“Non mi riconosco” di Mace, Salmo e Centomilacarie esprime un senso di perdita totale, persino di se stessi

Il brano protagonista di questo articolo è il risultato del lavoro di tre menti: stiamo parlando di “Non mi riconosco“, composto da Mace, Salmo e Centomilacarie.
Tra poco andremo a scoprirne il significato del testo, ma prima indaghiamo un po’ su chi sono i “padri” di questa canzone, disponibile all’ascolto a partire dalla data odierna, venerdì 23 febbraio 2024.

Mace, nome d’arte di Simone Benussi, è un produttore discografico, dj e beatmaker milanese, nella cui carriera rientrano collaborazioni con numerosi artisti famosi, quali Marracash, Fabri Fibra, Gemitaiz e lo stesso Salmo.

Salmo, dal canto suo, è un rapper e produttore discografico di origini sarde il cui ultimo album risale al 2023, e si chiama “Cult“. Il suo vero nome è Maurizio Pisciottu.

Centomilacarie, infine, è un giovane artista debuttato sulla scena musicale contemporanea solo due anni fa, con il singolo “Strappami la pelle a morsi” e il successivo ep “Neanche anch’io“.

Ora però torniamo all’argomento centrale del nostro articolo, ovvero il brano “Non mi riconosco“. Di cosa parla? Vediamolo nel paragrafo successivo.

Significato di “Non mi riconosco”

Questo brano esprime un malinconico senso di smarrimento personale, provato da un individuo che soffre, dilaniato da un mostro interiore che cerca in ogni modo di combattere, arrivando a questo scopo persino a ferire se stesso.
Il dolore da lui provato affonda nella propria solitudine, nella sua consapevolezza che “qui nessuno mi ama veramente, specialmente io“, che lo porta a volersi annullare, annientare, distruggere. Uccidere.
Il tutto aggravato dall’amara presa di coscienza finale: il rendersi tristemente e ineluttabilmente conto che quel mostro che tanto a lungo ha tentato di sconfiggere non è null’altro che se stesso.

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