In rotazione radiofonica dal 4 dicembre, ecco Quando Impazzirò di Bugo, singolo estratto dall’album Cristian Bugatti uscito lo scorso febbraio, l’indomani dell’esperienza sanremese.
Pubblicato anche il video ufficiale della canzone che più di una semplice clip viene presentato come un vero e proprio film. In effetti dura più del normale e racconta in modo dettagliato la canzone.
Analisi del video ufficiale di Quando Impazzirò
Il video di Quando Impazzirò, diretto da Eros Galbiati, ha una lunga intro nella quale non si sente la canzone, ma mostra Bugo in un bellissimo appartamento, mentre si muove per gli ambienti della casa e spesso si ferma, immobile, e con lo sguardo fisso, a ripensare a qualcosa.
Quando poi parte la musica, è un po’ come entrare nella mente di Bugo, nella mente dell’artista e, ancora più precisamente, nella mente dell’artista innamorato, che nel momento in cui “perde la testa” crea un suo mondo, una sua poesia, una sua canzone.
E’ infatti questo il significato più profondo di Quando Impazzirò, la mente innamorata, che impazzisce quando trova quel qualcuno e quel qualcosa che per un istante fa perdere i confini della realtà, di tutto quello che normalmente è la normalità
Bello anche l’uso del suono che di fa nel video ufficiale di Quando impazzirò, che ci regala momenti di musica in presa diretta, con Bugo disteso su di un tavolo che strimpella la sua chitarra, o che fischietta, così come inquadrature che ci mostrano Bugo attraverso un cubo di acqua, e di conseguenza vengono modificati anche i suoni.
Un ottimo video per una canzone molto bella, tra le preferite dell’intero album per molti dei fan del cantante.
E tu cosa ne pensi? Lascia un commento qua sotto, dopo aver letto il testo integrale della canzone.
Il testo di Quando Impazzirò di Bugo
Quando impazzirò
dirò la verità
Ad esempio che
che tua madre è Satana
Quando impazzirò
non mi dispiacerà
di uscire con gli slip
in piazza di domenica
E canterò canzoni fuori moda
come l’educazione
e il giorno del tuo compleanno verrò a dire
Che ti voglio bene, tanto bene, troppo bene
ma tu non vali niente
come una birra analcolica
Però ti voglio bene, tanto bene, che nemmeno un cane
E io ti avrei sposato io
l’altra sera in macchina
Grattare ancora il tuo citofono
per farmi dire di no
Quando impazzirò
so già come si fa
farò senza di te
basta togliersi una costola
Quando impazzirò
puoi dirlo pure a lui
che vive di Guccini e di De Andrè
e tu che fai YMCA
Lo sai nessuno prega per davvero fino a che l’aereo è dritto
E certe cose si fanno per dispetto
E io ti voglio bene, tanto bene, troppo bene
ma tu non vali niente
come una birra analcolica
però ti voglio bene, tanto bene, che nemmeno un cane
e io ti avrei sposato io
l’altra sera in macchina
Grattare ancora il tuo citofono
per farmi dire di no
Come il matto al parco
Giovanna d’Arco
Offrimi un elettroshock
Scemo oppure genio
merito un bel premio
o solo il manicomio
Però ti voglio bene, tanto bene, anche più del pane
e io ti avrei sposato io
l’altra sera in macchina
e invece di star qui al citofono
potevo dire di no