4 parole su Qu, lo spettacolo di Dario Fo e Franca Rame

Una scena da Storia di Qu

Chi è Qu?

Il cugino orientale di una nostra celebre maschera popolare.
Signore e signori, ecco Arlecchino sull’Himalaya.

L’energico protagonista di Storia di Qu nasce da un’idea di Dario Fo e Franca Rame. Fece la sua prima uscita sulle scene del Piccolo Teatro di Milano sotto forma di studio gli scorsi 24 e 25 Settembre, in occasione del Festival OUTIS Tramedautore (XIV edizione).

Uno dei must della drammaturgia contemporanea, ultimo testo inedito della celebre coppia teatrale. Una pièce che mischia abilmente tragedia e commedia toccando attraverso la tradizione questioni scottanti anche oggigiorno. Vorrei dirvi quattro parole su questa rappresentazione:

 

 1) UTOPIA  

Qu è un emarginato sociale.
Attraverso le forme del TEATRO POPOLARE ci parla del fantastico e dell’impossibile.
Parola chiave della rappresentazione è UTOPIA, l’impegno a inseguire un sogno irrealizzabile ma potente!
Qu e la propria amata – da Storia di Qu

  2) RIVOLUZIONE   

Tra parentesi: CULTURA. E’ una rivoluzione della conoscenza quella di Qu, attraverso lo studio i protagonisti non si annoiano, ma si emancipano. Un sapere che rende pronti di fronte alla vita, e..vedremo..anche alla morte.

  3) DISTRUZIONE    

Qu combatte contro i conformismi, contro una sorte già segnata. La pena di morte che grava su di lui non lo chiude in un’autocommiserazione, bensì lo spinge alla ricerca della donna che ama per poterla rivedere un’ultima volta; dedica inoltre gli ultimi giorni prima della pena capitale all’educazione dei compagni di cella, per riportare alla luce tutte quelli menti assopite nel buio polveroso della galera.

  4) FESTA   

Dario Fo, nell’incontro al Piccolo Teatro di Milano dello scorso 25 Giugno racconta di voler rievocare la festa autentica che da sempre ha connotato il teatro. Con parole molto dirette e forti Fo provoca i più giovani tra i presenti in sala. Siamo rimasti davvero solo ragazzi e ragazze assuefatti di spettacolarità ma senza il reale senso della festa e della gioia?

Dario Fo con un oggetto di scena

 

   Un po’ di più sulla storia  

| MESSAGGIO |

Fo riscatta la figura dell’emarginato sociale permettendogli di portare alla luce il lato più intimo e riflessivo si sè.
Il clima carnevalesco inizialmente festoso si evolve in grottesco, rivelando che il “buffone” Qu è in realtà il personaggio che vive la vicenda più seriamente.

“Qu fa a cornate col mondo – racconta l’attore Michele Bottini, energico interprete di Qu nella doppia versione inglese e italiana – finendo sempre col perdere”. La voglia di lottare oltre ogni ostacolo nasce dall’incontro con una donna bellissima di cui Qu si innamora perdutamente. Lei spingerà Qu a risvegliare la propria anima razionale e colta che negli anni si era andata perdendo, coprendosi di polvere insieme ai libri su cui studiava quando, rimasto orfano, venne educato da dei severissimi monaci.

Bozzetto scenografico per Storia di Qu – Scuola di Scenografia Accademia delle Belle Arti di Brera

Qu non sa nulla della donna che ama: né il nome, né il cognome, né l’indirizzo. Ma è innamorato della sua anima e del suo viso a tal punto da riuscire a disegnarla perfettamente per mostrarla ai compagni di avventura.

Una storia terribile e dolcissima allo stesso tempo, con un finale che affronta la cruda realtà attraverso la fiaba strappando, nonostante tutto, un sorriso commosso a tutti gli spettatori, meravigliati come bambini.

| CAST E REGIA |

In scena un affiatatissimo cast misto di acrobati e attori provenienti dalla Scuola Civica Paolo Grassi di Milano. Molto d’effetto la recitazione caricata e caricaturale del trio governatore (Graziano Sirressi) – concubina..pardon, sposa del governatore (Veronica Franzosi) – generale (Enrico Pittaluga), crudeli e spietati da sfiorare il grottesco ma allo stesso tempo comici.

Interessante la scelta registica di introdurre la figura del narratore (Simone Coppo) come mediatore tra il nostro mondo e quello di Qu, inserendosi con battute comiche e illuminanti.

Trucco/parrucco, acrobazia sono curati nel dettaglio, la scenografia versatile e funzionale alle diverse esigenze sceniche: le stesse piattaforme in legno si trasformano prima in zattere, poi in celle, addirittura ci conducono armonicamente all’interno di un tribunale.

 Sara Crimella

 

Storia di Qu è stato rappresentato al Piccolo Teatro Studio Melato dal 30 Giugno al 5 Luglio 2015. Ma appena lo rifanno andate a vederlo.

Ispirato aAh Q”, un racconto di Lu Xun (1881 – 1936)
traduzione a cura di Franca Rame e Giselda Palumbo
regia Massimo Navone
assistenti alla regia Alice Lutrario, Manuel Renga, Linda Riccardi

Cast di attori e acrobati: (oltre a chi menzionato sopra) Marta Lunetta luna, Luca D’Addino capo dei monaci, Daniele Nutolo boss del carcere
contadini, monaci, carcerati e guardie Elena Boillat, Vito Carretta, Lorenzo Covello, Laura Dondi, Erika Marino, Caterina Marzorati, Nazzareno Patruno, Betti Rollo, Gabriele Valerio, Clara Storti 

scene e costumi della Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Brera

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