La vedova di Chester Bennington, Talinda Bennington, parla della depressione del marito al Canadian Event Safety Summit

La vedova di Chester Bennington ha finalmente parlato della  morte del marito. Secondo Talinda, nessuno é da biasimare per il suicidio del frontman dei Linkin Park.

La moglie del cantante ha recentemente condiviso delle dichiarazioni sull’ infelice lotta che l’artista ha dovuto combattere contro la propria depressione.

Bennington é deceduto nello scorso luglio togliendosi la vita a soli 41 anni.

Chester Bennington

Talinda Bennington al Canadian Event Safety Summit

Talinda si é presentata al Canadian Event Safety Summit per parlare della sanità mentale. La moglie di Chester ha racontato gli eventi (inclusa la morte dell’amico e modello Chris Cornell) che hanno portato il frontman ad una fine così tragica. La Bennington ha anche parlato di come si può chiedere aiuto se ci si trova in una situazione analoga a quella dell’ormai defunto cantante.

Talinda ha specificato che il marito aveva già tentato il suicidio in passato. Ad ogni modo la compagna non ha mai voluto veramente accettare o affrontare il problema.

La Bennington non avrebbe mai immaginato che Chester avrebbe fatto la stessa fine dell’amico Cornell. Effettivamente Talinda ha ammesso di aver pensato che la presenza di una famiglia così compatta come quella del cantante avrebbe aiutato il frontmen dei Linkin Park ad uscire dal tunnel della depressione.

Sfortunatamente il nucleo familiare dell’artista non é riuscito ad influenzare Chester che, logorato dalla depressione, ha salutato per l’ultima volta i propri figli nel 20 luglio 2017.

Gli ultimi momenti di Chester Bennington

Durante l’evento per la lotta contro le malattie mentali, Talinda ha anche parlato degli ultimi giorni passati con il proprio defunto marito. La donna ha dichiarato che Chester era molto emozionato per la promozione del nuovo album. Il frontman sembrava molto felice ( almeno apparentemente).

Talinda ha ricordato con malinconia quell’ultimo bacio di Chester nella mattina del 20 luglio e, nel suo discorso, ha concluso con le struggenti parole : “ e (dopo quel saluto) io e i bambini non l’abbiamo più rivisto”.

La ricaduta di Chester Bennington

Ad ogni modo, la vedova Bennington ha anche condiviso il dolore causato dalla ricaduta di Chester nell’alcolismo. Effettivamente, l’artista era ritornato dipendente dopo quasi sei mesi di astinenza.

In ogni caso, Talinda non era completamente al corrente del problema del marito fino a due mesi prima della morte. Quando la Bennington ha scoperto delle due bottiglie di birra sulla scena del “crimine”, la donna ha subito capito che Chester aveva subito un’effettiva ricaduta. Ad ogni modo la moglie del frontman era sicura che il cantante non aveva preso alcun altro tipo di sostanza stupefacente.

Chester Bennington

La battaglia di Talinda Bennington 

Successivamente alla morte di Chester, Talinda é diventata l’ambasciatrice di innumerevoli campagne contro le malattie mentali ( e la depressione in particolare). La battaglia della Bennington é arrivata anche nei social media e nel web con hashtag come #FuckDepression e #MakeChesterProud.

Talinda ha ulteriormente sottolineato che, in casi come questi, nessuno é da biasimare. Ad ogni modo la depressione deve essere accettata, affrontata e curata.

La vedova di Chester Bennington ha affermato che i social media si sono rivelati un enorme supporto per lei. Ad ogni modo non tutti gli user del web hanno parole di conforto per Talinda. Effettivamente la donna ha ammesso di ricevere gravi accuse dal mondo di Internet. Infatti alcuni fan criticano la vedova per non aver salvato il cantante dei Linkin Park. Nonostante i commenti crudeli, Talinda continua la propria vita ricordandosi di non avere colpe, poiché nessuno é responsabile in casi come questi.

Come menzionato prima, il suicidio non é una colpa, bensì il risultato di anni di patologie trascurate le quali portano all’abuso di sostanze stupefacenti che causano un degrado all’interno delle relazioni umane.

Talinda ha deciso di lottare e di affrontare questo flagello che affligge molte persone all’interno della popolazione mondiale. La Bennington ha deciso di fondare la charity 320 Changes Direction in Chester Bennington’s memory in onore del frontman dei Linking Park. La onlus accetta anche le donazioni dei fan della band.

Mike Shinoda parla del futuro dei Linkin Park

Nel frattempo Mike Shinoda ha recentemente rivelato che i Linkin Park sono pronti a rialzarsi dal loro trauma.

Durate un Q&A su Twitter, un fan ha chiesto a Shinoda se la band sarebbe mai tornata a suonare in futuro.

L’artista ha assicurato che, nonostante i Linkin Park abbiano bisogno di tempo per rimettersi in sesto,  il gruppo é determinato a tornare in pista.

Mike Shinoda e Chester Bennington
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