Recensione di You, la deludente serie di Netflix che riduce lo stalking ad un teendrama

I due protagonisti di You, Joe Goldberg e Gueneviere Beck

Penn Badgley e Shay Mitchell di nuovo sullo schermo

Il 2018 di Netflix si è concluso con la serie You, uscita il 26 dicembre, che in soli 10 episodi, delinea cosa non andrebbe mai fatto con un prodotto seriale.

Il pubblico contemporaneo si è abituato alla Grande Serialità, quella che viene definita come “di qualità”, di conseguenza quando ci troviamo davanti ad esperimenti mediocri non possiamo che rimanerne delusi.

You affronta un tema scottante e molto chiacchierato nell’ultimo periodo, ovvero quello dello stalking e dell’amore criminale; un argomento che offre possibilità per un racconto audiovisivo contemporaneo e innovativo… invece in questo caso è stata un’occasione sprecata.

La serie si incentra su Joe Goldberg, un bibliotecario solitario (interpretato da Penn Badgley, il “ragazzo solitario” di Gossip Girl) che fra gli scaffali della sua libreria intravede una biondina acqua e sapone: Gueneviere Beck (Elizabeth Lail), e se ne innamora; anche se forse innamorarsi, non è la parola giusta.

Joe infatti si rivela fin da subito un ragazzo fuori controllo, che perde la testa per una ragazza con la quale ha scambiato appena due parole iniziando a perseguitarla e diventando il suo stalker.

Siamo tutti abituati a controllare Facebook, il profilo Instagram, le storie e l’accesso su Whatsapp, ma c’è una linea sottile fra normalità e malattia, e sicuramente Joe l’ha superato.

L’obiettivo della serie era affidare tutto a Joe, indiscusso protagonista dello show visto che fin dal primo episodio i suoi pensieri sono la voce narrante, espressi sotto forma di flusso di coscienza, i quali dovrebbero farci empatizzare con lui anche nei suoi gesti più folli, eppure alla fine risultano solo strabordanti e noiosi.

La performance di Penn Badgley è piatta, la storia lo porta a compiere azioni indicibili ma le emozioni restano immutate riuscendo sempre a mantenere il totale controllo della situazione. Un antieroe mal riuscito, che seppur riesca a suscitare l’empatia di qualcuno, resta comunque un cattivo a tutti gli effetti.

You si presenta come un thriller ma alla fine è più simile ad un “teen drama per adulti” con il dramma dei social network, dove non si è liberi di pubblicare un selfie o di taggarsi in un ristorante per paura che una persona possa perseguitarci.

Perché lo stalking non è solo una degenerazione dell’amore, lo stalking è anche una tacita ossessione, una violazione della privacy fino ad arrivare alla manipolazione della vita della persona che ci sta accanto.

https://www.youtube.com/watch?v=cKOhno0IMpA

In You, infatti, lo stalker non è solo Joe Goldberg che uccide chiunque sia un ostacolo per la sua storia d’amore, ma lo è anche Peach Salinger (interpretata da Shay Mitchell, la Emily di Pretty Little Liars), una giovane donna ricca, viziata ed egocentrica che però è la migliore amica di Beck, ma non solo: ne è anche ossessionata fino ad avere una cartella piena di sue foto nuda, il suo nome come password del computer, e cercherà in tutti i modi di tenerla lontana da chiunque la circondi.

Forse è proprio questa l’unica nota positiva nella sceneggiatura di You, il fatto che il cattivo non è solo Joe, ma lo è anche Peach, due persone instabili, così diverse ma simili.

Dal punto di vista tecnico invece, You ha una regia coerente e ordinaria, quello che sicuramente spicca è una buona costruzione dell’illuminazione delle scene.

You è una serie che vorrebbe ma non può, i personaggi sono bidimensionali, la sceneggiatura è a metà fra cliché e assurdità.

Lifetime aveva mandato in onda You in America quest’estate ma avendo capito che si era rivelata un flop, ha annullato la produzione della seconda stagione, che però sarà prodotta e distribuita da Netflix dato che il finale di questa stagione la dava già per scontata.

La Recensione

You

4 Voto

You è una serie tv deludente per lo standard di Netflix, la sceneggiatura è debole e i personaggi non sono ben caratterizzati e inoltre spreca l'occasione di affrontare un argomento scottante come quello dello stalking.

PRO

  • Leggera

CONTRO

  • Sceneggiatura debole
  • Attori poco convincenti
  • Trama banale

Recensione

  • Voto 4
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