Will Hunting – Genio ribelle, la recensione del film

Will Hunting Genio ribelle recensione

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TITOLO: Will Hunting – Genio ribelle

TITOLO ORIGINALE: Good Will Hunting

REGIA: Gus Van Sant

CAST: Matt Damon, Robin Williams, Ben Affleck, Minnie Driver, Stellan Skarsgård

PAESE: USA

ANNO: 1997

GENERE: drammatico

DURATA: 126 minuti


Considerato un film motivazionale, Will Hunting – Genio ribelle e la sua incredibile morale – tutte le tue doti e il tuo potenziale non servono a nulla se non sei in grado di gestire i tuoi stati d’animo e condividerli con gli altri – si porta a casa nientepopodimeno che nove nominations agli Oscar fra cui, addirittura, due vinti: Miglior attore non protagonista a Robin Williams e Migliore sceneggiatura originale a Matt Damon e Ben Affleck (che meritavano il premio già solo per le loro belle facce).

La pellicola, ambientata a Boston, parla di Will Hunting (Matt Damon), un ventenne incredibilmente intelligente e acuto ma con gravi problemi comportamentali. Il giovane, difatti, è propenso alla violenza e all’aggressività. Vive solo in un quartiere periferico della città e lavora, in modo precario, come inserviente delle pulizie nel dipartimento di matematica del celebre Massachusetts Institute of Technology.
Passa le giornate così, pulendo pavimenti ed uscendo la sera con i suoi fedeli amici con cui, spesso e volentieri, combina guai creandosi una fedina penale non di gran rispetto.
Eccetto gli amici stretti, Will non riesce ad interagire con nessun altro, chiudendosi in una bolla di diffidenza. Essendo molto intelligente, però, passa il suo tempo libero sfogliando libri e manuali di ogni argomento ed imparando ogni nozione a memoria. Il suo vero talento vien fuori con la matematica, ed è proprio quest’ultima a cambiargli la vita: il professor Gerald Lambeau (Stellan Skarsgård), infatti, lascia scritto sulla lavagna un difficile quesito matematico che i suoi studenti dovranno tentare di risolvere in un tempo stimato pari ad un anno. Will lo ha già risolto l’indomani, lasciando le soluzioni scritte proprio a fianco del problema.
Quando il luminare Gerald scopre che la strepitosa dote appartiene proprio all’inserviente, decide di prenderlo sotto la sua ala protettrice spronandolo a far meglio e cercando di convincerlo ad intraprendere la carriera matematica. Piombano sul giovane un sacco di offerte lavorative esemplari ma lui non pare essere troppo interessato e non riesce a gestire bene i suoi sentimenti e le sue emozioni, tant’è che viene obbligato a frequentare uno psicologo. Gerald mostra il suo pupillo ai migliori esperti della città ma nessuno di loro riesce a comunicare in modo soddisfacente con Will che, anzi, ha l’innata capacità di farli irritare tutti quanti, uno dopo l’altro.
Al suo mentore matematico non resta che ricorrere al piano B: contattare Sean McGuire (Robin Williams), psicologo e insegnante, suo ex amico con cui si era lasciato in malo modo. Vedovo da non troppo tempo, Sean inizialmente si mostra titubante ma, vinto dalla bontà d’animo del suo cuore, si autoconvince ed accetta l’incarico.

“Non sai cos’è la vera perdita perché questa si verifica solo quando ami una cosa più di quanto ami te stesso.”

Will Hunting Genio ribelle recensione – è bello avere una persona che crede in te.

Il suo personaggio (molto simile a quello interpretato ne L’Attimo fuggente) riesce, piano piano, a far breccia nel cuore di Will, il quale comincia ad affezionarsi e a lasciarsi andare, aprendosi e rivelando i suoi sconcertanti segreti, motivo principale del suo atteggiamento violento ed arrogante.
Will Hunting – Genio ribelle ha una sceneggiatura indescrivibile che ci insegna tantissime cose. Non solo ci mette di fronte alla realtà mostrandoci l’importanza dei legami e dei rapporti interpersonali…no, non solo. Il film ci dimostra anche quanto tutto sia possibile: Will ha un passato oscuro e misterioso, non è ricco e non ha una formazione scolastica, però è estremamente intelligente. La sua memoria fotografica gli permette di memorizzare dati che gli altri imparano dopo tanto tantissimo studio. Non ci sono quindi delle catene sociali che intrappolano il suo sapere per via della sua provenienza, tutt’altro.
E, infine, questo capolavoro cinematografico ci fa vedere che le emozioni prevalgono su tutto (guardare il finale da Oscar).

Con un Matt Damon fisicamente molto simile a John Cena (quindi sexy), con un Ben Affleck da urlo in tutto e per tutto, con un Robin Williams speciale, proprio come tutti lo ricordiamo…Will Hunting – Genio ribelle va visto, rivisto e poi, come Will Hunting appunto, imparato a memoria.
Chapeau per il GENIO RIBELLE dei due sceneggiatori.

“Avrai dei momenti difficili ma ti faranno apprezzare le cose belle alle quali non prestavi attenzione.”

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La Recensione

Verdetto

9 Voto

Chapeau per il GENIO RIBELLE dei due sceneggiatori.

Recensione

  • Voto Globale 9
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