La ricerca della felicità, la recensione del film tratto da una storia vera.

La ricerca della felicità - Trailer italiano


TITOLO: La ricerca della felicità

TITOLO ORIGINALE: The Pursuit of Happyness

REGIA: Gabriele Muccino

CAST: Will Smith, Jaden Smith, Thandie Newton, Dan Castellaneta, Kurt Fuller, James Karen

PAESE: USA

ANNO: 2006

GENERE: drammatico, biografico

DURATA: 117 minuti


TRAMA: Chris Gardner (Will Smith), è un uomo in difficoltà economiche che vive a San Francisco insieme alla moglie Linda (Thandie Newton) e al figlio Christopher (Jaden Smith). Per cercare di mantenersi Chris ha investito i risparmi di una vita in scanner medici per rilevare la densità ossea. Purtroppo non riesce a venderne molti dal momento che la maggior parte dei dottori valuta l’arnese troppo costoso e non necessariamente utile nello svolgere il lavoro.
Un giorno, mentre passeggia in città, vede arrivare fuori da un’azienda un uomo a bordo della sua Ferrari e, entusiasta, chiede ironicamente quale sia il segreto per una vita così. L’uomo gli risponde di essere un broker finanziario e a Chris viene un’illuminazione: decide così di intraprendere gli studi per diventarlo a sua volta.
Nel frattempo, la moglie, stanca di dover mantenere l’intera prole e stufa dei progetti utopici del marito, lo lascia e se ne va di casa. Chris rimane da solo, senza lavoro e con il figlio a carico. Nonostante il momento difficile non abbandona il suo scopo, sa di valere e vuole che anche gli altri se ne accorgano.
Dopo nottate passate nei bagni della metropolitana, altre passate nelle case per i senzatetto, enormi sacrifici e grandi dispiaceri, la perseveranza e la costanza lo faranno vincere ed arriverà finalmente all’obiettivo prefissato.

“Me lo ricordo ancora quel momento, mi sembrarono così, non lo so, tutti così felici, perché non potevo esserlo anch’io?”

La ricerca della felicità recensione film – immagine tratta dal film


COMMENTO: La ricerca della felicità è uno dei film più commoventi nella storia del cinema. Tratto da una storia vera, la pellicola racconta la vita di Chris Gardner (attualmente, per la gioia di tutti, imprenditore milionario) che si ritrova solo con il figlio in una situazione economica a dir poco catastrofica.
In questo caso ad insegnarci qualcosa non è un film ma una persona vera, in carne ed ossa. La dimostrazione che ci fornisce è esemplare, egli ci mostra appunto come con la tenacia e la perseveranza si possa ottenere qualunque cosa, nonostante il periodo di crisi in cui si vive. Ci dimostra che non vi è nulla di utopico nei sogni e nell’avere progetti. Ci dimostra che, se ci crediamo, possiamo prenderci tutto, possiamo avere tutto, possiamo meritarci tutto. Ci dimostra che la meritocrazia esiste e che dai momenti più bui possiamo uscirne. Ci dimostra che non ha importanza cosa dice l’altra gente che gode nel vederci soffrire. Non importa se veniamo derisi, umiliati o trattati come spazzatura, possiamo avere tutto ciò che vogliamo.

“Fu in quel momento che cominciai a pensare a Thomas Jefferson, e alla dichiarazione d’indipendenza, quando parla del diritto che abbiamo alla vita, libertà e ricerca della felicità, e ricordo di aver pensato, come sapeva di dover usare la parola ricerca. Perché la felicità è qualcosa che possiamo solo inseguire, e che forse non riusciremo mai a raggiungere, qualunque cosa facciamo, come faceva a saperlo?”

La ricerca della felicità ci sprona ad essere migliori, a credere in un futuro migliore. E’ una carica di autostima di 117 minuti. Vi è anche la giusta dose di ironia (sempre utile per non toccare il fondo del tutto):

“Un uomo sta affogando in mare. Passa una barca e chiede all’uomo: “Ti serve aiuto?” e lui: “No, no, Dio mi salverà”. Passa un’altra barca e chiede all’uomo: “Ti serve aiuto?” e lui: “No, no, Dio mi salverà”. Poi l’uomo annega e va in Paradiso. L’uomo chiede quindi a Dio: “Ma perché non mi hai salvato?” e Dio: “Ma se ti ho mandato due barche a salvarti, stupido!”

Diretto dal nostro compatriota, Gabriele Muccino, il film, con un Will Smith fantastico, ha riscontrato notevole successo soprattutto negli Stati Uniti, dove la filosofia del sogno americano vige e non è considerata illusione.

Caldamente consigliato a tutti, soprattutto a coloro che non hanno smesso di sognare.

“Hey! Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa. Neanche a me. Ok? Se hai un sogno tu lo devi proteggere. Quando le persone non sanno fare qualcosa lo dicono a te che non la sai fare. Se vuoi qualcosa, vai e inseguila. Punto.”

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La ricerca della felicità recensione film – immagine dal film

La Recensione

La ricerca della felicità

9 Voto

La ricerca della felicità è uno dei film più commoventi nella storia del cinema. Tratto da una storia vera, la pellicola racconta la vita di Chris Gardner (attualmente, per la gioia di tutti, imprenditore milionario) che si ritrova solo con il figlio in una situazione economica a dir poco catastrofica. In questo caso ad insegnarci qualcosa non è un film ma una persona vera, in carne ed ossa. La dimostrazione che ci fornisce è esemplare, egli ci mostra appunto come con la tenacia e la perseveranza si possa ottenere qualunque cosa, nonostante il periodo di crisi in cui si vive. Ci dimostra che non vi è nulla di utopico nei sogni e nell’avere progetti. Ci dimostra che, se ci crediamo, possiamo prenderci tutto, possiamo avere tutto, possiamo meritarci tutto. Ci dimostra che la meritocrazia esiste e che dai momenti più bui possiamo uscirne. Ci dimostra che non ha importanza cosa dice l’altra gente che gode nel vederci soffrire. Non importa se veniamo derisi, umiliati o trattati come spazzatura, possiamo avere tutto ciò che vogliamo.

Recensione

  • Voto 9
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