Tracers, la recensione del film sul parkour

Tracers recensione

https://www.youtube.com/watch?v=0w4FZc_NpAI


TITOLO: Tracers

REGIA: Daniel Benmayor

CAST: Taylor Lautner, Marie Avgeropoulos, Rafi Gavron, Sam Medina, Adam Rayner

PAESE: USA

ANNO: 2015

GENERE: azione

DURATA: 94 minuti

 


Premesso che in quanto fan sfegatata di Twilight ho una passione spasmodica per Taylor Lautner che, onestamente, risulta sexy anche con questa barbetta adolescenziale. Il giovane licantropo, in Tracers, interpreta Cam, un ragazzo che vive solo e che, nel tentativo di mantenersi, lavora per una società di trasporti, assicurando consegne di documenti e pacchi che porta in bici per le strade di New York. Ed è proprio durante una consegna che, Cam, incontra la protagonista femminile del film, Nikki (Marie Avgeropoulos). La ragazza è un’abile atleta, esercita infatti il parkour che, per chi non lo sapesse, è quella disciplina che consiste nell’eseguire un percorso superando ogni tipo di ostacolo che si frappone fra voi e la strada.
Insomma, se conoscete il videogioco Assassin’s Creed…tombola! Arrampicarsi sui muri, saltare da un tetto all’altro, scivolare in modo naturale sulle superfici…il parkour è tutto questo.
Ed è proprio “tutto questo” ad affascinare Cam che, difatti, decide di cercare la giovane in giro per la città, nella speranza di chiederle delucidazioni e, perché no, consigli per imparare.
Quando incontra la bella sportiva, il nostro protagonista scopre che quest’ultima fa parte di una gang (dove tra l’altro vi è anche il fratello), capitanata da Miller (Adam Rayner), un criminale che utilizza come copertura il suo lavoro “ufficiale”: Miller è nell’anti-droga.
Inizialmente Cam pare indifferente alla questione ma dopo pochissimo tempo, spinto un po’ dalla necessità, un po’ dal sentimento (curiosità ed interesse per Nikki), decide di voler entrare a far parte della squadra.
Si allena, migliora e studia scrupolosamente i trucchi del mestiere, divenendo a tutti gli effetti un componente della banda.

“I veri ostacoli non sono là fuori ma nella testa.”

La pellicola prosegue poi con dei cliché cinematografici, dei classici sicuramente già visti: come, per esempio, il non cambiare la sua natura da bravo ragazzo, nonostante la strada criminale presa; l’innamorarsi della ragazza che lo ha involontariamente introdotto nella gang e che, sorpresona, sta con il capo Miller (nonostante la differenza di età).
Ora, in un caso del genere, la pellicola annoierebbe a morte a colpi di sequenze scontate. Tracers, però, rimane comunque diverso ed originale. Merito, forse, del parkour, una disciplina sportiva che al cinema non si è vista spesso, al contrario, invece, di sport quali il calcio, il basket, la boxe, etc. etc.
L’intreccio love story e sequenze d’azione risulta avvincente, mantenendo lo spettatore attento per tutta la durata del film.
Anche il finale è piacevole, niente di più di quel che ci si aspettava e niente di meno.

“Che tipo di persona sarei?”
“…che non sa tenersi le cose belle.”

[review]

La Recensione

Descrizione e Verdetto

8 Voto

In definitiva, <strong>Tracers</strong> è un film, sicuramente non da Oscar, ma gradevole. Non impegnativo e complicato, non una commedia, non un drammatico strappalacrime. Perfetto per le serate tranquille e in compagnia. Unica cosa, attenzione: c’è il rischio che appena sia finito vogliate uscire e cimentarvi in capriole e acrobazie ma, citandovi le pubblicità passate alla WWE per il Wrestling (che no, non centra assolutamente nulla)…NON FATELO A CASA!

Recensione

  • Voto Globale 8
Exit mobile version