Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet, il poetico film di Jeunet. La recensione.

Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet recensione del film

Questo è il nuovo film del francese Jean-Pierre Jeunet. I più lo conosceranno per il Favoloso Mondo di Amelie, La Città Perduta o l’esplosivo piano di Bazil. Questa volta, abbiamo a che fare con un tema più dolce e semplice.

Ci troviamo in Montana, in un bellissimo ranch a conduzione familiare, dove questo bambino di 10 anni, che di nome fa TS (Kyle Catlett) risulta essere molto diverso da suo fratello gemello Layton (Jakob Davis). Mentre TS discute riguardo alle leggi della natura, Layton è un cowboy provetto e vorrebbe diventare come il loro papà (Callum Keith Rennie). Nella famiglia c’è anche la sorella adolescente Gracie (Niamh Wilson) e la madre dei ragazzi ossessionata dagli insetti (Helena Bonham Carter).

Il film è diretto da Jeunet, uno di origini francesi, come mai avrà scelto di dirigere un film con questa ambientazione? Beh, quando ho visitato la Francia in diverse occasioni, sono rimasto molto sorpreso nel vedere che molte persone erano molto affascinate dal vecchio West e dai cowboy in generale. Lo shock più grande è stato quello di vedere nella casa dei fantasmi di Disneyland Paris dei cowboy! Quindi il connubio Francia – Cowboy calza a pennello.

Tornando alla trama del film, nessuno dei familiari da molta importanza all’intelligenza di T.S che per la sua invenzione del moto perpetuo vince un prestigioso riconoscimento presso l’Istituto Smithsonian a Washington DC. Ma la responsabile che decreta il vincitore (Judy Davis) non ha la più pallida idea che TS ha solo 10 anni, o che è scappato di casa per fare l’autostop così da arrivare a Washington DC e ritirare il suo premio.

Basato sul romanzo di Reif Larsen, la storia punta molto sulla fantasia , e di tanto in tanto riflette sui reali pericoli che il giovane e prodigioso TS affronta durante il suo epico viaggio. TS può pensare che sia capace di fare tutto quello che un adulto può fare, ma ci sono alcune verità molto dure all’orizzonte. Dalla storia di TS si scopre che ci potrebbero essere molti vantaggi ad essere un ragazzino, spesso il mondo degli adulti non è sempre così rose e fiori come molti bambini credono.

Catlett è fantastico sullo schermo e riesce a tenere il film in modo strepitoso, anche grazie al grande supporto di due esperti della scena come Bonham Carter e Davis. Per accompagnare i temi più grandi, Jeunet si avvale meravigliosamente del 3D, aprendo visivamente l’immaginazione di TS durante l’acquisizione della scala espansiva della geografia e della cultura americana. L’uso del 3D è davvero ben amministrato da Jeunet, la profondità di campo è fenomenale, e davvero aggiunge la sensazione di essere dentro un libro di fiabe durante tutta la visione del film. Che si tratti del ranch nel Montana, guardando fuori dal treno o anche nell’istituo Smithsonian, c’è sempre qualcosa che viene in primo piano o galleggia dall’inquadratura, il che risulta essere molto divertente.

La sceneggiatura è brillante ed ogni personaggio che incontreremo nella pellicola sembra essenziale. Il finale è ben delineato e sarà molto importante ai fini della trama, dove il ruolo di ogni personaggio verrà collocato e saremo in grado di sentire ogni emozione possibile da ogni protagonista della vicenda. Ci sono solo due difetti in questo film … alcune persone possono percepirlo come non “divertente” o “buffo” e in alcune circostante un po’ lento, ma alla fine non è così, questo lungometraggio è commovente, brillante e risulta essere veramente un’avventura. Il secondo difetto è che alcuni dei personaggi sono un po’ una caricatura, in particolare l’agente di polizia stereotipato che troviamo a Chicago.

E’ facile innamorarsi di questo racconto e della storia ingegnosa, leggermente magica e del giovane e prodigioso TS Spivet. La storia è toccante e molto carismatica, e il bambino si presenta come un bel genio credibile. Lui è intelligente e simpatico, ma allo stesso tempo risulta essere molto modesto, dialoga con tutti e non si bea del suo intelletto. Nonostante la sua ingegnosità, il film presenta TS ancora come un bambino; che commette errori, si spaventa e sente la mancanza della sua famiglia, soprattutto quando la sua avventura andrà avanti. L’elemento della tragedia familiare della famiglia Spivet viene trattato molto bene, all’inizio viene preso in senso quasi ironico, ma poi verrà affrontato molto sul serio quando il film progredisce.

Come ha fatto con il Favoloso Mondo di Amelie, il regista francese Jean-Pierre Jeunet racconta una semplice fiaba con una grafica spiritosa, personaggi colorati ed un cuore caldo. E’ una storia assolutamente vincente, tenace e che sarà familiare a tutte le persone che si sentono estranee nella propria famiglia. Che è più o meno quello che pensano tutti. Questo film, con i suoi pregi e difetti, ha un grosso impatto emotivo.

Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet è inventiva, toccante e rinfrescante con qualche piccola sorpresa. Non potevo chiedere di più.

La Recensione

Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet

8 Voto

Come ha fatto con il Favoloso Mondo di Amelie, il regista francese Jean-Pierre Jeunet racconta una semplice fiaba con una grafica spiritosa, personaggi colorati ed un cuore caldo. E' una storia assolutamente vincente, tenace e che sarà familiare a tutte le persone che si sentono estranee nella propria famiglia. Che è più o meno quello che pensano tutti. Questo film, con i suoi pregi e difetti, ha un grosso impatto emotivo. Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet è inventiva, toccante e rinfrescante con qualche piccola sorpresa. Non potevo chiedere di più.

Recensione

  • Voto 8
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