Renato Zero racconta il nostro presente ne La Vetrina

Renato Zero

Un primo assaggio di Zero Il Folle con la canzone La Vetrina, in rotazione radiofonica dal 13 settembre, che apre la strada al ritorno di Renato Zero.

L’album Zero Il Folle, atteso per il prossimo 4 ottobre, è stato registrato a Londra con la produzione artistica e gli arrangiamenti di Trevor Horn (produttore di Paul McCartney, Rod Stewart, Robbie Williams), con cui Renato Zero torna a collaborare dopo l’album “Amo” del 2013.

La Vetrina è un singolo immediatamente riconoscibile per lo stile di Renato Zero e per un testo carico di significato.

La Vetrina: sigificato del testo

Il significato del testo de La Vetrina è una profonda critica al nostro presente, al mondo vissuto come vetrina, che ci allontana e ci nasconde da quelli che sono i veri aspetti della vita. Una finzione sociale che ci porta ad essere diversi da quelli che siamo, a mostrarci, più che a vivere.

La Vetrina è quindi una gabbia che impedisce all’animo di liberarsi ed esprimersi nella sua vera essenza.

La Vetrina – Testo

È tutta una vetrina
esposti come fossimo trofei
la vita vale poco
esibirla in questo modo
è disumano

Una sorta di corrida
dopo tutti i sacrifici, eccoci qua
senza rete e protezioni
in balia dei pregiudizi
occorre difendersi
e non arrendersi
giocarsi tutto

Dei soldi che mai te ne fai
con le macchine di lusso, dove vai?
Smaniose compagnie, inutili follie
cocaina un’amica non è mai
e poi dentro di te
sei consapevole che il rischio c’è
meglio vivere
sopra di te
il cielo è grande

Ho fame dei miei sogni
e dei perduti giorni insieme a te
di quelle aspettative
cercando di plasmare quel futuro

Ho l’anima che piange
per le gioie che non toccherò mai più
dentro questa vetrina
la fine si avvicina per i più deboli
niente miracoli
qualcuno ci liberi

E’ immenso quel poco che hai
se spendi bene i giorni, se lo fai
si può vincere
col cuore si può
il cielo ci aiuta

Ho voglia di certezze lo sai
di riaccendere passioni spente mai
meglio vivere
tu osa se puoi
il cielo perdona

Oh, oh

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