Recensione Il Filo Nascosto: l’ultimo film di Day-Lewis diretto da Paul Anderson

Vicky Krieps Il Filo Nascosto foto

Vicky Krieps in Il Filo Nascosto

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Inizio col dirvi che vi servirà molta pazienza e forza di volontà per apprezzare Il Filo Nascosto. Una mini recensione del film l’abbiamo già avuta da Jennifer Lawrence, ma a differenza dell’attrice di Hunger Games sono riuscito a superare il terzo minuto, anzi, ho visto il film due volte e la seconda volta l’ho apprezzato meno rispetto alla prima.

L’amore è un gioco ossessivo in Il Filo Nascosto; il film sembra una fusione tra horror gotico e telenovelas, il tutto ricreato dal maestro Paul Thomas Anderson. Il Filo Nascosto è ambientato negli anni ’50 e sembra come se fosse stato realizzato in quel decennio per via dei colori lussureggianti e i modi di fare dei protagonisti.

Parlando dei personaggi, Daniel Day-Lewis ha annunciato il suo ritiro e se Il Filo Nascosto è il suo film finale, allora sarà per lui un addio piacevole vista la nomination agli Oscar 2018.

La Trama di Il Filo Nascosto

Day-Lewis interpreta Reynolds Woodcock, un famoso stilista che vive nella Londra degli anni cinquanta, i cui clienti – per lo più facoltosi – considerano le sue creazioni come un qualcosa di poetico: “quando morirò vorrò essere sepolta con uno dei suoi vestiti,” dice una ragazza a Woodcock in un ristorante.

Per alimentare la sua ispirazione, Woodcock ha accumulato una raccolta di riti, abitudini e superstizioni quotidiane: tipo un rigoroso regime di silenzio, pasti meticolosamente preparati e altre regole che hanno reso difficile per lui instaurare una relazione duratura e con fini nuziali. Vive con la sua sorella devota, Cyril (Lesley Manville), e altre donne che tendono ad essere tranquillamente allontanate quando richiedono troppo tempo e attenzione durante la routine monastica di Woodcock.

Daniel Day-Lewis e Vicky Krieps in Il Filo Nascosto. In questa scena lo stilista si arrabbierà e non poco con Alma.

Ma le cose cambieranno anche per Woodcock. Un giorno si ferma in una località tranquilla e ordina una montagna di cibo in un locale dove lavora Alma (Vicky Krieps), una cameriera che ha notato il fascino dello stilista.

Ciò che ne consegue è una relazione gotica, in cui l’amore e l’attrazione sessuale diventano vettori di sfiducia, battaglie di volontà e dialettiche di potere di proporzioni hegeliane. Alma si presenta come una modella interessata a farsi vestire da Woodcock ma, abbastanza presto, decide di invadere il sanctum sanctorum del genio dello stilista, impegnandosi in quel genere di sotterfugi e piccole ribellioni che sono spesso l’unica risorsa di qualcuno relegato al ruolo di musa e poco altro.

La Recensione di Il Filo Nascosto

Il Filo Nascosto è un’ode alla bellezza, cinematografica e non – ma nel complesso non è necessariamente una pellicola soddisfacente. Il film risulta molto pesante e diventa difficile riuscire a seguirlo in toto. Questo lungometraggio è davvero lento, lento e ancora più lento e a parte le superbe interpretazioni dei personaggi, i costumi e le ambientazioni che richiamano in modo ottimale gli anni ’50, sono alquanto sorpreso per quanto riguarda la nomination come miglior film. Darei senza dubbio l’oscar a Lesley Manville per la sua interpretazione e forse anche l’oscar per i migliori costumi… ma consegnare l’oscar per miglior film sarebbe un sacrilegio.

Trailer in italiano di Il Filo Nascosto

 

La Recensione

Recensione Il Filo Nascosto

6 Voto

La narrazione di Il Filo Nascosto è fortemente lenta e non ci porta da nessuna parte, a meno che le relazioni sadomasochistiche siano il vostro pane quotidiano.

Recensione

  • Voto 6
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