Buon compleanno Liga! Fuori come va?

Ligabue compie 56 anni. 11 canzoni per raccontarlo e celebrarlo

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26 trascorsi dal suo primo album, oltre 30 di carriera e 56 compiuti oggi, 13 marzo 2016: questi sono gli anni di Luciano Ligabue, il rocker di Correggio, l’anima che “certe notti” le ha fatte vivere davvero.   Primi successi e crisi, poi la consacrazione, l’affermazione e l’impegno in altre attività oltre alla musica. Abbiamo deciso di festeggiarlo attraverso le sue canzoni, una per ogni album, lasciando parlare  musica e parole.

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1.Balliamo sul mondo ( Ligabue, 1990)

Questa canzone è parte del primo album, quello dell’incoscienza e irripetibilità. Ligabue è ancora acerbo, ma ricco di personalità e talento. Due giovani concentrano le loro speranze nella pratica del Fandango. Racconta la fuga dalle incertezze e precarietà, dovuta al disagio sociale e ai conflitti individuali.

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2. Urlando contro il cielo (Lambrusco, coltelli, rose & pop corn, 1991)

I tempi di Balliamo sul mondo non si sono ancora conclusi. L’ingorgo emotivo e le pressioni continuano ad avvolgere il cantautore, il quale fisicamente “urla contro il cielo”, si sfoga dando voce ad una imprecazione. Il rocker sa come far sentire la sua presenza.

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3. Ho messo via (Sopravvissuti e sopravviventi, 1993)

Ci sono persone che non si possono dimenticare e ci seguono come ombre. L’artista è qui introspettivo: accantona un po’ di illusioni, consapevole dei suoi sbagli. Ma non tutto si può mettere via, qualcosa inevitabilmente finisce per rimanere.

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4. A che ora è la fine del mondo? (A che ora è la fine del mondo? 1994)

Cover di un brano dei R.E.M, It’s the End of the World as We Know it (And I Feel Fine), è una canzone satirica, nata in seguito a perplessità dell’artista riguardo la maggioranza raggiunta in tempi così rapidi dal partito di Silvio Berlusconi per la vittoria elettorale. Fine del mondo in mondovisione, in cui lo spettacolo viene goduto seduti comodamente davanti alla tv.  “Chi è fuori è fuori e chi è dentro è dentro, e fuori TV non sei niente”.

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5. Certe notti (Buon compleanno Elvis, 1995)

Il rocker diventa un fenomeno di massa, prende forma il Liga nazionale. Certe notti non è una canzone, è un modus vivendi. Ecco le  parole dell’ artista:

“Onestamente non so cosa dire di questa canzone. Il successo con cui è stata accolta, proprio non me l’aspettavo. E’ una canzone che mi piace ma non capisco la fortuna che ha avuto. Per certi versi è un riassunto delle puntati precedenti, nel senso che le notti di cui si parla qua sono state già raccontate in modi più o meno simili in altre mie canzoni. Questa si vede che ha avuto il pregio di essere più precisa, non so, di venire capita meglio. La cosa paradossale è che, dopo il successo che mi ha dato soprattutto questa canzone, “certe notti” per me è ancora più difficile viverle”.

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6. Ho perso le parole (Radiofreccia, 1998)

Parole scritte e pensate per il film Radiofreccia. Una presunta storia d’amore, in cui l’autore cerca di farsi capire senza l’ausilio delle parole, invitando l’amata a sentire e guardare nel suo cuore.

Ho perso le parole oppure sono loro che perdono me, io so che dovrei dire cose che SAI, che ti dovevo, che ti dovrei. Ma ho perso le parole”.

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7. Una vita da mediano (Miss Mondo, 1999)

Metafora calcistica che racconta il mediano, ruolo di qualità e responsabilità, anche se un po’ in ombra. Ligabue medita e in questa canzone è presente tutta la sua capacità di analisi individuale della vita e della fatica che occorre per guadagnarsi anche il risultato più piccolo.

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8. Voglio volere (Fuori come va? 2002)

Volontà di mantenere quel desiderio adolescenziale di mondi possibili e realizzabili, pur se “strani”. L’artista ha bisogno di speranza, di un “mondo che faccia ridere”.

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9. Happy Hour (Nome e cognome, 2005)

Forse tra le canzoni meno poetiche dell’artista, ma sicuramente un altro marchio del rocker. Brano tormentone, ironico, cantato per tutta l’estate 2006. Liga del nuovo millennio va oltre e contro i “si dice che”.

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10. Il meglio deve ancora venire (Arrivederci, mostro! 2010)

Ognuno di noi ha i propri mostri e fantasmi, ma si può imparare a conoscerli, farli sentire meno pesanti. Perché in fondo, anche se questi ritornano, il futuro è ancora da scoprire e il meglio deve ancora venire..

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11. Sono sempre i sogni a dare forma al mondo (Mondovisione, 2013)

Non è una provocazione quella del cantante: egli è davvero convinto che siano i sogni a fare la realtà, che tutto quello che è stato realizzato sia passato attraverso il sogno di qualcuno. Ligabue torna a riflettere, ad occuparsi degli aspetti più profondi della vita, quelli che sono sempre stati parte delle sue canzoni, seppur in modi differenti.

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Si conclude così questo breve racconto di successi che hanno fatto parte della storia del rocker di Correggio. Abbiamo  citato solo  una piccola parte  delle sue canzoni, quelle che hanno contrassegnato  tappe significative. Buon compleanno Liga!

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