L’incredibile storia dell’Isola delle Rose: quanto c’è di vero nel film di Sydney Sibilia?

L'incredibile storia dell'Isola delle Rose

L'incredibile storia dell'Isola delle Rose

Tra i film più visti in questo periodo sulla piattaforma Netflix c’è di sicuro l’ultima fatica di Sydney Sibilia dal titolo L’incredibile storia dell’Isola delle Rose. Un film che prende spunto da un avvenimento vero, realmente accaduto, una trama che interessa la storia del nostro Paese e che ha lasciato stupiti quanti non ne conoscessero i fatti.

Ma andiamo a vedere un po’ più nello specifico quanto c’è di vero nel film e quanto invece è un’invenzione della trama filmica. Come sappiamo, infatti, un film richiede una struttura intensa che porta a romanzare anche le storie più bizzarre. E’ lecito quindi chiedersi quanto ci sia di vero nel film L’incredibile storia dell’Isola delle Rose, e lo vedremo in questo articolo.

Se non hai ancora visto i film e non vuoi rovinarti la sorpresa, allora rimanda la lettura, perché contiene degli spoiler. Se invece vuoi conoscere nel dettaglio quanto la trama corrisponda alla realtà, allora prosegui con la lettura.

L’incredibile storia dell’isola delle Rose: quanto c’è di vero? Un confronto tra i fatti reali e la trama del film

Nel film L’incredibile storia dell’Isola delle Rose ci sono molte cose vere e alcune cose un po’ romanzate. E’ vero infatti che alla fine degli anni ’60 fu costruita una piattaforma sul mare dall’ingegnere Giorgio Rosa, ed è vero che fu dichiarata indipendente. Meno vera invece è la storia della vita privata di Giorgio Rosa che però, come possiamo immaginare, viene romanzata per farci entrare più dentro al personaggio. Ma andiamo con ordine. Cosa accadde tra il 1958 e il 1968 al largo della costa romagnola?

Dalla piattaforma marina all’Isola delle Rose

Tutto ebbe inizio dal neo laureato Giorgio Rosa, un ingegnere pieno di ambizioni che stava sperimentando e progettando delle nuove tecniche costruttive marine basate sull’iniezione del cemento. Erano anni di crescita e sperimentazione, e Rosa non era da meno: voleva costruire una piattaforma sul mare e sperimentare le sue nuove tecniche.

L’Isola delle Rose, quella vera

I lavori iniziarono nel 1958, andarono avanti per molti anni, e numerose volte fallirono per via delle condizioni marine non sempre concilianti e facili da gestire. Un primo tentativo di tirare su la piattaforma avvenne nel 1965, ma fallì. Giorgio Rosa però non si diede per vinto, e iniziò da capo. Fino a quando, nel 1967 non fu conclusa la prima base di cemento che rese la piattaforma visibile al mondo esterno. La piattaforma fu costruita ad 11 km dalla costa e 500 metri fuori dal confine delle acque nazionali, al largo di Rimini. a struttura si reggeva su 9 piloni di cemento conficcati a 12 metri di profondità; la parte calpestabile era grande di 400 metri quadrati e nel progetto iniziale doveva crescere di 4 piani, ma non avvenne mai. Come viene mostrata nel film, la struttura non fu mai conclusa davvero.

Nello stesso periodo in cui fu messa in piedi iniziarono i veri problemi, perché la piattaforma (chiamata con disprezzo dalla stampa “‘isola d’acciaio”) venne notata dalle autorità, in primis dalla capitaneria di porto di Rimini che sosteneva che, in assenza di autorizzazioni speciali, doveva essere rimossa. Giorgio Rosa però perseverò nel suo progetto e, una volta completata la piattaforma di cemento, iniziò ad ospitare i primi abitanti dell’isola.

Ecco quindi che le prime differenze dal film di Sibilia sono quelle legate all’intenzione di Giorgio Rosa. Nel film infatti viene mostrata la sua turbolenta storia d’amore con una ragazza, Gabriella, e la voglia di dimostrare a quest’ultima la sua caparbietà e la voglia di costruire un mondo realmente libero, tutto ciò alla base del suo progetto. Invece, come abbiamo detto, Rosa voleva soltanto sperimentare e portare avanti i suoi progetti di avanzate tecniche costruttive, la dichiarazione di indipendenza non era proprio parte dei suoi pensieri, ma fu cosa che venne più avanti.

Andando avanti con la storia del film, vediamo che uno dei primi abitanti fissi dell’isola fu un naufrago, Pietro Bernardini. Per quanto possa sembrare assurdo, le cose andarono veramente così! L’uomo, dopo essersi salvato da un naufragio approdando sull’isola, affittò la stessa per un anno. Quando le autorità si opposero e ne chiusero gli accessi, Pietro rimase letteralmente prigioniero sulla piattaforma.

I protagonisti del film

Un secondo frequentatore dell’isola, invece, fu W.R Newmann, organizzatore di gare di sci nautico e successivo organizzatore di visite all’isola e relazioni con la stampa (soprattutto estera). L’isola infatti, un po’ alla volta, divenne un punto di interesse per i turisti che frequentavano le spiagge di Rimini, e ben presto vennero organizzati veri e propri tour in barca per raggiungere la piattaforma.

La dichiarazione di indipendenza dell’Isola delle Rose avvenne il 1 maggio 1968, quando già accoglieva molti turisti, ma alla cosa non venne data molta importanza nell’immediato, perché si pensò ad una semplice trovata pubblicitaria. Le preoccupazioni più grandi erano quelle degli abitanti del posto che temevano una scorretta concorrenza alle attività balneari della costa, visto che l’Isola delle Rose non pagava le tasse e attirava molti clienti. Pare che in quegli anni Giorgio Rosa ricevette infatti numerose proposte di acquisto della piattaforma, ma che non accettò mai.

Da quel 1 maggio l’Isola vide il suo periodo più felice. Dopo essersi dichiarata indipendente vide nascere una sua costituzione, una bandiera e un vero e proprio governo interno. Come lingua ufficiale fu scelto l’esperanto, e come inno L’Olandese Volante di Wagner. Vennero prodotti francobolli e si pensò anche di coniare una moneta propria (il Milo) ma la cosa non fu mai realizzata davvero.

I contrasti con il governo italiano

I contrasti più grandi, come viene mostrato anche nel film, furono quelli con il Governo italiano. Da parte dello stato italiano, infatti, la preoccupazione più grande era quella di una reale minaccia da parte di stati stranieri, e insieme a questo la volontà di contrastare la mancanza di tasse corrisposte allo Stato.

Ad ogni modo non ci fu mai un viaggio di Giorgio Rosa fino a Strasburgo, come invece viene mostrato nel film, piuttosto il tentativo di questo di avere un confronto con l’allora presidente. Rosa chiese infatti, tramite telegramma, un incontro con il presidente Giuseppe Saragat, ma in tutta risposta, il 26 giugno, le forze dell’ordine occupano l’isola.

Niente è avvenuto come viene mostrato nel film, si tratta infatti proprio della parte più romanzata. L’occupazione dell’isola da parte dell’esercito italiano, infatti avvenne senza colpi di cannone, quelli che invece vengono mostrati nel film, e tramite un processo che durò giorni, e non pochi minuti. Sull’isola, al momento dell’occupazione rimase Pietro Bernardini, bloccato lì per diversi mesi. Riceveva cibo e viveri da amici che si avvicinavano solo per dargli rifornimenti e poi venivano allontanati.

Nel frattempo Rosa tentò di riprendersi l’isola dichiarando la necessità di operare manutenzione alla stessa, ma la cosa non venne accolta. Si tentò quindi l’avvicinamento con la regata del 29 giugno programmata al largo di Rimini, ma anche quel tentativo fu vano. Furono raccolte anche numerose firme da parte di chi chiedeva che l’isola non venisse distrutta, ma la richiesta non venne mai accolta.

L’Isola delle Rose venne così smantellata a poco a poco, e a differenza di quanto mostrato nel film, vennero usati gli esplosivi sono per smantellare i piloni sottomarini, i cui resti giacciono ancora sul fondo delle acque.

Insomma, il film ha romanzato questo attaccamento alla libertà di uno stato che si dichiarava indipendente, la base culturale che ha fatto degli anni ’60 e del ’68 in particolare un anno simbolico, la lotta del piccolo contro il grande, un’utopia di libertà dalle ingiustizie imposte che sotto sotto accomuna tutti noi. Il film ha calcato la mano su questi aspetti, distorcendo la realtà ma dando una chiave simbolica alla trama che è la sua vera forza.

La storia tra Giorgio Rosa e Gabriella

Altra grande differenza tra la storia vera e il film è la difficile storia d’amore tra il protagonista, Giorgio, e Gabriella. Nel film i due vengono mostrati inizialmente come in crisi, incompatibili, in cerca di vite opposte. Nella realtà invece i due, al momento della costruzione della piattaforma, erano già sposati da anni. Gabriella è sempre stata accanto a suo marito in questa pazzesca avventura, dal primo all’ultimo giorno.

La storia d’amore mostrata nel film è sicuramente più interessante, perché fatta di conflitti, di cambiamento, ma non possiamo negare che anche nella realtà ha il suo fascino e la sua carica di romanticismo.

La recensione del film L’incredibile storia dell’Isola delle Rose

Dopo questo confronto tra quanto c’è di vero e quanto di romanzato nel film, concentriamoci ora sul film e sulla storia che racconta.
Il film di Sydney Sibilia è davvero stupefacente! Molto dell’interessa deriva sicuramente dal fatto che è sia tratto da avvenimenti veri, ma il bello della storia è anche la sua capacità di raccontare un’epoca, quella del ’68 che in tutto il mondo ha segnato un confine culturale tra il prima e il dopo.

Il racconto de film, inoltre, pieno di quell’ironia che Sibilia sa trattare sempre molto bene, è piacevolmente scorrevole, pieno di momenti divertenti e spassosi.

Bentivoglio e Zingaretti nei panni di Restivo e Leone

Bravissimi anche gli attori, a partire da Elio Germano che interpreta il ruolo del protagonista Giorgio Rosa e lo fa con scanzonata allegria. Le scene più divertenti poi sono legate al governo italiano, dove hanno saputo fare la differenza gli attori Luca Zingaretti nei panni del presidente del Consiglio Giovanni Leone e Fabrizio Bentivoglio in quelli di Franco Restivo, Ministro dell’Interno. Impossibile non ridere dei colloqui che intercorrono tra i due nell’arco di tutto il film.

La bravura di Sibilia è stata proprio questa, rendere L’incredibile storia dell’Isola delle Rose un film godibile, divertente, leggero, ma allo stesso tempo pregno di significati inestimabili come quelli della libertà e del coraggio di difendere un ideale più grande della somma delle sue parti; un ideale che ha permeato una generazione e un momento storico irripetibili.

E tu cosa ne pensi del film L’incredibile storia dell’Isola delle Rose? Lascia un commento qui sotto per dire la tua.

La Recensione

L'incredibile storia dell'Isola delle Rose

8 Voto

Un film molto bello e ben riuscito, che partendo dalla storia vera dell'Isola delle Rose, ci mostra una generazione e un periodo culturale pieno di fermento come quello del '68, in Italia e nel mondo. Una pagina di storia italiana poco conosciuta ma abbastanza bizzarra da sorprenderci e farci emozionare.

PRO

  • Cast
  • Dialoghi
  • Sceneggiatura

Recensione

  • Voto 8
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