Recensione di Black Widow: torna la MCU con Johansson ma la stella è Florence Pugh

Scarlett Johansson e Florence Pugh in Black Widow

Black Widow rappresenta sicuramente un’aggiunta interessante per il franchise di “Mission Impossible”. 😀 Scherzi a parte, mi perdonerà Tom Cruise… ma le scene d’azione che ho visto nel 24° film del Marvel Cinematic Universe, mi ha ricordato, in senso positivo, i migliori film con protagonista il buon Tom.

Potevo scegliere 230230 film d’azione, ma ho scelto Mission Impossible perché per Black Widow questa era una missione davvero impossibile. Far innamorare nuovamente i fan del Marvel Cinematic Universe dopo la lunga pausa forzata per via del covid era una missione abbastanza impegnativa. Tra l’altro, per aggiungere carne al fuoco, Black Widow non ha nemmeno i super poteri degli altri Avengers ma una grande abilità combattiva e tanta tenacia. Mission Impossibile? Forse per tanti, ma non per Scarlett Johansson e gli altri membri del cast, che hanno conquistato i botteghini cinematografici di tutto il mondo, compresa l’Italia. Non ci credi? Clicca sul link per vedere i risultati del box office italiano.

Scomodando un altro franchise action… come Jason Bourne, Natasha e Yelena (Florence Pugh) sono due assassine che hanno disertato, e Black Widow sposa la strada dello spionaggio mentre le due protagoniste mettono insieme i pezzi del loro passato frantumato da un’organizzazione criminale.

Dato che gli eventi cosmici di “Avengers: Endgame” ci hanno detto che Black Widow è rimasta uccisa (scusate lo spoiler), questo particolare film d’azione/spionaggio si svolge circa cinque anni prima nella timeline, tra gli eventi di “Captain America: Civil War” e “Avengers: Infinity War”, quando una spaccatura tra i supereroi li ha suddivisi in fazioni. Natasha, forse per prendersi una pausa da tutti quegli ego maschili, ha deciso di dirigersi verso Budapest per riconciliarsi con la sorella acquisita.

Sebbene Natasha sia sfuggita molto tempo fa all’intrigante programma del KGB che l’ha addestrata, sua sorella si è liberata solo di recente grazie all’improvvisa esposizione a un gas che spezza una sorta di incantesimo che intrappola le vedove ed è desiderosa di liberarle tutte e distruggere il programma Stanza Rossa, supervisionato dal cattivo russo Dreykov (Ray Winstone).

La loro missione: infiltrarsi nella Stanza Rossa, idealmente con l’aiuto dell’ex megaeroe russo Red Guardian, alias Alexei Shostakov, interpretato con grande gusto da Harbour. In realtà è rinchiuso in una struttura carceraria, ma le due ragazze sono determinate a liberarlo. Non sarà facile ma ci riusciranno e si riuniranno alla madre Melina per una riunione di famiglia che porterà il film verso il terzo atto.

Black Widow mette in scena il potere femminile. Oltre alle due protagoniste principali, tutte le soldatesse sono donne e solo Harbour e Winstone portano la croce per il sesso maschile. Non c’è che dire, il film fa un ottimo lavoro sull’inclusività.

Non potendo sfruttare i superpoteri della Vedova Nera, la regista Cate Shortland porta l’azione di spionaggio a un livello superiore. Anche senza superpoteri in gioco, ogni scazzottata o inseguimento a piedi è incredibilmente divertente. Non sfida la fisica come Fast and Furious 9 (per fortuna), ma ci sono bellissime scene – come l’evasione di Red Guardian – degne dei migliori film d’azione degli ultimi anni.

Ancora più importante, Black Widow mette in evidenza la forza più grande (o almeno credo) della Marvel. Non mi riferisco agli effetti speciali, quelli sono cari e sempre ben sfruttati. E non sto parlando sicuramente della trama o dell’antagonista principale. Ma dopotutto, a partire da Iron Man nel 2008, i film della Marvel hanno avuto trame lunghe e nemici dimenticabili. Anche la trama di Black Widow è facilmente dimenticabile ma ciò che fa funzionare i film Marvel ogni volta è il cast.

È fantastico vedere la Johansson alla guida di un film d’azione incentrato sulle donne così brillante e divertente. Ed è altrettanto fantastico vedere Pugh. Essendo la “sorella minore” di Natasha, è come Black Widow ma senza i guanti. Le loro battute pungenti tra sorelle sono sia contagiose che commoventi mentre si legano al loro trauma condiviso. L’affascinante combinazione di vulnerabilità, battute e cattiveria generale, permettono a Pugh di rubare la scena persino alla protagonista principale.

Intelligente, sexy e con un cast perfetto, Black Widow ha a malapena una storia di cui parlare, ma riesce comunque a essere incredibilmente divertente. Potrebbe essere sottovalutato rispetto ad Endgame, ma sembra comunque degno del grande schermo. Il ritorno cinematografico del MCU è più elettrizzante di Godzilla, infinitamente migliore di Infinite e segue a ruota F9. Tutto merito delle quattro stelle del cast.

La Recensione

Black Widow

7 Voto

Intelligente, sexy e con un cast perfetto, Black Widow ha a malapena una storia di cui parlare, ma riesce comunque a essere incredibilmente divertente. Potrebbe essere sottovalutato rispetto ad Endgame, ma sembra comunque degno del grande schermo. Il ritorno cinematografico del MCU è più elettrizzante di Godzilla, infinitamente migliore di Infinite e segue a ruota F9. Tutto merito delle quattro stelle del cast.

PRO

  • Cast strepitoso
  • Bel mix tra azione e spionaggio

CONTRO

  • Soffre i soliti problemi dei film Marvel

Recensione

  • Voto 7
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