La recensione di Arrival, il film “enigmatico” interpretato da Amy Adams.

recensione Arrival film - Amy Adams

Amy Adams interpreta Louise Banks in Arrival.

recensione Arrival film - Locandina FilmTitolo: Arrival

Regista: Denis Villeneuve

Cast: Amy Adams, Jeremy Renner, Forest Whitaker, Michael Stuhlbarg, Tzi Ma, Mark O’Brien, Russell Yuen, Nathaly Thibault, Joe Cobden, Julian Casey, Pat Kiely, Larry Day, Mustafa Haidar.

Anno: 2016

Genere: Sci fi/Fantascienza

Durata: 116 minuti

Paese: Usa

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La recensione completa di Arrival:

Questo dramma sci-fi ha una trama “piacevolmente” strizzacervelli che lascia il pubblico quasi stordito con il peso dei suoi temi. Può essere una storia di finzione, ma l’esplorazione del film sul potere del linguaggio solleva idee affascinanti riguardo alla mente umana. E’ un prodotto di livello alto per il suo genere, con effetti sorprendenti, per non parlare del montaggio e fotografia. In più, grazie all’interpretazione di Amy Adams, Arrival riesce ad essere emotivo e sorprendente.

Adams interpreta l’esperta di linguistica Louise, al quale viene chiesto – dal governo americano – di decodificare il linguaggio degli estranei che occupano le navi gigantesche monolitiche che appaiono all’improvviso, galleggiando sopra varie località in tutto il mondo. Così si dirige sul sito americano in Montana ed inizia a lavorare con lo scienziato Ian (Jeremy Renner) e sotto l’occhio vigile del colonnello Weber (Forest Whitaker). Naturalmente sarà presa alla sprovvista da queste creature a sette zampe che comunicano con toni dispari e simboli strani. Quando gli sforzi coordinati con le altre squadre di tutto il mondo iniziano a non dare i frutti sperati, tutti interrompono la condivisione dei dati, ed i capi militari decidono di prendere la situazione nelle proprie mani e distruggere le navi. Ma Louise comincia a credere che lei sta per scoprire qualcosa di importante, così persegue con tenacia una linea che terrorizza tutti, compreso… lo scoprirete voi altri!

recensione Arrival film - Amy Adams

Sapientemente diretto da Denis Villeneuve (Sicario), il film mai decade nell’azione sensazionalistica, ed è ancora più avvincente proprio per questo. Diverse scene generano la pelle d’oca per le loro rifiniture visive, tra cui i colpi di scena gravitazionali e l’interazione faccia a faccia con due alieni insoliti ma stranamente accattivanti. Gli effetti speciali sono senza soluzione di continuità, e tutto ciò che accade suona come qualcosa di “stranamente” credibile. Ma l’accento è posto sul dramma emotivo che si impenna attraverso l’interpretazione di Louise, e le enormi implicazioni che le sue scelte avranno per il mondo intero.

Adams interpreta il tutto con la consueta trasparenza. Louise è un pensatore fieramente indipendente, e questo la rende più aperta alle enormità che sta imparando. Viaggiare attraverso questa odissea insieme a lei è semplicemente emozionante per il pubblico. Senza divulgarsi sul tema scientifico, lo script di Eric Heisserer ci stordisce con le sue idee su tempo e memoria, oltre ad un’esplorazione sorprendente dello stato di dolore personale, poiché l’esperienza di Louise si intreccia con la recente morte di sua figlia adolescente. Questo è un film raro che entusiasma il pubblico sia con lo spettacolo visivo che con il lato profondamente commovente, il tutto mentre ci costringe a riflettere su alcune idee che stordiranno anche le menti più argute. È un film enigmatico che dovrebbe generare molte discussioni per lungo tempo.

La Recensione

Il Verdetto su Arrival

8 Voto

<p style="text-align: justify;"><em><strong>Arrival</strong></em> è un film raro che entusiasma il pubblico sia con lo spettacolo visivo che con il lato profondamente commovente, il tutto mentre ci costringe a riflettere su alcune idee che stordiranno anche le menti più argute. È un film enigmatico che dovrebbe generare molte discussioni per lungo tempo.</p>

Recensione

  • Voto 8
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