“La Poesia” di chiamamifaro è un regalo di Natale per i suoi fan

Esce oggi “La Poesia” il nuovo brano di chiamamifaro.

Dopo aver collezionato milioni di streams con il primo EP “MACCHIE” prodotto da UMA Records a Giugno 2021 e l’album d’esordio “Post Nostalgia” prodotto da Columbia Records/Nigiri nel giugno 2022 e un’estate che l’ha vista protagonista di un importante tour estivo, con una tappa all’Arena di Verona per i Radio Zeta Future Hits, dove ha cantato “Santa Subito” insieme ad Asteria e al Red Valley Festival di Olbia davanti a oltre 25.000 persone, chiamiamifaro è prima tornata con “SE PARLO DI TE”, singolo scritto insieme a Riccardo Zanotti, Marco Paganelli e Alessandro Belotti e ora è di nuovo in radio con un nuovo brano rilasciato in occasione delle feste natalizie.

Chiamamifaro è il nome d’arte di Angelica Gori, Il nome scelto rappresenta proprio la luce del faro inteso come posto sicuro che illumina sempre qualcosa o qualcuno. È una luce singola che non lascia solo nessuno. E per Angelica, il faro è il luogo in cui ha capito che la musica puó essere la sua stra

Il significato di “La Poesia” di chiamamifaro

“La Poesia” è un vero e proprio piccolo regalo di Natale, il modo migliore per l’artista, di ringraziare i tanti fan per questo anno così speciale.

Il brano parla proprio di trovare la poesia anche dove pare impossibile vederla, in una macchina abbandonata, ai matrimoni dei contabili e in una relazione che muore.

Il testo di “La Poesia” di chiamamifaro

Mi piace fare tardi, perdermi tra gli altri
Come cuffie tra i sedili di Trenord
Mi ci vorranno anni per ritrovare i giorni
In cui non mi mancavi tanto, solo un po’


Hai ignorato gli occhi con cui ti guardavo
E non pretendere che poi ti dica: “Bravo”
E siamo più maturi, non lo metto in dubbio
Ma così finisce che ci consumiamo


La poesia che vive nelle cose più impensabili
È quella più difficile da fare andare via
Non ti scordar di me nei giorni aridi
La poesia che danza ai matrimoni dei contabili
Che vive in una goccia, che sfida l’entropia
È lei che mi ricorda dove abiti tu


I gatti senza luna che fanno scena muta
Ci fanno compagnia vicino al campo rom
Mi fai una serenata da un auto abbandonata
Ed io mi muovo come Olivia Newton-John


Hai ignorato gli occhi con cui ti guardavo
Da oceano mi son chiusa e mi son fatta lago
E siamo più discreti, non lo metto in dubbio
Ma così finisce che ci cancelliamo


La poesia che vive nelle cose più impensabili
È quella più difficile da fare andare via
Non ti scordar di me nei giorni aridi
La poesia che danza ai matrimoni dei contabili
Che vive in una goccia, che sfida l’entropia
È lei che mi ricorda dove abiti tu


(Uoh-oh-oh)
(Uoh-oh-oh)
Dove abiti tu, uh-uh
(Uoh-oh-oh)
(Uoh-oh-oh)


La poesia che vive nelle cose più impensabili
È quella più difficile da fare andare via
Non ti scordar di me nei giorni aridi
La poesia che danza ai matrimoni dei contabili
Che vive in una goccia, che sfida l’entropia
È lei che mi ricorda dove abiti tu

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