Pulp Fiction, la famosa scena dell’orologio: ecco come Quentin Tarantino l’ha resa indimenticabile

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Il capitano Koons nella The Watch Scene in Pulp Fiction

Quando si nomina Quentin Tarantino, regista degli Stati Uniti classe 1963, una delle prime cose che viene subito in mente è Pulp Fiction, ovvero il film drammatico uscito nel 1994 e che lo ha visto alla regia. Una pellicola ricca di momenti memorabili che ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha visto o ne ha sentito parlare come, per esempio, il Royale con il formaggio o il maestoso orologio di Jules.

Tuttavia, tra tutte, spicca una scena ed è quella conosciuta come The Watch Scene. Per chi non è esperto del film, è presto detto: si tratta della scena dove il Capitano Koons (l’attore Christopher Walken), con aria seria, è protagonista di un impeccabile discorso ad un giovane Butch Coolidge sull’orologio che gli è stato tramandato dagli uomini Coolidge di generazione in generazione come un autentico cimelio di famiglia. Proprio perché ha molti anni, l’orologio è sopravvissuto ed ha visto tre delle più grandi guerre americane. All’inizio questa potrebbe sembrare una storia commovente con il Capitano Koons che afferma “Il modo in cui tuo padre lo guardava rende questo orologio un tuo diritto di nascita”, ma mentre accarezza lentamente l’oggetto con le dita rivela che l’unico modo in cui il padre di Coolidge poteva assicurarsi che l’orologio arrivasse al giovane figlio era nasconderlo in un posto particolare, ovvero la sua parte posteriore, per cinque anni consecutivi mentre si trova in un campo di prigionia insieme al Capitano Koons. Tuttavia, un giorno, Coolidge ha problemi di salute che gli causano dissenteria e quindi è Koons a prendersi la responsabilità dell’orologio nascondendolo nel medesimo posto e tenendolo al sicuro per due anni. A questo punto viene spontaneo chiedersi se l’orologio sia stato pulito correttamente.

La parte principale di questa scena sta nell’impeccabile abilità comica di Christopher Walken, ma anche alle scelte deliberate che Quentin Tarantino ha deciso di fare durante le riprese unendo varie riprese effettuate in diversi momenti. Si scopre, infatti, che gli orologi nascosti nel bottino sono divertenti, ma solo se l’accumulo della battuta finale viene eseguito in modo corretto. Quando un telespettatore assiste per la prima volta alla scena dell’orologio nota un’atmosfera cupa all’inizio con il Capitano Koons che è un uomo per bene e sincero e che vuole consegnare il prezioso dono al suo legittimo erede assicurando che questo cimelio della famiglia Coolidge possa continuare il suo viaggio. Un forte sentimentalismo, ma nella scena risuona anche l’apatia che di solito viene riservata ai bambini quando gli adulti cercano di impartire la loro saggezza. L’indifferenza viene resa reale dalla scelta di Tarantino di inclinare la maggior parte delle inquadrature verso il viso di Walken offrendo al pubblico, in questo modo, lo stesso punto di vista del giovane Butch che sta osservando questo strano uomo mai incontrato in vita sua. Una scelta che è risultata essere efficace poiché ci permette di indugiare sulla sua emozione, ma al tempo stesso lascia spazio all’umorismo che, da lì a breve, arriverà. Intervistato da Film Comment, il regista parla proprio di questa sua importante decisione:

“Ho girato forse 13 o 14 riprese della ripresa di base che si vede nel film, il punto di vista del bambino. Poi ho fatto cinque o sei riprese di Christopher Walken in primo piano e poi ancora dal punto di vista del ragazzino”.

Il capitano Koons nella The Watch Scene in Pulp Fiction

Durante ciascuna di queste riprese, Quentin Tarantino ha chiesto a Christopher Walken di recitare il monologo a vari livelli di intensità scegliendo così di utilizzare determinate riprese per parti specifiche della storia in base al livello di sincerità e di coinvolgimento che stava cercando:

“C’è una parte più umoristica riferita alla prima guerra mondiale, mentre quando Walken parla di Wake Island è la parte più tragica e qui ho preso la sua versione più oscura, poi per la storia del Vietnam ho preso la sua parte più irriverente che è anche la più divertente”.

Il risultato è sbalorditivo ed ha dato vita ad una delle scene più iconiche di sempre e che sono rimaste impresse nella storia del cinema:

“Una delle cose divertenti del fare un film è che c’è la possibilità di usare molta fantasia. Quindi una scena la giro in una lunga ripresa, una attraverso le prospettive forzate, un’altra con una copertura minima come la scena del bagno tra Bruce Willis e Maria De Medeiros”.

Ed è proprio vero: la scena è diventata così famosa poiché Tarantino ha scelto di fluttuare in modo sottile il tono della scena in modo tale che quando, finalmente, viene fatta la rivelazione che nessuno si aspettava questa diventa ancora più esplosiva.

E tu hai presente la scena The Watch Scene in Pulp Fiction? Avevi notato anche tu questa cosa? Ti aspettiamo nei commenti!

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