Alla corte di Chalamet e Pattinson: la recensione della nuova uscita Netflix Il re

Ispirato all’Enrico V di William Shakespeare, Il re di David Michôd racconta la vita del giovane e ribelle principe Enrico V d’Inghilterra, interpretato da Timothée Chalamet. Fanno parte del cast anche Joel Edgerton, Robert Pattinson, Ben Mendelsohn e Lily-Rose Depp. Distribuito da Netflix, questo dramma storico tratta la storia di un famoso personaggio letterario, ma con modernità. Sin dalla prima visione del film sugli schermi del Festival del Cinema di Venezia 76, sono stati due gli attori più chiacchierati.

Il primo è Robert Pattinson, che interpreta Luigi, Delfino di Francia, vanesio e sicuro di sé. Le sue stoccate al re d’Inghilterra sono pungenti e ironiche, e sembra non aver convinto del tutto il pubblico, per l’accento francese e la superficialità del personaggio. Lily-Rose Depp invece ha la piccola parte di Caterina di Valois, principessa che sposa Enrico V per sigillare il patto di pace tra Francia ed Inghilterra. La sua determinata principessa pare aver affascinato il Lido, nonostante la breve apparizione. Naturalmente il confronto con il padre Johnny Depp non manca mai, soprattutto adesso che Lily-Rose deve dimostrare di avere talento nel mondo del cinema, oltre che in quello della moda.

La trama di Il re

Inghilterra, 1400. Il giovane Hal trascorre le sue giornate in balia del divertimento e dell’alcol. Partecipa ai numerosi festini di corte, lontano dalla presenza sgradita del padre, il re. Sir John Falstaff si occupa di lui e lo cresce; un tempo abile soldato, oggi consiglia il ragazzo e lo protegge dai pericoli. Il principe non è mai stato interessato al regno, dato che ha un rapporto conflittuale con il padre. Tuttavia, quando muore il fratello minore al quale era destinato il trono, una volta deceduto il re, Hal sarà costretto ad imparare in fretta come governare un regno.

Timothée Chalamet, Lily-Rose Depp e Robert Pattinson in Il re

Il ragazzo, a differenza del suo predecessore, sogna un regno unito e pacifico, ma sarà costretto a muovere guerra contro la Francia per difendere l’onore della sua corona. Quello che doveva essere un accordo con il sovrano francese per evitare troppi spargimenti di sangue, diventa ben presto un conflitto guidato da odio e vanità. I suoi propositi di pace si scontrano con gli intrighi di corte e i cospiratori, e sarà il giovane Enrico V a dover pensare a come proteggere un’intera nazione.

Conflitti tra generazioni

Il re è un film che parla dei rapporti tra padri e figli. Viene preso in esame il divario che separa il re Enrico IV e il giovane Hal; il primo che non desidera vederlo a corte e lo umilia affidando il regno al fratello minore, più in linea con le sue idee. Il secondo che è ben contento di non doversi misurare col padre, e che anzi preferisce non averne nulla a che fare. Quando però il fratello muore in battaglia, Hal è costretto a tornare per visitare il vecchio sovrano morente, che lo prega di governare l’Inghilterra.

Joel Edgerton in Il re

Il nuovo Enrico V accetta, ma a modo suo. Non vuole seguire le orme dell’uomo, ma anzi vuole uno stato pacifico e collaborativo con i regnanti vicini. Quando si trova costretto a rispondere ai presunti insulti della Francia, tenta comunque in tutti i modi di evitare vittime e dolore. Ma il figlio del sovrano francese, Luigi, non è dello stesso avviso. E così Hal sente suo malgrado di avvicinarsi al padre, dovendo essere determinato e coraggioso, obiettivo e freddo se occorre. John Falstaff, poi, non è solo il suo consigliere e capo di una frangia dell’esercito, ma ricopre la figura paterna di cui il giovane ha disperatamente bisogno.

Robert Pattinson in Il re

Altra coppia padre-figlio che troviamo è proprio quella tra il Delfino e il re francese Luigi XIV. Se Enrico V vuole porre fine alle infinite guerre e all’odio scatenato dal feroce Enrico IV, il Delfino disprezza il padre non considerando la sua richiesta di resa verso l’Inghilterra. Decide allora di sfidare il re inglese prima con l’esercito, e poi a duello. I ruoli qui si invertono: l’impeto e l’arroganza giovanile hanno la meglio sulla razionalità e la correttezza che Luigi XIV sembra avere. Il figlio incarna tutto ciò che il protagonista non vuole diventare e si comporta in modo superbo e spocchioso. Ci vengono quindi mostrati due tipi diversi di rapporti genitoriali, resi più aspri dall’assenza di mogli e madri.

La figura della donna in Il re

Nonostante la quasi totale assenza femminile in Il re, la breve ma incisiva apparizione di Caterina di Valois, altra figlia di Luigi di Francia, dimostra come la presenza di una donna possa portare consiglio. Hal capisce sin da subito che Caterina sta dalla sua parte, gli è sincera e devota, anche se non può assicurargli il suo amore. Il regista sembra voler suggerire allo spettatore quanto l’uomo a volte possa essere irruento ed impulsivo nelle sue decisioni, mentre la donna sia riflessiva, profonda; un’influenza positiva se chiamata ad affiancare il suo partner.

Questo dramma storico aveva tutte le premesse per diventare un gran film. Un cast formato da un giovane ma talentuoso Chalamet (anche se a volte è difficile che sia credibile nel battere uomini più forti e grossi di lui, avendo una fisicità mingerlina). Una veste inedita e spassosa per il personaggio di Pattinson, che a mio parere sfodera con successo i suoi tempi comici. Troviamo anche delle scene ironiche grazie al personaggio di Joel Edgerton, uomo rozzo, grottesco ma anche divertente Nonostante ciò, Il re di Michôd non si distingue dai tanti drammi storici che siamo abituati a vedere, e l’empatia con i personaggi resta superficiale. Hal compie un viaggio di formazione, ma che non lascia nulla di particolarmente impresso negli occhi e nel cuore degli spettatori.

E tu, attendi con ansia l’uscita del film? Pensi che i drammi storici non possano più essere originali? Dicci in un commento cosa ne pensi!

La Recensione

Il re

6 Voto

Questo dramma storico non riesce a distinguersi dagli altri film simili a lui... tra l'altro viene difficile immedesimarsi nelle azioni di uno dei protagonisti. Un film che affascina per i costumi e la scenografia, ma che non arriva al cuore dello spettatore.

PRO

  • Fotografia e scenografia
  • Recitazione del cast

CONTRO

  • Non diverso da altri film storici
  • Non si entra in empatia coi personaggi fino in fondo

Recensione

  • Voto 6
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