La recensione di Aladdin, un film che ci fa tornare bambini

Continua la “mania” della Disney di portare sul grande schermo i classici che ci hanno fatto sognare da bambini. Dopo aver dato vita a quasi tutti i personaggi più famosi delle fiabe è arrivato il turno di Aladdin, preceduto da Dumbo e seguito dal prossimo Re Leone.

La trama di Aladdin

La storia inizia nella splendida città di Agrabah dove vivono Aladdin ( Mena Massoud) e la scimmietta Abu. Aladdin è un ragazzo povero, costretto a rubare per sopravvivere.

In uno degli inseguimenti soliti incontra la bellissima principessa Jasmine (Naomi Scott ), che mal volentieri accetta le regole imposte dal suo rango, e naturalmente, se ne invaghisce.

Il padre di Jasmine, il Sultano (Navid Negahban), vuole che ella sposi il principe di turno ma Jasmine non ama l’idea di essere una semplice moglie sottoposta all’autorità di chicchessia.

Nel frattempo abbiamo Jafar (Marwan Kenzari), consigliere del sultano e abile stregone.

Jafar tenta in tutti i modi la sua scalata al potere e per riuscire nell’impresa tenta di entrare in possesso di una lampada magica, custodita all’interno di una grotta.

Jafar chiede ad Aladdin di entrare nella grotta e impossessarsi della lampada, ma il ragazzo la strofina per sbaglio e, dalla lampada, fuoriesce il Genio (Will Smith) il quale esorta Aladdin ad esprimere 3 desideri.

Qualche curiosità su Aladdin

Aladdin è una pellicola riuscita. Alla regia l’apprezzatissimo Guy Ritchie, che crea un film che intrattiene, diverte e, diciamolo, fa tornare bambini.

Aladdin si adatta ad un pubblico vasto che parte dai bambini e arriva fino agli adulti.

Il live action è molto fedele al cartone animato, con la differenza di qualche modifica riguardante gli sketck comici del Genio, che risulta più Hip hop e meno buffo. Inoltre abbiamo un genio più umano e preda di istinti amorosi (visto che si innamora della dama di compagnia della principessa Jasmine, Dalia, interpretata da Nasim Pedrad).

Le notti d’oriente

Colonna sonora, scenografia e fotografia riescono a immergerci nella magia e nelle atmosfere arabeggianti.

I costumi non sono da meno, specie quelli della principessa, davvero un incanto. Le coreografie sono davvero belle, merito anche delle doti danzanti del protagonista, che esegue balli che spaziano dal pop al techno, per dare una spruzzata di innovazione e al contempo lasciare la firma del regista.

Aladdin è un film che ci porta in un altro mondo, proprio come quando da bambini ci si immergeva e fondeva totalmente nelle fiabe.

Una delle creazioni più belle e impressionanti del film è la trasformazione di Iago, da un uccello di dimensioni ridotte a un rapace preistorico. Ricordo che “Aladdin” è un film tratto dal cartone animato Disneyano, che a sua volta si rifà alle fiabe di “Le mille e una notte”.

Nella mitologia orientale l’uccello “il roc” è una figura mitologica che appare in più di uno dei racconti originali di Le Mille e una notte, probabilmente la scena è un richiamo alla mitologia.

Non importa quanto siamo cresciuti, anche da adulti, nel buio della sala di un cinema, ci piace lasciarci andare e canticchiare le canzoni che hanno scandito la nostra infanzia.

La Recensione

Aladdin Live Action

10 Voto

Il film è ben fatto, la storia è fedele al film originale, inoltre le musiche, le scenografie e la fotografia immergono in atmosfere sognanti.

PRO

  • Fotografia
  • Musiche
  • Scenografia
  • Attori

CONTRO

  • L'attore che interpreta Jafar (Marwan Kenzari) è poco convincente

Recensione

  • Voto 10
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