Il principe delle donne, la recensione del film sulla seduzione

Il principe delle donne recensione

https://www.youtube.com/watch?v=C9OMH9Rnluo


TITOLO: Il principe delle donne

TITOLO ORIGINALE: Boomerang

REGIA: Reginald Hudlin

CAST: Eddie Murphy, Robin Givens, Halle Berry, David Alan Grier, Martin Lawrence

PAESE: USA

ANNO: 1992

GENERE: commedia romantica

DURATA: 107 minuti

 


 

TRAMA: Marcus Graham (Eddie Murphy) lavora come dirigente nel settore marketing di una nota azienda chiamata “Chantress”. Nella vita ha la reputazione di “principe delle donne” poiché riesce ad ammaliare tutte flirtando fino al raggiungimento dell’obiettivo: portarsele a letto.
Marcus, agli amici, rivela di essere alla ricerca della donna perfetta, sia fisicamente che intellettualmente ma, fino ad allora, non ritiene necessario smettere coi suoi modi da seduttore, ragion per cui continua ad inviare una rosa a tutte le sue amanti, con tanto di bigliettino “Penso solo a te”.
A cambiare le carte in tavola è l’imminente fusione aziendale che vede fare il suo ingresso in scena la bellissima e seducente Jacqueline Broyer (Robin Givens). L’affascinante donna prende il posto come capo pubblicitario, mansione molto ambita da Marcus che, però, non se ne cura: il Don Giovanni, difatti, ha un nuovo scopo di vita, quello di conquistare la sua nuova responsabile.
Tenta in tutti i modi ma le sue tecniche questa volta non paiono funzionare, con sua grande sorpresa. Non è tutto, ad un certo punto è proprio lei a prendere il controllo della situazione e a sedurre Marcus che rimane a tutti gli effetti folgorato dalle doti fisiche e mentali della donna.
La situazione rivela che Jacqueline è, a tutti gli effetti, l’alter ego femminile di Marcus e, quest’ultimo, per la prima volta nella sua vita, si rende conto del male fatto alle giovani donne utilizzate solo per soddisfare i suoi piaceri.
E’ totalmente innamorato della sua carnefice e ciò lo annienta quando lei lascia chiaramente intendere di non essere interessata a costruire un rapporto serio.
Nel frattempo, a risollevargli l’umore è la sua nuova collega, Angela Lewis (Halle Berry), nonché oggetto del desiderio del suo migliore amico. La ragazza, però, non sembra molto attratta dall’amico e presto finisce per innamorarsi proprio di Marcus che, clamorosamente, ricambia i sentimenti. Tra i due nasce una complicità unica che cambierà per sempre la natura del protagonista, tanto da non farlo cedere più ai maliziosi tentativi di flirt di una Jacqueline gelosa.

“Ebbene sì, questa è la storia di un cane in calore, uno perennemente a caccia di donne. A metà strada tra un Don Giovanni e uno straccia mutande.”

Il principe delle donne recensione – immagine del film

 

COMMENTO: Il principe delle donne si rifà ad uno dei cliché cinematografici (e non) più vecchi del mondo: lui, il protagonista, è il classico pezzo grosso a lavoro nonché uomo affascinante e di conseguenza donnaiolo e maschilista. A fargli perdere la testa, ovviamente, una lei altrettanto seducente ed avvenente. Con un finale della storia abbastanza scontato già dalla prima parte del film: la donna sexy e apparentemente perfetta gli rifila un due di picche clamoroso così lui ripiega sulla seconda protagonista femminile della pellicola, Angela, quella vera, sincera e noiosamente buona (diciamolo chiaro e tondo, Halle Berry la preferiamo quando fa Catwoman o, in alternativa, una delle eroine di X-Men).

“Mi ami ancora? Perché io ti amo da morire.”

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Il principe delle donne recensione – Eddie Murphy dimostra di saperci fare

La Recensione

Il Verdetto

8 Voto

<p style="text-align: justify;">Togliendo la trama già vista e rivista la commedia comunque funziona, forse merito di un Eddie Murphy sempre fresco e divertente o della colonna sonora che, all’epoca, riscontrò grande successo negli Stati Uniti.</p> <p style="text-align: justify;">Per delle tecniche di flirt intramontabili e per plateali consigli sul “cosa <strong>NON</strong> fare mai con una donna”,<strong> Il principe delle donne</strong> vi servirà e vi regalerà una serata di semplice ma funzionale ironia (oltre che di romanticismo).</p>

Recensione

  • Voto Globale 8
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