l’esame per diventare Hunter.

Ovverosia.

La musica parte piano, quasi delicatamente, e sembra essere persino serena, a primo impatto: Killua inizialmente si presenta a Gon e agli altri come un bambino spensierato e allegro dal faccino tenero.

La musica si abbassa, rallenta, pare fermarsi, anche se solo per poco, pochissimo tempo: Killua, in seguito al confronto con il fratello Illumi, vede ineluttabilmente crollare nello stesso parco lasso di tempo tutte le sue certezze, tutta quella gioia ostentata con una sicurezza tale da convincere della sua veridicità persino se stesso. Si immobilizza, dunque. Fisicamente e mentalmente.

La musica riparte, è sorda questa volta, rombante, dura, carica di drammaticità non velata: Killua è una bambola vuota e spezzata, il cui dolore, la cui rabbia e la cui impotente sottomissione culminano nell’atto maggiormente ieratico ed icastico per uno Zoldyck come lui, ovvero l’omicidio. Di un innocente Bodoro, questa volta.

La musica si abbassa di nuovo, scema fino a scomparire del tutto, finisce: Killua, sconfitto e a testa bassa, abbandona la sala della prova. Termina così la meravigliosa “Hikari ga mienai”. E termina così l’esame da Hunter di Killua Zoldyck.

Una grave mancanza, dunque, l’assenza di tale meravigliosa e contestualizzata melodia nella scena dell’omicidio di Bodoro del 2011, la quale è a mio parere priva di quel pathos e quella densa e pesante malinconia che invece ho tanto amato e tanto mi ha colpita nella versione del 1999.

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