La recensione di Noi Anni Luce, film italiano che racconta una bella storia… purtroppo non in modo entusiasmante

Noi Anni Luce film foto

Potrei dirti che Noi Anni Luce è la copia fatta male di Colpa delle Stelle, film del 2014 di Josh Boone, potrei dirti che il montaggio già dopo qualche secondo mi ha fatto storcere il naso e mi ha dato il senso di vedere una fiction televisiva italiana, ti potrei dire che i protagonisti non mi sono piaciuti.

Anzi, togliamo il potrei, te lo dico e basta.

Noi Anni Luce è tutte quelle cose descritte sopra e pure altre.

E comunque non capisco perché in Italia abbiamo perso il gusto e la creatività nello scrivere sceneggiature e fare film. Un tempo eravamo idolatrati da tutti. Ora i film decenti italiani – usciti negli ultimi anni – si possono mettere su due mani.

Comunque torniamo alla recensione di Noi Anni Luce.

Il film è diretto da Tiziano Russo. “Noi anni luce” esplora la storia d’amore tra due giovani, il loro viaggio alla ricerca di un genitore scomparso e la lotta contro una malattia grave.

Già troppa carne al fuoco penserai. Si si, hai ragione. Ci hai preso in pieno.

Comunque la premessa è anche interessante se vista come il mio testo qui sotto:

Nell’adolescenza, la morte sembra un concetto lontano e irrilevante, poiché è vista come parte della vita degli adulti, non dei giovani. In questa fase, ci si sente invincibili, pronti ad affrontare qualsiasi sfida. Tuttavia, quando la realtà colpisce con la sua crudeltà, tutto cambia in un istante. Un semplice evento può costringere a maturare rapidamente e a rivedere tutta la propria vita.

In “Noi anni luce”, Elsa, interpretata da Carolina Sala, sperimenta proprio questo cambiamento. Dopo aver raggiunto il successo con “SKAM Italia”, Russo dirige questo film, con Carolina Sala e Rocco Fasano come protagonisti principali.

La trama segue Elsa, una giovane atleta di canottaggio con molti sogni. Tuttavia, la sua vita cambia drasticamente quando, durante una gara, si sente male e scopre di avere la leucemia. Ora confinata in un ospedale e in attesa di un trapianto di midollo, Elsa incontra Edo, interpretato da Rocco Fasano, che combatte la stessa malattia. Insieme decidono di partire alla ricerca del padre di Elsa, che potrebbe essere la chiave per la sua guarigione. Nel frattempo, tra i due nasce un tenero amore.

Il film si presenta come un dramma adolescenziale con elementi romantici, seguendo la scia di pellicole americane del genere. Tuttavia, il focus sul rapporto amoroso tra i due protagonisti sembra sovrastare altri aspetti più profondi della narrazione, come la lotta contro la malattia e il percorso di maturazione dei personaggi.

La ricerca del padre di Elsa, vista attraverso la lente delle diverse percezioni della malattia da parte dei due protagonisti, inizia come un potente strumento narrativo. Tuttavia, si dissolve in un racconto che privilegia l’aspetto romantico, a discapito di una narrazione più ricca e profonda. Diciamo che il regista voleva fare qualcosa di più commerciale.

Tra l’altro, “Noi anni luce” soffre di una sceneggiatura instabile e una realizzazione superficiale. Russo cerca di dare profondità al film, ma manca di una visione coerente e di un tema centrale forte. I personaggi principali e secondari sono poco sviluppati, e la trama romantica, pur essendo il fulcro del film, si riduce a una serie di cliché. Questo approccio superficiale e la mancanza di un’elaborazione più approfondita delle tematiche affrontate rendono il film meno coinvolgente e apprezzabile dal pubblico… e pure da me.

E tu hai visto Noi Anni Luce? Ti è piaciuto? Dì la tua nei commenti qui sotto.

La Recensione

Noi Anni Luce

3 Voto

"Noi Anni Luce", diretto da Tiziano Russo, racconta l'amore tra due giovani, Elsa (Carolina Sala) e Edo (Rocco Fasano), la loro ricerca di un genitore perduto e la battaglia contro la leucemia. Tuttavia, il film delude per la sua sceneggiatura instabile e la realizzazione superficiale. I personaggi poco sviluppati e la trama ricca di cliché offuscano gli aspetti più profondi della narrazione, come la lotta contro la malattia e il viaggio emotivo dei protagonisti, riducendo il film a un dramma adolescenziale che segue i cliché del genere senza lasciare un impatto significativo.

PRO

  • Tratta temi emotivi come amore, malattia e ricerca familiare, offrendo spunti di riflessione personale.

CONTRO

  • Sceneggiatura instabile e superficiale che rende il film meno coinvolgente e poco memorabile.
  • Personaggi poco sviluppati che non permettono un'identificazione emotiva profonda con la storia.
  • Eccessivo uso di cliché che soffoca l'originalità e la profondità della narrazione.

Recensione

  • Voto 3
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