I top e i flop della 79esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia

Mostra del Cinema di Venezia

La 79esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia che si è da poco conclusa, ha onorato il ritorno alla normalità dopo due anni di pandemia, con le sale tornate alla massima capienza e come ogni anno durante la kermesse sono andati in scena film top e altri che la critica ha definito flop.

Da sempre poi, oltre i film la Biennale di Venezia è anche un palcoscenico per tutti gli ospiti che sfilano sul red carpet e anche quest’anno non sono mancati i grandi nomi del cinema internazionale e altri meno conosciuti come influencer spesso criticati per il loro ruolo.

Mostra del Cinema di Venezia: i migliori e i peggiori film

I film top:

Gli spiriti dell’Isola

Uno dei migliori film presentati a Venezia. È una tragicommedia disperata e ispirata, metafora della divisione fratricida che segna l’Irlanda dagli anni della guerra civile.

Due amici di una vita si trovano in una situazione di stallo quando uno interrompe bruscamente la loro relazione, con conseguenze allarmanti per entrambi.

I migliori amici Pádraic e Colm s’incontrano da una vita alle due del pomeriggio per qualche pinta al pub e le solite chiacchiere. Un giorno, però, Colm non apre la porta di casa all’amico, e in seguito, costretto a fornire una spiegazione, afferma di averne abbastanza di lui e di non voler spendere un minuto di più in sua compagnia. Devastato e incapace di accettare la cosa, Padraic cerca l’aiuto della sorella e poi del parrocco perché parlino con Colm, ma quest’ultimo non solo non ritratta, ma minaccia il peggio se Padraic non lo lascerà in pace.

Mentre sul continente infuria la guerra civile, sull’immaginaria isola di Inisherin, che si è sempre considerata al riparo dal conflitto, l’allontanamento dei due amici fraterni innesca ugualmente una serie di conseguenze e un’escalation di atrocità. Michael Collins e Eamon de Valera, sono gli strepitosi protagonisti di questa riflessione sui compromessi dell’amicizia e le diaboliche tentazioni dell’individualismo, annegata nello humour e investita di fascino e di libertà dall’ambientazione e dalla scelta dell’epoca.

Rumore bianco

Il film diretto da Noah Baumbach è tratto dal libro di Don DeLillo e cerca di  indagare la permeabilità delle coscienze e la natura del proprio lavoro. Nel cast troviamo Adam Driver, Greta Gerwig, Raffey Cassidy e Alessandro Nivola.

La pellicola racconta i tentativi di una famiglia americana contemporanea nell’affrontare i conflitti mondani della vita quotidiana, alle prese con i misteri universali dell’amore e della morte.

A Blacksmith, piccolo centro nel Midwest, scorre imperturbabile la vita quotidiana della famiglia Gladney: Jack, Babette e i loro quattro figli, nati da matrimoni precedenti. Da qualche tempo l’uomo vive in una sorda e costante paura della morte. Un enorme nube chimica, causata dal deragliamento di un treno, materializza improvvisamente la sua angoscia, minacciando direttamente l’esistenza dei Gladney.

Dopo la cronaca sensibile di un divorzio raccontato in “Storia di un matrimonio” e ispirata alla sua esperienza personale, Noah Baumbach cerca nelle pagine di Don DeLillo quello che fa la specificità del suo universo. Il film ha un approccio intimo e teorico, in grado di creare un oggetto appassionante, al di là dei generi, sollevandolo al di sopra della saturazione mediatica ma radicandolo nella nostra realtà pandemica. 

The Whale

Era uno dei film più attesi alla Mostra di Venezia e non ha deluso le aspettative. Darren Aronofsky, non c’è andato troppo per il sottile nel delineare i personaggi, ma soprattutto nell’alimentare le loro idiosincrasie e procrastinarle senza speranza. Charlie è un super eroe della bontà, vuole lasciare il mondo migliore di come l’ha trovato.

Come nel suo precedente lavoro “The Wrestler”, Aronofsky recupera un corpo malandato, un’icona del cinema ormai trascurata da Hollywood. Se all’epoca era Mickey Rourke, questa volta il profilo è quello di Brendan Fraser.

In questo caso Aronofsky sceglie l’eccesso per raccontare il suo uomo alla deriva. Infatti dopo aver abbandonato la famiglia per fuggire con l’amante gay, l’uomo deve superare il lutto per la perdita del suo grande amore. Recluso in casa comincia a mangiare in modo compulsivo e ingrassa fino a diventare obeso. Quando tutto sembra perduto però decide di ricongiungersi con la figlia.

Oltre i film che possiamo considerare top presentati a Venezia troviamo anche film che non hanno avuto il successo sperato e che la critica ha definito flop.

I film flop:

Il signore delle formiche

Delusione per il film “Il signore delle formiche” di Gianni Amelio, attesissimo tra i cinque film italiani in concorso ma non in grado di fare breccia nel cuore degli spettatori.

Una storia che fa fatica a essere lineare, che imbocca più strade lasciandole tutte a metà e che non riesce a dare il giusto valore all’importanza dei temi trattati. Il film è ambientato alla fine degli anni Sessanta quando si celebrò a Roma un processo che fece scalpore. Il drammaturgo e poeta Aldo Braibanti fu condannato a nove anni di reclusione con l’accusa di plagio, cioè di aver sottomesso alla sua volontà, in senso fisico e psicologico, un suo studente e amico da poco maggiorenne.

Il ragazzo, per volere della famiglia, venne rinchiuso in un ospedale psichiatrico e sottoposto a una serie di devastanti elettroshock, perché “guarisse” da quell’influsso “diabolico”. Alcuni anni dopo, il reato di plagio venne cancellato dal codice penale, un reato che in realtà fino ad allora era servito per mettere sotto accusa i “diversi” di ogni genere, i fuorilegge della norma. 

Prendendo spunto da fatti realmente accaduti, il film racconta una storia a più voci, in cui, accanto all’imputato, prendono corpo i familiari e gli amici, gli accusatori e i sostenitori, e un’opinione pubblica per lo più distratta o indifferente. Solo un giornalista s’impegna a ricostruire la verità, affrontando sospetti e censure.

Dreamin’ wild

Il film si trova tra i flop perchè risulta essere un miscuglio squilibrato e pomposo che non rende affatto giustizia alla splendida musica dei fratelli Emerson.

Il tutto nasce da una vicenda molto nota nell’ambiente della musica underground, il regista Bill Pohlad ne ha tratto un melodramma familiare basato in particolare sui tormenti del talentuoso Donnie. La sua storia e quella di una perla musicale tornata a risplendere che ha generato nelle mani di Hollywood un racconto in cui i piani temporali s’intrecciano e mettono in relazione il presente di Donnie e famiglia con il loro passato: realtà e ricordo, sogno e fallimento, fede e convinzione, libertà e successo, fallimento e conquista.

La materia melodrammatica è parecchia, ma purtroppo né la regia né la sceneggiatura dello stesso Pohland sanno gestirla. Il film risulta confusionario e squilibrato soprattutto nei dialoghi spesso ripetitivi con toni eccessivamente malinconici, fotografia in controluce e sequenze in montaggio alternato tra passato e presente. 

Un Couple

“Un couple” è un film su una lunga relazione tra un uomo e una donna. L’uomo è Leo Tolstoj. La donna è sua moglie, Sofia. I due sposati per trentasei anni e con tredici figli, di cui solo nove sopravvissuti. Entrambi tengono un diario e proprio le lettere scritte dai due in questo diario diventano protagoniste di un monologo teatrale fatto dalla protagonista del film, unica attrice della pellicola, per tutta la sua durata.

Un monologo sempre uguale a se stesso che viene interrotto solo da qualche ripresa di paesaggio che, però, pur spezzando le scene, non aggiunge nulla alla storia raccontata. Una vera e propria delusione. 

Mostra del Cinema di Venezia: i protagonisti

I personaggi top:

Penelope Cruz

La diva spagnola è una delle attrici più versatili, poliglotta, oggetto del desiderio dei registi e capace di reinventarsi in ogni ruolo e anche quest’anno è stata una delle attesissime protagoniste al Lido. Alla Mostra del Cinema di Venezia ha presentato prima “L’Immensità”, del regista Emanuele Crialese, uno tra i cinque titoli italiani in concorso e poi anche con il film “On the Fringe” di Juan Diego Botto, che ha avuto un ottima critica dopo la sua prima.

Brendan Fraser

Dopo anni lontano dallo schermo, l’attore è tornato come protagonista nel nuovo film di Aronofski e per lui si parla già di candidatura all’Oscar. La trasformazione fisica di Fraser ha colpito tutti così come la sua interpretazione di Charlie all’interno della pellicola “The Whale”.

L’attore e il regista sono stati accompagnati sul red carpet dalla giovane Sadie Sink, recentemente apprezzata nel ruolo di Max nell’ultima stagione di Stranger Things e dalla collega Hong Chau, insieme allo sceneggiatore Samuel D. Hunter.

Cate Blanchett

Sul secondo red carpet della 79esima edizione della Mostra del cinema di Venezia tutti gli occhi erano puntati su Cate Blanchett, che ha fatto il suo grande ritorno al Festival a due anni dalla presenza come presidente di giuria. La diva cinquantatreenne è la protagonista di un film in concorso, “Tár”, che lo stesso regista Todd Field ha detto di avere costruito con lei, per lei e intorno a lei. La diva è apparse sempre elegante e perfetta.

La Biennale di Venezia però negli ultimi anni sta ospitando sempre più spesso personaggi che con il mondo del cinema hanno poco a che fare, come influencer che spesso sono famosi sui social ma non sul grande o piccolo schermo e così la loro presenza viene criticata.

I personaggi flop:

Giorgia Soleri

Fidanzata del cantante dei Maneskin, Damiano David è stata invitata a Venezia da un noto brand di champagne e ha sfilato sul red carpet in un tailleur total black in occasione dell’anteprima del film in concorso “Bardo”, del regista messicano Alejandro Iñárritu sette anni dopo “Revenant – Redivivo” che diede l’atteso Oscar a Leonardo DiCaprio.

Intorno a lei però si è scatenata la polemica sia sulla sua presenza al Lido sia su alcune affermazioni che la stessa Soleri aveva fatto qualche anno fa proprio sul suo disinteresse riguardo al mondo del cinema.

Giulia Salemi

Altro personaggio che con il mondo del cinema ha poco a che fare è proprio l’influencer Giulia Salemi, che quest’anno sarà al GF Vip per seguire i commenti social e narrare le tendenze in live durante la puntata. La sua presenza sul red carpet è stata molto discussa anche se non è la prima volta che l’influencer partecipa alla Mostra di Venezia e forse neanche l’ultima.

Georgina Rodriguez

Nella seconda serata del Festival il red carpet ha visto anche la presenza di Georgina Rodriguez, influencer e compagna del calciatore Cristiano Ronaldo. Anche la sua presenza è stata criticata perchè lei proprio con il mondo del cinema o della televisione non ha nulla a che fare e così il suo red carpet ha fatto storcere il naso a parecchi critici.

E tu, cosa ne pensi dei top e flop della Mostra del Cinema di Venezia? Lascia un commento!

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