Love & Anarchy: la recensione della serie che si guarda tutta d’un fiato

Love & anarchy

Disponibile su Netflix dal 4 novembre 2020, Love & Anarchy è una serie svedese scritta e diretta da Lisa Langseth e Alex Haribi. Sono otto episodi, di circa 30 minuti l’uno, che si caratterizzano per affrontare tematiche assolutamente nuove rispetto alle serie presenti attualmente sulla piattaforma Netflix, con un contorno di sorrisi e spensieratezza, una serie sospesa tra fantasia e realtà.

Il trailer di Love & Anarchy

La trama

Love & Anarchy è ambientata a Stoccolma, in Svezia. La protagonista è Sofie Rydman, interpretata da Ida Engvoll, che veste i panni di una madre di due figli, moglie di un autorevole e a tratti arrogante pubblicitario, e lavoratrice ambiziosa nel campo della consulenza aziendale.

Appare evidente fin dalla prima puntata come la vita di Sofie sia a livello superficiale senza nulla da invidiare a nessuno: una bella casa, una vita adagiata, una carriera avviata. Ma, altrettanto palesemente, ci appaiono le mancanze di una donna che pratica l’autoerotismo come riflesso di una mancanza e di una situazione stressante vissuta col marito.

La svolta nell’equilibrio già abbastanza in bilico della vita di Sofie arriva nel momento in cui le viene offerto un nuovo lavoro, presso la casa editrice Lund & Lagerstedt, in cui il suo compito sarà rinnovarla a livello digitale. Doveva essere una passeggiata di salute, e invece sarà l’inizio di una vera e propria rivoluzione di vita.

A incarico appena avviato, Sofie rimane in ufficio fino a tardi e, convinta di essere da sola, si lascia andare alla masturbazione davanti al suo computer.

Max, il giovane informatico della casa editrice

Ciò che dara avvio al gioco, è che Max Jarvi, il giovane informatico della casa editrice, la vede e la filma, e il giorno seguente le mostra il risultato. Una volta reso chiaro il fatto che Max non ha nessuna intenzione di ricattarla, Sofie inizia un gioco quasi come se i due fossero ritornati bambini: uno per volta, si sfidano a fare ciò che dice l’altro, nel termine ovviamente dell’assurdo, come camminare indietro per tutto il giorno o vestirsi in modo assurdo, o creare un colpo di scena durante un meeting di lavoro.

Via via, le sfide si fanno sempre più importanti, così come le conseguenze capaci di derivarne.

Una donna come madre, moglie, figlia, amante e lavoratrice

Il ruolo di Sofie nella serie è centrale sotto molto punti di vista, poiché vengono sviscerati a fondo gli aspetti della vita che interessano un ideale di donna moderna.

Cosa sia prima di tutto la protagonista femminile è difficile definirlo. Nel suo rapporto di madre, le energie si concentrato per lo più sulla piccola, per cui si Sofie si mostra molto premurosa per aiutarla a superare il forzato distacco dal nonno, nonché suo padre, chiuso in una clinica psichiatrica a causa delle sue ossessioni per la lotta contro il capitalismo. Il padre di Sofie, convinto comunista, ha un rapporto tanto profondo quanto in apparenza distaccato con la figlia, ma sarà proprio lui la chiave di tutto, quando le ricorderà che essere presi per pazzi non è importante, l’importante è avere il coraggio di essere sé stessi, come le dice quando lei va a trovarlo:

“Non sono riuscito a fare di meglio mi dispiace. Te lo garantisco, io ci ho provato, mi sono impegnato al massimo perché le cose funzionassero. Ma, dentro, volevo sempre ribellarmi, ma non l’ho saputo fare. E sono rimasto bloccato in una dannata via di mezzo. Mi dispiacerebbe molto se tu diventassi come me, se diventassi come chiunque altro per la verità. Io credo che tu debba preoccuparti solo di essere te stessa, hai tanto dentro di te ed è così puro. Tu sei come una foresta ora, non è così che avevi scritto in quel libro che avevi cominciato? Io sono una foresta ora! Ti ricordi? Me lo avevi fatto leggere. Era assolutamente fantastico! Io sono una foresta ora, una foresta di ribellione, era un’immagine meravigliosa”.

Sofie e suo marito prima di una festa

È solo quando Sofie prende coscienza di questo, che trova la forza di chiudere quel rapporto deleterio con suo marito, che non fa altro che screditarla e farla apparire come una persona che vive al di là della realtà. Ed è nello stesso momento che si eleva dal suo ruolo di amante, per vivere finalmente la storia d’amore che sognava e, in ultima battuta, la sua vita, nel pieno di tutta la sua “follia”.

Perché Love & Anarchy è più realistico di quanto sembri

Se si guarda il trailer della serie, o si pensa all’ipotesi di una persona che cammina all’indietro per tutta la giornata (anche in ufficio), si traggono conclusioni affrettate. La serie svedese, infatti, è a tratti allegra e fantasiosa e a tratti più cupa e realistica.

Sofie che affianca suo padre mentre protesta contro il capitalismo

Sì, mette in scena un rapporto basato inizialmente su un gioco nella realtà difficilmente attuabile senza essere sottoposti a una conseguente emarginazione, ma pone sotto i riflettori la condizione realistica che molte donne si trovano a vivere nel momento in cui decidono di essere lavoratrici ambiziose, mogli, madri e figlie.

Una serie che si guarda tutta d’un fiato, una puntata dopo l’altra per sapere come va a finire, e che riflette le difficoltà della vita quotidiana e il desiderio di evasione che spesso si ha nei momenti difficili e stressanti che chiunque si trova prima o poi ad attraversare.

Se la inizi, garantisco che la finirai nell’arco di un weekend!

Sei curioso di sapere come si conclude la vicenda di Sofie e Max?

Guarda la serie e fammi sapere cosa ne pensi nei commenti

La Recensione

Love & Anarchy

6 Voto

La serie Tv svedese Love & Anarchy è una serie sospesa tra finzione e realtà, capace di trattare in modo leggero ma concreto il ruolo delle donne che aspirano ad essere tutto: mogli, madri, amanti e lavoratrici.

PRO

  • La trama è originale e il ruolo della protagonista non appare mai banale.

CONTRO

  • Il gioco fra Sofie e Max risulta difficilmente credibile in molte occasioni.

Recensione

  • Voto 6
Exit mobile version