La recensione di Oceania, il film della Disney scritto e diretto da Clements e Musker.

Oceania Film Recensione

Un poster del film Oceania.

Oceania Film Recensione - Locandina FilmTitolo: Oceania – Moana (Titolo Originale)

Regista: John Musker, Ron Clements

Cast: Auli’i Cravalho, Dwayne Johnson, Rachel House, Temuera Morrison, Jemaine Clement, Nicole Scherzinger, Alan Tudyk, Louise Bush.

Anno: 2016

Genere: Animazione/Avventura

Durata: 103 minuti

Paese: Usa

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Recensione dettagliata per Oceania:

In un chiaro eco di Frozen, questa avventura d’animazione Disney è incentrata su una giovane donna fieramente indipendente, che non segue le regole, che non ha bisogno di un uomo e canta canzoni che elevano la propria autostima. Il punto forte di questa storia però è l’ambientazione nel lussureggiante Pacifico meridionale, con profonde acque blu, foreste pluviali verdeggianti e vulcani di fuoco. Oceania riesce a dare un po’ di freschezza al genere con la sua energia e cultura, anche se soffre di una mancanza di tensione per via di una sceneggiatura piuttosto stereotipata.

Su una remota isola, Moana (doppiata da Auli’i Carvalho) è la figlia del capo pragmatico (Temuera Morrison) che è sposato con una donna sensibile (Nicole Scherzinger). Moana è sempre nei guai, e gli isolani sono terrorizzati dai pericoli del mare oltre la barriera corallina. Ma la nonna di Moana (Rachel House) la incoraggia a seguire le sue aspirazioni, rivelando che è la promessa che si recherà a trovare il semidio esiliato Maui (Dwayne Johnson) e restituirà il cuore di Te Fiti al suo giusto posto, ripristinando la vita nelle isole. Anche se lei si sentirà inadeguata, si dirigerà fuori per la sua ricerca. Quando incontrerà l’arrogante Maui, si renderà conto che il suo compito sarà più difficile del previsto.

Immagine di Oceania dal primo teaser trailer in lingua italiana.

L’impostazione dell’animazione lascia agli spettatori un senso d’immaginazione selvaggia, con colori e texture splendidi dove bazzicano alcuni personaggi meravigliosamente eccentrici. Questi protagonisti sono l’amico di Moana, un gallo magro di nome Heihei  (Alan Tudyk), a cui sembra mancare del tutto un cervello, ed un granchio sottomarino avido (Jemaine Clement). “The Rock” fa un lavoro magnifico esprimendo la forza gigante della vita che è Maui. Johnson è stato ispirato per tutta la sua vita da Maui, e riesce a portare un tipo di vitalità a questa parte che non si può far altro che apprezzare. A parte la sua vocalizzazione, Maui ha qualcosa di originale che non ho mai visto in nessun altro film Disney: “i suoi tatuaggi sono vivi”. Più precisamente, i tatuaggi parlano per lui quando si rifiuta di parlare per se stesso. Ho trovato veramente figa questa texture. L’unico passo falso visivo che fa storcere il naso è il modo in cui viene rappresentato lo spirito del mare: “una lingua acquosa raccapricciante.” Il doppiaggio originale – nel complesso – è di assoluto fascino, sia nei dialoghi che nelle canzoni.

Immagine dal primo teaser trailer di Oceania, nuovo film Disney in uscita per Natale 2016.

Il film “Oceania” ha un’energia formidabile che spinge avanti la storia, anche se traspare un senso evidente che siamo in territorio Disney privo di insidie, dove nessuno potrà mai farsi del male. Ogni azione dei personaggi avrà una lezione morale collegata ad essa e che tirerà le corde del vostro cuore. Non ho mai dubitato per un secondo che Moana e Maui sarebbero riusciti a completare la loro missione, ma a parte questa mancanza di tensione, la storia e l’animazione sono due belle sorprese lungo il percorso, soprattutto nello spettacolare incontro culminante. Si tratta “anche” di un bel modo per adattare le vere e proprie leggende della storia della Polinesia in un’odissea divertente.

Conclusioni finali su Oceania:

Essendo un film della Disney, è normale aspettarsi un finale da “e vissero tutti felici e contenti”, ma devo dare credito allo sceneggiatore e regista Ron Clements, che è stato capace di raccontare una storia semplice con personaggi colorati ed una colonna sonora fantastica. Sono contento per voi [cari genitori] perché queste canzoni saranno il pane quotidiano dei vostri figli durante il prossimo anno. Clements merita anche un elogio per l’assunzione di Auli’I Cravalho, una ragazzina di quattordici anni delle Hawaii che ha una voce fantastica. Sì, lei è da musical, e lo si capisce quando canta alcune canzoni insieme con le altre attrici ed attori, tra cui Dwayne Johnson. Per quest’ultimo si tratta del miglior lavoro cinematografico mai fatto sino ad ora, quella parte sembra fatta apposta per lui. Oceania è un film dai colori bellissimi e si colloca facilmente tra i migliori lavori della Disney Studio, un degno successore di Mulan – film del 1998 -, una storia simile ed altrettanto ben fatta. Se si vuole essere pignoli – ma io sono qui per questo – lo script rallenta nel terzo atto, ma i temi finali della redenzione, perdono e la scoperta di sé stessi sono una gioia assoluta.

La Recensione

Il Verdetto su Oceania

8 Voto

<p style="text-align: justify;">Essendo un film della Disney, è normale aspettarsi un finale da "e vissero tutti felici e contenti", ma devo dare credito allo sceneggiatore e regista <em><strong>Ron Clements</strong></em>, che è stato capace di raccontare una storia semplice con personaggi colorati ed una colonna sonora fantastica. Sono contento per voi [cari genitori] perché queste canzoni saranno il pane quotidiano dei vostri figli durante il prossimo anno. Clements merita anche un elogio per l'assunzione di <em><strong>Auli'I Cravalho</strong></em>, una ragazzina di quattordici anni delle Hawaii che ha una voce fantastica. Sì, lei è da musical, e lo si capisce quando canta alcune canzoni insieme con le altre attrici ed attori, tra cui <em><strong>Dwayne Johnson</strong></em>. Per quest'ultimo si tratta del miglior lavoro cinematografico mai fatto sino ad ora, quella parte sembra fatta apposta per lui. Oceania è un film dai colori bellissimi e si colloca facilmente tra i migliori lavori della Disney Studio, un degno successore di Mulan - film del 1998 -, una storia simile ed altrettanto ben fatta. Se si vuole essere pignoli - ma io sono qui per questo - lo script rallenta nel terzo atto, ma i temi finali della redenzione, perdono e la scoperta di sé stessi sono una gioia assoluta.</p>

Recensione

  • Voto 8
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