La recensione di “The Mother”, film in cui Jennifer Lopez offre tante prodezze action in nome dell’amore materno

Jennifer Lopez Lucy Paez The Mother

Lucy Paez come Zoe e Jennifer Lopez come la madre in The Mother. Cr. Doane Gregory/Netflix © 2023.

Il concetto dell’action thriller “The Mother” è assurdo ma in senso piacevole. Questo film sfida la logica mescolando tanta dose di violenza con una trama che esplora il legame materno. È come ricevere un abbraccio da mamma che però si è avvolta nel filo spinato.

Il personaggio senza nome, aka The Mother (Jennifer Lopez), viene presentato in una casa sicura dell’FBI in Indiana. Viene interrogata dagli agenti sul suo coinvolgimento nel traffico d’armi con Adrian (Joseph Fiennes) ed Hector (Gael García Bernal), suoi ex amanti. Rifiuta di rivelare molto, ma avverte gli agenti federali che qualcuno sta venendo a prenderla. Eppure, questi uomini non ascoltano la “mamma”, che sa davvero cosa è meglio fare in questa situazione. Quasi tutti gli agenti federali finiscono rapidamente in cimitero, tranne Cruise (Omari Hardwick), la cui ferita viene curata da Jennifer che nel frattempo riesce anche ad eliminare tutti i cattivi. Jennifer trova anche il tempo di costruire una sorta di bomba prima che venga rivelato che è incinta. E qui partono i titoli di testa.

La regista Niki Caro (La ragazza delle balene), lavorando su una sceneggiatura di Andrea Berloff, Peter Craig e Misha Green, offre due film in uno: la prima metà è tutta azione implacabile e la seconda parte non è proprio tranquilla, ma più emotiva. La doppia personalità del film è un problema perché vuole essere originale, ma finisce per essere eccessivamente familiare per chi ne mastica del genere.

Dopo l’incidente nella casa sicura, il personaggio di Jennifer Lopez partorisce la sua bambina, che viene chiamata Zoe. Jennifer è costretta a rinunciare ai suoi diritti genitoriali per non mettere in pericolo la vita della figlia. È una decisione straziante, ma la nuova mamma riesce a far promettere a Cruise di contattarla al primo segnale di allarme.

Dodici anni dopo, quel problema arriva quando Zoe (Lucy Paez) viene rapita da Tarantula (Jesse Garcia), uno degli scagnozzi di Hector. È una sequenza action interessante, ma una scena successiva in un parcheggio, in cui La Madre sfonda il pavimento di un vecchio camion per accedere al veicolo e scappare, mette a dura prova la credibilità del film. Detto questo, la promessa di La Madre di “uccidere tutti” gli uomini che hanno preso Zoe è molto, molto reale.

L’azione si prende una piccola pausa, con il film che presenta un po’ di retroscena delle relazioni della madre con Adrian ed Hector. La trama riunisce anche La Madre con Zoe, che non sembra molto contenta di questo sviluppo, in parte perché si rifugiano in una capanna isolata in Alaska senza cellulari.

“The Mother” si arresta effettivamente durante le scene in cui Zoe si comporta in modo capriccioso mentre la madre naturale le insegna abilità di sopravvivenza, che includono cecchinaggio e lotta ravvicinata. Questa sezione del film richiama film migliori come “Hanna” con le sue scene di addestramento di un’assassina preadolescente. Lopez è in modalità mamma orsa in queste scene, ed è divertente vederla essere tosta, ma Paez non le dà molto con cui giocare perché Zoe non è completamente contenta nell’imparare a proteggersi o a legarsi con questa sconosciuta, la cui identità non è un mistero per lei. Di conseguenza, gli spettatori sono costretti ad aspettare pazientemente che i cattivi vengano a minacciare madre e figlia così le donne possono mettere in pratica le abilità che hanno affinato.

Il film si ravviva con una sequenza d’azione con motoslitte girata in un paesaggio bianco e invernale. Il panorama è molto suggestivo, ma l’azione è per lo più routinaria e pigra, con finti colpi, pugni e una preadolescente in pericolo.

Sicuramente “The Mother” offre a J.Lo un ruolo succoso, e lei lavora altrettanto duramente nelle sue scene d’azione quanto in quelle emotive, soprattutto perché il suo personaggio cerca duramente di non mostrare alcun sentimento. Lopez è affascinante e sexy in tutto il film (come dicono anche i suoi ex amanti). Indossa un grande cappotto peloso in Alaska, un vestito aderente mentre balla a Cuba e anche durante un flashback in cui fa pratica di tiro nell’esercito. Lopez fa del suo meglio con il materiale scadente che ha a disposizione, ed è difficile non desiderare, come in tanti film con J.Lo protagonista, che “The Mother” sfrutti meglio le sue abilità.

Il cast di supporto contribuisce all’irregolarità del film. Gael García Bernal se la spassa in una scena chiave, mentre Joseph Fiennes sembra più assonnato che sinistro nel ruolo del malvagio Adrian. Anche Lucy Paez sembra mancare di energia, il che è uno svantaggio perché le scene di Zoe con la mamma dovrebbero avere una certa vivacità in modo che gli spettatori capiscano perché questa mamma morirebbe per sua figlia.

Mentre “The Mother” sballotta i personaggi dall’Alaska a Cuba e viceversa, la storia fatica a trovare il suo ritmo perché l’azione è in contrasto con i momenti più sentimentali. Al film manca anche l’ironia che avrebbe potuto renderlo divertentemente grottesco.

“The Mother” è disponibile per lo streaming su Netflix a partire dal 12 maggio 2023.

E tu hai visto questo film? Ti è piaciuto? Dì la tua nei commenti. Io ho deciso di dargli un 6.

La Recensione

The Mother

6 Voto

"The Mother", con Jennifer Lopez, è un thriller d'azione che combina violenza e legami materni in modo bizzarro. Nonostante momenti di azione frenetica, il film perde ritmo nei momenti più sentimentali. L'interpretazione intensa di Lopez non riesce a salvare la trama confusa. Il film, a tratti divertente ma soprattutto prevedibile, è disponibile su Netflix dal 12 maggio.

PRO

  • Jennifer Lopez offre un'interpretazione intensa
  • Sequenze d'azione ben coreografate e ambientazioni esteticamente piacevoli, dall'Alaska a Cuba.

CONTRO

  • Trama confusa che fatica a bilanciare l'azione frenetica con i momenti più sentimentali.
  • Alcune scene d'azione e decisioni dei personaggi sembrano forzate e poco credibili.

Recensione

  • Voto 6
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