Recensione di Land: Robin Wright crea una bella storia di amicizia e redenzione

Robin Wright in Land


Robin Wright ha avuto un’impressionante carriera come attrice. Probabilmente l’avrai già vista in House of Cards come Claire Underwood. Quest’anno ha fatto il suo debutto alla regia con Land, un dramma incentrato sui personaggi che utilizza lo splendido scenario del Wyoming come ambientazione. È il tipo di film che potrebbe facilmente risultare un bluff. Eppure la serietà delle interpretazioni principali di Wright e del co-protagonista Demián Bichir ci tengono interessati a questa bella storia di amicizia e redenzione.

Edee (Wright) ha deciso di diventare un eremita che vive in solitudine a seguito di una devastante tragedia personale. Praticamente vive sull’orlo del suicidio, ma ha promesso a sua sorella Emma (Kim Dickens) di non essere autolesionista. Decide di fare un tentativo andando a vivere in una capanna nell’isolato deserto del Wyoming, ma non è attrezzata per sopravvivere in un posto del genere. Sfiora la morte fino a quando non incontra il cacciatore locale Miguel (Bichir). Sebbene Edee sia cauta nel creare nuovi legami, lei e Miguel iniziano un’amicizia mentre lui le insegna non solo come vivere nella natura, ma come vivere di nuovo nel mondo.

Land è una storia semplice ma che ti travolge. Non è un film facile. All’inizio è piuttosto lento. Ci sono pochi dialoghi e a parlare sono i fenomeni naturali e i gesti dei protagonisti.

Il merito del fascino del film va anche a Wright, che non ha mai bisogno di sopraffare il pubblico o di affidarsi alla stilizzazione per raccontare la sua storia. Utilizza la cinematografia per trasmettere emozioni. Come all’inizio del film in cui un Edee, emotivamente distante, viene filmata in interni bui mentre i luminosi dintorni illuminati dal sole brillano sullo sfondo. Le performance di Wright e Bichir sono straordinarie. Possiamo sicuramente intercettare le emozioni dei due protagonisti.

Land potrebbe non essere particolarmente profondo, ma non tutti i drammi indie devono essere complessi e stratificati se colpiscono le giuste note emotive. Nel suo primo film dietro la macchina da presa, Wright non se l’è cavata piuttosto male.

La Recensione

Land (2021)

7 Voto

Land viene da un'idea non originale ma sempre valida. È un film prodotto, diretto e interpretato - molto bene - da Robin Wright, che l'ha ricamato secondo i suoi gusti. Un film ben studiato e che vanta una cinematografia super. La regista sfrutta al meglio i primi piani e pose per colmare all'assenza dei dialoghi. Ottimo debutto.

PRO

  • Robin Wright non se la cava male come regista
  • Bellissima fotografia

CONTRO

  • Ritmo che per alcuni potrebbe risultare lento
  • Tema trattato molte altre volte

Recensione

  • Voto 7

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