Young Signorino: è sempre talento quello che si cela dietro le webstar?

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Il mondo della rete è imprevedibile. Imprevedibile e potente. Una sorta di bacchetta magica capace di trasformare persone comuni in star. O meglio, webstar: una sorta di celebrity 2.0 con al seguito un esercito di followers. Aspiranti influencer, make-up artist, comici, scrittrici, cantanti: chiunque nel suo piccolo punta a diventare famoso. E, alcuni di loro, riescono a raggiungere cifre da capogiro, milioni di visualizzazioni per video, libri, post, foto. Ma è sempre “talento” quello che si cela dietro queste star del web?

Chi è Young Signorino e la trap music

Ultimo fenomeno discusso e controverso è Young Signorino (all’anagrafe Paolo Caputo) trapper diciannovenne di Cesena, che nelle interviste si professa “figlio di Satana”, il Marylin Manson italiano che vanta migliaia di hater in rete. Perchè a quanto pare, che sia in bene o in male, l’importante è che se ne parli.

Un passato difficile, nonostante la sua giovane età. Un figlio di due anni, il ricovero in una clinica psichiatrica e il coma per overdose di psicofarmaci. I testi dei suoi brani, fanno riferimento a sostanze stupefacenti, così come il genere richiede. Eh si, perché la musica trap è molto legata ad ambienti e tematiche relative alla droga: testi cupi e psichedelici, la povertà, il disagio, la violenza, lo spaccio. Il termine trap deriva da trap house, ovvero appartamenti abbandonati che diventano inevitabilmente luoghi di commercio di stupefacenti.

L’esordio nel web

Inizia a pubblicare su YouTube nel 2016, ma è con il suo ultimo singolo “Mmh ha ha ha” che raggiunge cifre inimmaginabili: attualmente sono 11.921.748 le visualizzazioni, seguite da centinaia di commenti negativi che tengono a sottolineare l’assurdità della definizione di “canzone” per questo pezzo composto da pochissime frasi e tanti versi onomatopeici.

Il flop del primo live a Roma

L’ultima bufera sul trapper riguarda il flop del primo live che si sarebbe dovuto tenere Venerdì 25 Maggio a Roma, presso il locale Monk. Live che alla fine non si è tenuto. Le cause? Ignote. Una cosa è certa: il pubblico infuriato si è subito recato al botteghino per il rimborso del biglietto. C’è chi sostiene che si tratti di una trovata marketing, a sottolineare l’identità strampalata del personaggio. Sarà vero? Chi lo sa. Intanto sui social si giustifica: «Gli organizzatori del locale mi hanno causato dei problemi psicologici oltre che organizzativi, sono veramente dispiaciuto!». Il prossimo appuntamento live è previsto per il 30 Giugno all’Alcatraz di Milano. E intanto cresce l’attesa dei curiosi.

Sarà davvero un nuovo fenomeno? O come tante altre fantomatiche webstar, rappresenta il classico fuoco di paglia nato dalla curiosità e dalla noia degli utenti della rete?

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