La recensione di Samaritan: Sylvester Stallone flette i muscoli in questa storia di fratelli supereroi

Samaritan Sylvester Stallone

Sylvester Stallone in Samaritan.

Mentre la Marvel domina ancora il mercato dei supereroi, gli altri studi cinematografici cercano di ottenere un pezzo di questa torta molto redditizia pubblicando costantemente film e serie tv su persone dai poteri sovraumani (supereroi). L’ultimo film del genere è Samaritan, attualmente disponibile su Amazon Prime Video, con la leggenda di Hollywood Sylvester Stallone nei panni di un supereroe in pensione che cerca di nascondersi dai suoi giorni di gloria mentre la sua città sta affogando nel crimine. Essendo un’altra versione cruda e oscura del genere, Samaritan purtroppo non riesce a portare nulla di nuovo sul tavolo, trasformando un concetto fantasioso in una generica storia di supereroi. Il film è sicuramente divertente, personalmente mi è piaciuto, anche perché adoro vedere Sylvester Stallone nei film d’azione. Ovviamente sa di già visto. Quindi non ti farà gridare al miracolo. Ma approfondiamo il tutto nelle prossime righe della recensione di Samaritan.

All’inizio ci viene illustrato il passato di Samaritan attraverso delle immagini molto fumettistiche e dalle prime battute sappiamo che due fratelli gemelli con superpoteri hanno deciso di prendere strade opposte nella vita. Uno (Samaritan) diventa il beniamino della gente mentre l’altro (Nemesis) si costruisce una buona reputazione come criminale terrorista. Entrambi muoiono in un incendio durante il loro combattimento finale in una centrale elettrica. Questo succede 25 anni prima degli eventi del film. Tuttavia, alcuni credono che Samaritan sia sopravvissuto al fatidico duello e si stia nascondendo tra le persone. Tra questi c’è Sam (Javon ‘Wanna’ Walton), un ragazzo di 13 anni che è un fan dei vecchi racconti sui supereroi e trascorre le sue giornate sognando ad occhi aperti di scoprire dove si nasconde Samaritan. Non è male la storia che coinvolge il piccolo Sam ma lo sceneggiatore Bragi F. Schut (Escape Room) ha la fastidiosa abitudine di seppellire le sue migliori idee sotto cliché abusati e relazioni umane superficiali.

Il film espone tutti i cliché dei supereroi. Ci sono scene per spiegare le regole dell’immaginaria Granite City, vengono illustrati i principali attori del film e come funzionano i superpoteri in questo universo. E, naturalmente, queste regole verranno completamente ignorate per portare avanti la trama e garantire che l’eroe affronti sempre i cattivi nei momenti più emozionanti. I personaggi principali ribaltano le loro posizioni morali secondo le esigenze di ogni scena, il che indebolisce i legami umani che Samaritan cerca di forgiare. Infine, la relazione centrale tra il supereroe in pensione e il ragazzino ficcanaso è irraggiungibile, poiché il loro legame è un dato di fatto e non viene sviluppato.

La sceneggiatura di Samaritan dipende anche in larga misura da una svolta che può essere facilmente dedotta da chiunque abbia visto un film di supereroi. Samaritan non riesce a spiegare perché si verifica la svolta minandone tutto il peso emotivo. Inoltre, la mancanza di informazioni essenziali sul passato di alcuni personaggi riduce anche la posta in gioco del film, portando a un finale deludente che include persino un discorso banale sul bene e sul male che ribalta completamente il punto di vista del film sulle strutture sociali ingiuste e le forze di polizia che abusano della gente.

A volte sembra che Samaritan stia cercando di dire qualcosa sugli orrori della povertà o disoccupazione, forze che spingono le persone alla criminalità ogni giorno. E se così fosse, il film avrebbe potuto usare la formula del supereroe per esplorare questioni della vita reale che mettono in discussione la presunta visione morale dei vigilantes. Ma sfortunatamente, mentre i cattivi del film dicono che stanno combattendo per la libertà delle classi inferiori, tutti sembrano fregarsene di questo concetto e si trasformano in brutte copie dei cattivi dei film Robocop, il cui videogioco viene mostrato anche in una scena del film. Spesso ridono in modo maniacale senza motivo, provano piacere nel torturare le persone e persino rubano i giocattoli ai bambini. I cattivi sono solo il male e usano ogni opportunità per fare del male a persone innocenti solo per essere spregevoli e giustificare il pestaggio che sono destinati a subire. Quindi non combattono per questioni sociali ma solo per essere cattivi del tipo… malati di mente. Il villan di Robocop Clarence J. Boddicker era un po’ maniacale nei suoi modi di fare ma provava a uccidere Robocop perché era stato pagato da una multinazionale che non voleva lasciare traccia delle sue malefatte. Clarence era quindi un soldato di questa società, combatteva per soldi. Il villain di Samaritan Cyrus (Pilou Asbæk) sembra combattere per nessun scopo.

Quello che porta la croce in Samaritan è il mitico Sylvester Stallone. Lui ha un talento innato per interpretare grandi bruti dal cuore buono, il tipo di personaggio che sa di poter vincere facilmente in un combattimento ma preferisce comunque tenere a bada i pugni e usare la testa. Ciò è utile con Samaritan, poiché l’esperienza di Stallone aiuta ad elevare la noiosa sceneggiatura trasformando il suo supereroe in pensione in un personaggio comprensivo. Sebbene Stallone non possa riscattare i molti difetti di Samaritan, può comunque rendere il film degno di essere visto per coloro che sono disposti a soprassedere su una storia generica e su nozioni di moralità molto superficiali. Con una sceneggiatura migliore, questo sarebbe potuto diventare un grande film di supereroi. Granite City aveva il potenziale per esplorare le sfumature della disuguaglianza sociale e invece finisce come sfondo di un’altra dimenticabile storia di supereroi.

E tu hai visto Samaritan? Fammi sapere cosa ne pensi attraverso i commenti. Io ti lascio al mio commento finale della recensione.

La Recensione

Samaritan

6 Voto

Per concludere, il crimine più irredimibile di Samaritan è essere insipido in un mercato sovrasaturato da altri film di supereroi. Il film non si distingue per le sue scene d'azione, non ha nulla di nuovo da dire sul vecchio conflitto tra il bene e il male al centro di ogni storia di supereroi ed è incapace di dare ai suoi cattivi un vero scopo. Stallone è un uomo forte ed è grandissimo anche in questo film ma nemmeno lui può sopportare il peso di un intero progetto da solo.

PRO

  • Da vedere per l'interpretazione di Sylvester Stallone

CONTRO

  • Sceneggiatura debole
  • Cattivi senza uno scopo
  • Nulla di nuovo nel genere dei supereroi

Recensione

  • Voto 6
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