The Meg si potrebbe anche chiamare Il Megalodonte Vs Jason Statham

Jason Statham in The Meg

Jason Statham vede il Megalodonte in The Meg

Ti dirò la verità: The Meg o Shark – Il primo squalo (come viene tradotto in Italia) non mi ha mai convinto a cliccare il tasto play. Oggi, dopo che Netflix l’ha messo come film più visto in Italia mi sono convinto e ho deciso di trascorrere quasi 2 ore in compagnia di Jason Statham e delle sue azioni al limite dell’impossibile.

The Meg è un abbreviazione del The Megalodon (Il Megalodonte). Questo grande squalo è esistito davvero? Vive ancora da qualche parte nell’oceano? Alcuni ricercatori e studiosi pensano di si e infatti organizzano spesso spedizioni per provarne l’esistenza. Io stesso sono un fan di queste creature mitologiche e ho visto qualche documentario a riguardo.

Il film fa bene a incutere timore con il Megalodonte visto che parliamo di uno dei più grandi predatori mai vissuti. Questo predatore all’apice della sua esistenza era praticamente un grande squalo bianco ma più grosso.

I primi fossili del Megalodonte (Otodus megalodon, precedentemente noto come Carcharodon o Carcharocles megalodon) risalgono a 20 milioni di anni fa. Per i successivi 13 milioni di anni l’enorme squalo dominò gli oceani fino a estinguersi appena 3,6 milioni di anni fa.

Il Megalodonte non era solo il più grande squalo del mondo, ma uno dei pesci più grandi mai esistiti. Le stime suggeriscono che fosse lungo tra i 15 e i 18 metri di lunghezza, tre volte più lungo del più grande squalo bianco registrato. Senza uno scheletro di Megalodonte completo, queste cifre si basano sulle dimensioni dei denti dell’animale, che possono raggiungere i 18 centimetri di lunghezza. In effetti, la parola Megalodonte significa semplicemente “dente grande”.

Il film ha rispettato anche un altro aspetto scientifico: “l’alimentazione del Megalodonte”. Ci sono prove delle abitudini alimentari del Megalodonte sotto forma di ossa di balena fossilizzate. Alcune di queste sono stati trovate con i segni di taglio dei denti del Megalodonte. Per affrontare prede grandi come balene, il Megalodonte doveva essere in grado di spalancare la bocca. Si stima che la sua mascella si poteva estendere per 3,4 metri, abbastanza da poter inghiottire due persone adulte fianco a fianco.

National Geographic pensa che il Megalodonte esista ancora oggi, però ti faccio una domanda: con tutti i mezzi che ci sono attualmente sulla terra, se un pesce così grosso fosse in vita non lo sapremo? Se vuoi approfondire la questione ti lascio vedere questo documentario:

https://www.youtube.com/watch?v=urzpJn7T01g

La trama di The Meg o Shark – Il primo squalo

Ora che conosci Il Megalodonte e sai che il film ha rispettato alcuni aspetti morfologici e comportamentali del grande squalo, possiamo andare ad esaminare nei dettagli la pellicola.

Pensa a quanto tempo è passato dal primo Lo squalo del 1975. Dopo quel capolavoro sono arrivati tanti altri film simili ma nessuno di questi si è lontanamente avvicinato al capolavoro di Steven Spielberg.

Nel 1998 è uscito “The Meg” o “Shark – Il primo squalo”, l’adattamento del romanzo del 1997 di Steve Alten.

Il libro di Alten ha portato a sei sequel e lo scrittore ha chiamato il suo moneymaker semplicemente “Meg”, senza il “The”. Il film evita l’auto-parodia e si concentra sull’action (o almeno credo), forte della partecipazione del suo protagonista principale: Jason Statham.

The Meg è stato girato al largo delle coste della Nuova Zelanda e della Cina. Il regista del film Turteltaub si concentra sulle attività esplorative di un sontuoso centro di ricerca sottomarino finanziato da un viziato miliardario (Rainn Wilson). La struttura, nota come Mana One, sembra un set di Lego particolarmente costoso in cui tutti i corridoi, i tubi e le passerelle hanno delle pareti trasparenti.

Sei miglia sotto la superficie dell’Oceano Pacifico, il team di oceanografi scopre un intero ecosistema nascosto carico di specie “completamente sconosciute alla scienza”. Tra queste si nasconde anche una specie conosciuta agli scienzati: “Il Megalodonte.” Attacca il sommergibile pilotato dall’ex moglie (Jessica McNamee) del soccorritore Jonas Taylor (Statham). Anni prima, Jonas ha perso alcuni uomini in una spedizione sottomarina quando si è imbattuto con il Megalodonte. Dopo quella spedizione ha deciso di ritirarsi. Ma la sua ex ha bisogno di essere salvata, quindi eccolo nuovamente al comando di un sottomarino.

Questo film è ricco di tante défaillance del copione frenetico di Dean Georgaris, Jon Hoeber ed Erich Hoeber.

Tra il cast di supporto troviamo anche Li Bingbing, che interpreta Suyin, biologa marina, la cui giovane figlia (Sophia Cai) ha già perso il padre e vede l’arrivo di Jonas come una notizia promettente. Nel frattempo, Suyin dà uno sguardo agli addominali di Jonas e dall’occhiata vorrebbe studiarli meglio di tutti gli squali del mondo.

Il verdetto su The Meg

Nonostante il potenziale per una bella commedia d’azione, l’unica persona che sembra coinvolta in questo progetto è Statham. Interpreta il suo personaggio con quell’indole di uomo stanco dal mondo che lo circonda e aiuta a rendere meno noiosa la pellicola con battute che abbiamo apprezzato anche nella saga Fast And Furious. Tutte le altre scene di The Meg sono molto seriose e noiose, a cominciare dai dialoghi scientifici… seppur fedeli alle origini della creatura. Ho trovato la trama troppo complicata e 2 ore sono troppe per raccontarla. Tra l’altro non riesco a catalogarlo come un vero thriller o horror pulp – grazie al suo Rating ci va persino troppo leggero col sangue e, senza personaggi per cui tifare oltre a Jonas, non ti importerà minimamente su chi sarà il prossimo pasto del Megalodonte.

E sebbene Lo Squalo del 1975 abbia dimostrato che non sia necessario includere lo squalo per un sacco di tempo sullo schermo per creare un bel film sugli squali, The Meg non sembra aver imparato la lezione. Indeciso se essere una commedia, un thriller o una meditazione sul cambiamento climatico, The Meg tenta di fare una serie di cose riuscendo in pochissime. C’è così tanto potenziale sprecato in questo film e il regista John Turteltaub è rimasto solo con un pugno di mosche in mano.

Secondo me può essere apprezzato meglio al cinema in versione 3D.

La Recensione

The Meg

4 Voto

Nonostante il potenziale per una bella commedia d'azione, l'unica persona che sembra coinvolta in questo progetto è Statham. Interpreta il suo personaggio con quell'indole di uomo stanco dal mondo che lo circonda e aiuta a rendere meno noiosa la pellicola con battute che abbiamo apprezzato anche nella saga Fast And Furious. Tutte le altre scene di The Meg sono molto seriose e noiose, a cominciare dai dialoghi scientifici... seppur fedeli alle origini della creatura. Ho trovato la trama troppo complicata e 2 ore sono troppe per raccontarla. Tra l'altro non riesco a catalogarlo come un vero thriller o horror pulp - grazie al suo Rating ci va persino troppo leggero col sangue e, senza personaggi per cui tifare oltre a Jonas, non ti importerà minimamente su chi sarà il prossimo pasto del Megalodonte.

PRO

  • Jason Statham non se la cava male
  • Ho apprezzato che siano stati rispettati alcuni dettagli scientifici riguardo al Megalodonte

CONTRO

  • Trama complicata
  • Dura troppo
  • Non si riesce a distinguere il genere
  • Il cast di supporto non aiuta Statham

Recensione

  • Voto 4

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