Kathryn Bigelow non fa prigionieri quando si tratta di cinema d’alta tensione. La regista premio Oscar per “The Hurt Locker” torna dopo sette anni di silenzio con “A House of Dynamite”, un thriller politico che promette di far tremare le sale cinematografiche prima di approdare su Netflix il 24 ottobre (in Italia nella stessa data). Il film, presentato in anteprima mondiale alla 82ª Mostra del Cinema di Venezia, ha già ricevuto undici minuti di standing ovation e recensioni entusiastiche che lo candidano come serio contendente per la prossima stagione degli Oscar.
La storia è tanto semplice quanto terrificante: un missile non attribuito viene lanciato contro gli Stati Uniti, scatenando una corsa contro il tempo per identificare il responsabile e decidere come rispondere. Nel cast stellare spiccano Rebecca Ferguson nei panni del Capitano Olivia Walker e Idris Elba nel ruolo del Presidente degli Stati Uniti, affiancati da un ensemble di attori che include Gabriel Basso, Jared Harris, Tracy Letts, Anthony Ramos e Moses Ingram.
Netflix sta già preparando una campagna Oscar massiccia per riportare Bigelow in corsa per il premio alla miglior regia, dodici anni dopo il trionfo con “The Hurt Locker” che l’aveva resa la prima donna nella storia a vincere quella categoria. Le prime recensioni della critica internazionale parlano di un film “più avvincente della maggior parte dei thriller e più terrificante della maggior parte degli horror”, secondo la BBC.
Il ritorno della regina dell’action politico
Bigelow ha sempre saputo trasformare la tensione geopolitica in cinema puro, e “A House of Dynamite” sembra proseguire questa tradizione con una maturità artistica che deriva da anni di esperienza sul campo. Il film, scritto da Noah Oppenheim (già autore della serie “Zero Day”), si svolge interamente nella Situation Room della Casa Bianca durante le 19 ore che separano il mondo dalla catastrofe nucleare.
La regista ha dichiarato durante la conferenza stampa veneziana: “Spero che il film possa diventare un invito a decidere cosa fare riguardo a tutte queste armi. La mia risposta sarebbe avviare una riduzione dell’arsenale nucleare. In che modo annientare il mondo può essere considerata una buona misura difensiva?”. Un approccio che trasforma l’intrattenimento in riflessione politica senza mai risultare didascalico.
Le recensioni che fanno sognare gli Oscar
Time Magazine ha definito il film “un’opera con un numero apparentemente infinito di elementi in movimento, tagliata con precisione diamantata”, mentre New York Magazine ha sottolineato come, nonostante la trama segua battute familiari, “questo rende l’abilità di Bigelow nel mantenere la suspense ancora più impressionante”.
The Playlist ha evidenziato l’attualità del tema: “Il film di Bigelow individua una tragedia terrificante che si nasconde non detta nell’ordine mondiale di oggi: che i cittadini ripongano la loro fiducia nelle persone o nelle procedure, nessuna delle due può essere considerata affidabile per prevenire la distruzione di massa”.
Forse la valutazione più acuta è arrivata da Sight & Sound, che ha elogiato la sobrietà dell’ensemble: “Le performance sono eccellenti, con poca emotività oltre a uno sguardo vitreo occasionale, tanto che guardare Rebecca Ferguson rifiutarsi di piangere… diventa stranamente commovente”.
Un cast stellare per un thriller d’autore
Rebecca Ferguson porta sullo schermo tutta la sua intensità già dimostrata in “Mission: Impossible” e “Dune”, mentre Idris Elba conferma la sua capacità di incarnare figure di potere con carisma e vulnerabilità. Il supporting cast include nomi come Lily James, Kaitlyn Dever e Jason Clarke, creando uno degli ensemble più ricchi dell’anno.
La distribuzione seguirà il modello Netflix ormai consolidato: uscita limitata in alcune sale americane dall’8 ottobre, seguita dal debutto globale sulla piattaforma il 24 ottobre. Una strategia che punta chiaramente alla qualificazione per gli Oscar mantenendo l’appeal del grande pubblico streaming.
La strategia Oscar di Netflix
Netflix non nasconde le ambizioni: dopo anni di tentativi, la piattaforma vuole finalmente conquistare le categorie principali degli Academy Awards. “A House of Dynamite” ha tutti gli ingredienti giusti: un regista premio Oscar, un cast di primo livello, un tema attuale e recensioni entusiastiche che lo posizionano tra i favoriti per Miglior Film, Miglior Regia e Miglior Attore/Attrice.
La tempistica dell’uscita è perfetta per la stagione dei premi, mentre il tema del disarmo nucleare si inserisce nel dibattito politico contemporaneo con una forza che difficilmente passerà inosservata agli elettori dell’Academy.
Bigelow ha dimostrato ancora una volta di saper coniugare spettacolo e riflessione, creando un thriller che promette di tenerci incollati allo schermo mentre ci interroga sulle nostre responsabilità collettive. Un film che potrebbe segnare non solo il ritorno trionfale della regista, ma anche stabilire nuovi standard per il cinema politico contemporaneo.
Cosa ne pensi del ritorno di Kathryn Bigelow dopo sette anni? Credi che A House of Dynamite possa davvero conquistare l’Oscar come Miglior Film? Raccontaci nei commenti se sei impaziente di vedere questo thriller nucleare!




