Le migliori serie che non troverai su Netflix

Serie tv, oltre a Netflix c'è di più: ecco un elenco delle serie più belle che puoi trovare in circolazione

Hainlee Steinfeld in un'immagine di Dickinson in streaming su Apple TV

Siamo tutti grati a Netflix per quello che ha fatto per noi durante i mesi più duri del lockdown e la nostra riconoscenza sarà eterna. Ha poi avuto il merito di creare serie in cui veniva dato spazio a minoranze che fino ad allora non avevano trovato spazio nella narrazione mainstream. E lo ha fatto molto prima che il movimento “black lives matter” irrompesse sulla scena per dare loro voce.

Basti pensare ad Orange is the new black, dove la protagonista – una wasp a tutti gli effetti – è solo il pretesto per far risuonare la voce degli altri personaggi. Nel racconto corale della serie, donne di colore, ispaniche e orientali (ironicamente chiamate “the others”) diventano protagoniste e per la prima volta i canoni estetici a cui eravamo abituati vengono accantonati per privilegiare la bravura delle interpreti.

Bene. Dopo aver reso omaggio a Netflix, diciamo la verità: la sua fama oscura quella di altri prodotti che meriterebbero molto di più. Ecco una lista delle serie più belle che non troverai sul Netflix.

Losing Alice

L’attrice protagonista di Losing Alice, Ayelet Zurer, nella foto lancio della serie

Questo elenco non poteva non cominciare con la serie israeliana Losing Alice. Prodotta e trasmessa da Apple TV, questa serie di nicchia farà sicuramente più fatica delle altre a guadagnarsi la fama che le spetta, ma è un assoluto gioiello che ti consiglio di vedere.

La serie è un noir molto interressante, per cui un aggettivo in particolare è stato usato e sprecato: disturbante. Ti basterà guardare la prima puntata per capire il perché.

Alice è una regista di talento che sacrifica la sua carriera per riuscire a gestire la sua famiglia. Durante un incontro casuale in treno, conosce Sophie Marciano, una giovane sceneggiatrice che le rivela di essere una sua ammiratrice. Per una serie di circostanze casuali, Alice leggerà la sceneggiatura di Sophie e ne rimarrà talmente impressionata da decidere di volerne essere la regista.

Mentre la narrazione procede, si percepisce che qualcosa non va e inquadrare i personaggi in una definizione è impossibile. Ci sono continui cambi di prospettiva e verrai assalito da mille dubbi, sia sui personaggi che sulla direzione che la storia sta prendendo.

Dickinson

Hailee Steinfeld in una scena onirica della prima stagione DIckinson

Se Dickinson fosse stata trasmessa in streaming su Netflix, la sua popolarità sarebbe infinitamente superiore a quella di cui gode al momento, questo è certo. La serie è destinata ad un pubblico teen e ha tutto quello che serve per conquistarlo. In più è scritta molto bene e i dialoghi sono spesso esilaranti, soprattutto nella prima stagione (al momento le stagioni sono due).

La serie, come suggerisce il titolo, parla della vita della poetessa Emily Dickinson, rivisitandola in maniera abbastanza libera, anche se in realtà ogni linea narrativa prende le mosse da episodi e incontri realmente avvenuti. Quello che la rende interessante è il voluto anacronismo che caratterizza tutta la serie: ti troverai a guardare scene di balli d’epoca che si trasformano improvvisamente in twerking in costume ottocentesco, per fare un esempio. Anche la colonna sonora pop crea un contrasto divertente con l’atmosfera d’epoca.

Altro punto a favore è che a interpretare Emily Dickinson c’è Hailee Steinfeld, che oltre a essere una cantante (il suo ultimo EP è uscito a maggio 2020) conferma di essere un’ottima attrice. La sua Emily risulta simpatica, frizzante, credibile sia nelle parti di commedia che in quelle più drammatiche.

Anche Dickinson puoi vederla su Apple TV.

Euphoria

Zendaya in una scena della serie

Una delle migliori serie non Netflix in circolazione e assolutamente da vedere, è Euphoria. Euphoria è una serie diretta da Sam Levinson e prodotta da HBO, trasmessa da Sky Atlantic. L’idea originale viene in realtà da una serie israeliana, ma è stata HBO a renderla una delle serie culto di questi anni.

Zendaya interpreta Rue, una ragazza tossicodipendente che trova in Jules (Hunter Schafer) – una ragazza transgender appena trasferita in città – una ragione per riprendersi dal torpore della sua vita e forse rinunciare alla droga. Se Rue ha già sperimentato il dolore – ha perso il padre a causa di una malattia e ha rischiato a sua volta dimorire per overdose – Jules non è da meno: ha storie di sesso spesso violente con uomini molto più grandi conosciuti in chat; in più ha alle spalle il trauma di un ricovero forzato per “guarire” il suo non riconoscersi in un corpo maschile.

Ma il gruppo di adolescenti intorno a loro non è da meno e attraverso le loro storie vediamo una carrellata di tutte le ossessioni e difficoltà della loro generazione: droga, abuso di alcol, violenza repressa, revenge porn, uso sfrenato della tecnologia per umiliare e superare le proprie difficoltà nella vita reale.

Regia meravigliosa e sofisticata, luci al neon e atmosfere disorientanti, trucchi glitterati ed eccessivi, colonna sonora ricercatissima. Assolutamente da vedere.

WandaVision

Wanda Vision in una tipica scena stile sit-com

WandaVision non ha bisogno di presentazioni. In onda su Disney+ da gennaio 2020 con un nuovo episodio ogni venerdì, è la serie più popolare del momento a livello mondiale. Quello che forse non sai è che devi vederla anche se non sei un appassionato dell’universo Marvel.

La miniserie racconta gli eventi temporalmente successivi ai fatti di Avengers: Endgame e ritroviamo Wanda Maximoff e Vision alle prese con una perfetta vita da classe media americana. La messa in scena cambia di puntata in puntata: si parte dallo stile sit-com anni ’50 per avanzare di una decada puntata dopo puntata, per poi stabilizzarsi una volta che capiamo un pò meglio cosa sta succedendo.

WandaVision è anche un omaggio alla storia della televisione, altro motivo per cui la serie merita di essere guardata. Se sei riuscito a rimanere immune alle migliaiai di spoiler che girano in rete, apri Disney+ e comincia a metterti in pari.

We Are Who We Are

Fraser e Caitlin in We Are Who We Are

Tra le migliori serie non Netflix non poteva mancare We Are Who We Are. La prima serie televisiva di Luca Guadagnino è un prodotto molto particolare, che non può essere definito semplicemente come teen drama.

We Are Who We Are è ambientata in una base militare americana in Italia e l’ambientazione così particolare contribuisce a dare un tocco originale alla serie. Il protagonista Fraser arriva alla base con la madre Sarah, che è il nuovo comandante, e la compagna di lei. Nonostante non riesca a legare subito con il gruppo di coetanei che vive lì, stringe un particolare legame con Caitlin.

La loro amicizia porta all’immersione totale nel mondo degli adolescenti, delle relazioni tra pari e con gli adulti, alla scoperta della sessualità e della percezione di sé. Ed è un viaggio che viene fatto con estrema delicatezza e l’eleganza tipica di Guadagnino.

La serie è stata trasmessa su Sky Atlantic ed è disponibile anche su Now TV.

The Undoing

Nicole Kidman e Hugh Grant in The Undoing

Anche questa serie non ha bisogno di grandi presentazioni: appena uscita ha attirato l’attenzione e ha generato grande attesa. Quando finalmente è atterrata su Sky Atlantic le aspettative erano già altissime e non sono state disattese: The Undoing è un thriller psicologico che ti tiene in sospeso dalla prima all’ultima puntata.

I Fraser sono una ricca coppia dalla vita apparentemente perfetta, la cui esistenza viene sconvolta dalla morte di una donna. Da lì in poi una serie di bugie vengono a galla e tutte le certezze crollano ad una ad una. Non si può dire molto di questa serie senza correre il rischio di spoilerare o di rovinare il piacere di scoprirla puntata dopo puntata.

Quindi, se fino ad ora non lo hai fatto, corri a guardarla.

E tu hai qualche suggerimento per noi sulle migliori serie non Netflix? Faccelo sapere nei commenti!

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