Recensione di “The Gentlemen”, serie TV di Guy Ritchie pubblicata su Netflix

Copertina The Gentlemen

Qualche settimana orsono Netflix ha sfornato un bel prodotto che, senza dubbio, è riuscito a mantenere alte le aspettative per il futuro. The Gentlemen è una nuova Serie TV -il cui formato non è per nulla innovativo- che riesce a fondere adeguatamente momenti di ansia ad attimi di adrenalinica azione.

Trama

Il protagonista della serie è Eddie Halstead, un comandante arruolato nell’esercito britannico. Eddie, però, riceve una tragica notizia che lo costringe ad abbandonare il suo lavoro per dedicarsi alla tenuta di famiglia: la morte del padre. Il padre, un nobile Duca, affida l’intera tenuta a Eddie, preferendolo al primo genito Freddy (che non la prende per niente bene). Eddie, nel giro di poco tempo, si ritrova un’immensa proprietà tra le mani e… un impero miliardario di droga. Un business che frutta cinque miliardi l’anno aveva accomunato lungamente la famiglia Glass, -principalmente con la figlia Susie-nota produttrice di Marijuana, a quella Halstead. Di qui, un lungo intrigo di una decina di episodi conduce a un finale sorprendente che illustreremo nel prossimo paragrafo. Quindi allerta anticipazioni!

Finale

Occhio, questo paragrafo scotta! Nella parte finale possiamo notare qualche piccolo alterco tra Susie Glass ed Eddie. Tale situazione, solo apparentemente sembrerebbe allontanare i due dal loro accordo originario. Il padre di Susie, il Signor Glass, decide allora di vendere la sua attività, garantendo a Eddie la possibilità di uscire dal circolo della droga. Questa mossa, del tutto imprevedibile, è in realtà molto più sofisticata di quanto si pensi: Susie ed Eddie si coalizzano per evitare che il proprio business e i propri interessi personali potessero venire scavalcati da nuovi potenziali acquirenti, come Jhonstone. Questo scenario della vendita, però, era solo un tranello escogitato da Glass padre per fare capire a Eddie quanto fosse importante il business della droga e che la miglior soluzione ai suoi problemi non è uscirne, ma mantenerne il controllo. E così, si forma una nuova coalizione di famiglie criminali: nasce la Halstead Glass. Ci tengo a precisare, però, che l’intero finale può essere inteso in altri parametri.

Cast

Il cast ha dei noti visi che hanno interpretato degnamente i ruoli. Eddie è inscenato da Theo James, Susie Glass da Kaya Scodelario, mentre il maggiore dei fratelli Halstead da un buon Daniel Ings. Nessun personaggio della serie, però, è assolutamente secondario, anzi… Geoff, un “Fido” servo del Duca è Viennie Jones. Da rilevare anche la partecipazione accesa di Giancarlo Esposito come Jhonstone (“Con la T”).

Personaggi

Notoriamente, il film di The Gentlemen venne definito dalla critica con tratti marcati e una discreta soddisfazione. Sicuramente, gli elementi che spiccarono in quel lontano 2019 furono gli attori, l’azione, la trama e la buona caratterizzazione dei personaggi. Ovviamente, in una Serie TV possiamo, tranquillamente, sostenere che sia più facile articolare dei personaggi, renderli variegati e ben caratterizzati. Eddie è, probabilmente, il personaggio meglio realizzato. Ciò nonostante una non esaltante recitazione di Theo James, sempre flemmatico e poco elettrico, pure nei momenti di maggiore sofferenza emotiva o di spiccato nervosismo. Scelta concordata con il regista? Volontà artistica? È probabile, soprattutto perché Eddie è un membro dell’esercito. Il fratello rimbambito e drogato è Freddy, un personaggio creato per smorzare la tensione e per cambiare il lineare filone narrativo, questo perché la sua propensione alla droga e ai ghiribizzi quotidiani lo conduce a compiere atti sconsiderati che scompigliano vistosamente la quiete ricercata, e talvolta ottenuta. Susie è bellissima, spettacolare, sempre lineare e fedele, imprevedibile. È il miglior personaggio della serie. È ben creata, ottimamente strutturata; sine dubio sentiremo ancora parlare di lei. Ma sentiti complimenti a Kaya Scodelario per la maestosa interpretazione. Quegli occhi vitrei, grigi danno come l’impressione di osservarti oltre il comprensibile, fiutando gli affari. È una donna per cui uccidere… infatti qualcuno per lei si mobilita. Geoff è molto misterioso, escluse le battute finali non sembra proporsi al meglio. Ottimo anche Giancarlo Esposito, probabilmente prossimo antagonista della serie. Sensibilmente enigmatico anche il personaggio della madre di Eddie, Lady Sabrina, messa sulla scena da una buona Joely Richardson.

Aspetti e dettagli tecnici

Allora, qui possiamo spendere qualche parolina. La musica è discreta, si mantiene su livelli degni, senza mai eccellere. Inquadrature e fotografia pazzesche. Fantastici pure i giochi di luce e i filtri utilizzati. Tali complimenti sono doverosi, specie perché risaltano al meglio gli ambienti, domandone uno splendore ulteriore. Quel paesaggio bucolico della campagna Inglese è costantemente affrancato da più uggiosi angoli di cemento che inondano le strade delle Cities Inglesi. Sicuramente, un grande applauso va a Guy Ritchie che si è realmente superato per la stesura di un’opera così complessa. Questo spin off è davvero azzeccato. Poi, in rete potete trovare alcune riviste che etichettano queste opere come “La quintessenza” del regista. Una mia opinione? Sono d’accordo. Alla fine, sullo schermo si gode di un tripudio di colori e di una violenza elegante e soave, come le architetture delle amene ville nobiliari britanniche.

Critiche

Il prodotto non si esenta da aspri commenti che, però, si badi, non puntano a intaccare la teatralità dell’opera. Il più grande interrogativo che ancora oggi mi pongo, ad esempio, è il seguente: come può lo stesso schema narrativo venire riproposto continuamente? Ora, in questo caso il regista è noto per la sua eccentrica personalità e, ci mancherebbe altro, la serie è pure spin off di un film che tratta dei medesimi argomenti. Ma per quanto tempo ancora questo arco potrà funzionare? La domanda è seria. Nell’ultimo anno Netflix ha partorito prodotti solo di questo tipo. Banalmente, senza andare troppo lontano, Disney Plus qualche anno fa ha pubblicato Amsterdam, un prodotto molto più vivo che si distaccava dai tradizionali canoni dei film Netflix e che, a onor del vero, aleggiava sempre a metà tra l’impegnativo e il leggero. Netflix non riesce a creare, ad oggi, dei film o delle serie che riescono a collocarsi a metà: o si guarda Maestro ovvero ci si spara un Ferry. E qualcuno, banalmente, mi deve illustrare la differenza schematica tra Ferry e The Gentlemen. Semplicemente è il periodo corrente a favorire gangster movie di questo tipo, ma poi nessuno si stupisca se ci si addormenta sul divano guardando sempre la stessa tipologia di storia.

La Recensione

The Gentlemen

7 Voto

È un bel prodotto, la nuova frontiera del progetto. Un universo tutto da scoprire, che, però, potrebbe risultare noioso alla lunga. Quanta vita hanno questi tipi di contenuti?

PRO

  • Fotografia
  • Personaggi
  • Azione

CONTRO

  • Ripetizione della stessa trama

Recensione

  • Voto 7
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