Curiosi di sapere quali sono le più belle serie TV del 2019? Scopritelo con la nostra classifica!

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Un'immagine della serie Chernobyl (HBO). Sarà lei la migliore serie TV del 2019?

Le serie TV sono la nostra salvezza, ce ne sono per tutti i gusti e alcune – bisogna ammetterlo – sono meglio di altre, oltre che destinate a rimanere nei nostri cuori per sempre. Dopo la classifica delle migliori canzoni del 2019 e quella dedicata ai migliori film, non potevamo non parlare di serie TV!

Di contenuti seriali quest’anno si è parlato molto: il 2019 è stato l’anno che ha segnato la fine di GOT, una delle serie più famigerate degli ultimi tempi; è arrivata la seconda stagione di “Big Little Lies“, aspettata dagli innumerevoli fan; in più, l’estate è stata segnata dalle terze stagioni di “Stranger Things” e “La Casa di Carta“, serie Netflix seguitissime. Naturalmente non sono mancati i “flop”, o comunque quei contenuti che hanno un po’ deluso rispetto ad altri, come ad esempio la terza stagione di “Tredici“.

Qui di seguito trovate la classifica dei contenuti seriali che, secondo noi, sono state le migliori serie TV di quest’anno.

Lodge 49

Una delle cancellazioni più tristi del 2019 è stata questa serie TV drammatica firmata AMC. La seconda stagione ha riportato insieme i personaggi che hanno dovuto dare un significato alla loro vita personale, in questa serie che principalmente celebra l’amicizia e le connessioni umane in un mondo che sembra voglia dividere tutti quanti.

Unbelievable

Si passa a Netflix, con una miniserie crime che è molto difficile da digerire per le tematiche trattate. La protagonista, interpretata da una bravissima Kaitlyn Dever, viene prima stuprata e quando decide di rivolgersi alla polizia per raccontare l’accaduto, nessuno le crede. Uno show che vale la pena vedere per le tematiche che ci toccano da vicino, soprattutto in questo periodo storico.

Barry

https://youtu.be/ir1_hjemxNA

La storia di Bill Hader che vuole a tutti i costi diventare un attore, ha raggiunto tutto un altro livello nella seconda stagione di “Barry“, che per certi versi è ancora più profonda della prima. Ci sono diverse scene in cui il personaggio si è sforzato di incanalare tutta la sua rabbia nelle sue performance, senza però riuscire mai a comprendere come temprarla, e questo ha dato vita a una delle prove recitative migliori di quest’anno. “Barry” è la serie TV con uno dei cast migliori, che riesce a mescolare umorismo e sentimenti per ricreare uno dei mix televisivi più imprevedibili di sempre.

Russian Doll

Russian Doll” è una brillante serie dark comedy creata dalla star Natasha Lyonne, Leslye Headland, e Amy Poehler. La serie TV è interamente basata su un loop temporale, qualcosa che le riesce in maniera perfettamente naturale. Durante questo loop una donna (Lyonne) continua a morire e tornare in vita nel giorno del suo compleanno. Ciò che rapisce è il modo in cui questo loop viene gestito in ogni episodio, con nuove interazioni, persone che compaiono e altre che scompaiono.

Da segnalare sicuramente la performance di Lyonne.

Fosse/Verdon

Questa mini-serie di otto episodi racconta la biografia della leggenda di Broadway Bob Fosse, coreografo e regista, e la sua storia con Gwen Verdon, la sua musa, con la quale sviluppò una particolare alchimia. Lo show è stato criticato per aver quasi “celebrato” un personaggio come Fosse, un molestatore sessuale che abusava delle donne con cui lavorava e che trattava male quando queste gli dicevano di no. Critiche che lasciano un po’ il tempo che trovano: lo show riesce in maniera geniale, grazie alla sua struttura, a rivelare il reale tipo di persona che era Fosse: sta a noi vedere sotto la superficie.

Mr Robot

Mr. Robot” è una serie che ha avuto un enorme successo per una prima stagione divertente e inattaccabile; poi però è peggiorata drasticamente con l’arrivo della seconda. C’è da dire però che si è ripresa con la terza stagione (andata in onda del 2017) e la quarta ha definitivamente dimostrato si trattasse di un prodotto meritevole, che descrive gli effetti del capitalismo e come questo divida le persone, invece che connetterle.

L’ultima stagione è riuscita a intrattenere, rivelandosi un prodotto estremamente unico, che al giorno d’oggi è molto raro.

Succession

Succession” ha rimarcato nella seconda stagione l’intenzione di essere un’eccellente soap sulle persone ricche che si comportano in modo orribile, riuscendo a passare dall’essere una commedia a una brillante tragedia in un battito di ciglia. Uno degli show più divertenti dell’ultimo anno che riesce a mescolare benissimo anche qualche elemento horror e triste. Poche serie TV ad oggi riescono a parlare di abuso e di come è realmente vivere in un mondo in cui la classe dominante è pronta a distruggere i più deboli da un momento all’altro, ma questa ci riesce.

Fleabag

La seconda stagione di “Fleabag” è stata – praticamente – perfetta. Una continuazione del tutto naturale di quella che era già stata una prima stagione coi fiocchi, che però in qualche modo è anche più accessibile e forse un pochino più “dark”. Phoebe Waller-Bridge nei panni della stessa Fleabag si è leggermente ammorbidita nel corso delle stagioni, ma il suo personaggio non era ancora completamente felice, almeno fino a quando non ha incontrato un bel prete – interpretato da niente poco di meno che Andrew Scott (Sherlock BBC). La serie da quel momento ha decollato, regalandoci sei episodi brillantemente strutturati, rivelando anche che il tema principale della serie non era tanto l’amore, quando l’importanza che gli altri ci vedano per ciò che siamo davvero.

When They See Us

https://youtu.be/JiKVMJDX7FY

La mini-serie di soli quattro episodi di Ava DuVernay, candidata all’Oscar, “When They See Us” non poteva assolutamente mancare dalla nostra classifica. Un piccolo capolavoro che ricostruisce il famigerato caso conosciuto come “Central Park Five“, in cui cinque adolescenti di colore furono accusati di uno stupro che non avevano commesso. Una storia dolorosa e rilevante che doveva essere raccontata con la bravura e la delicatezza che ha trovato.

Chernobyl

https://youtu.be/Am6mZppjjE4

Scritta da Craig Mazin e diretta da Johan Renck, “Chernobyl” è una delle più belle e guardate miniserie di quest’anno che porta – e non ci stupisce – la firma HBO. Con i suoi cinque episodi, lo show ci riporta nel 1986, quando avvenne il disastro di Chernobyl, uno tra i più ricordati e gravi incidenti nucleari della storia.

Con un cast praticamente perfetto, la miniserie è riuscita a rievocare e ricreare uno degli incubi più grandi della storia. Nonostante le tematiche, è impossibile non guardarla tutta d’un fiato.

Bonus: True Detective

La terza stagione della famosissima serie HBO “True Detective” è stata probabilmente ad oggi la migliore, dividendosi tra tre diversi decenni: gli anni ottanta, gli anni novanta e il 2010. La stagione ha raccontato di un uomo che ha quasi perso se stesso nel tentativo di ritrovare una ragazza scomparsa. Va segnalata naturalmente la performance di Mahershala Ali, premio Oscar al miglior attore non protagonista dell’anno scorso, che ha dato vita a un personaggio centrato qualsiasi fosse la sua età.

Gli ultimi episodi hanno inoltre rappresentato una potente evocazione della memoria e mostrato come un trauma può arrivare a perseguitarci per una vita intera.

Curiosi di sapere chi ci sarà al primo posto?

Watchmen

Il viaggio più burrascoso, interessante e seguito del 2019 è quello della serie “Watchmen“, anche questa firmata HBO ma distribuita per noi su Sky Atlantic, che per noi rappresenta la serie più bella di quest’anno – o per lo meno, quella serie che tutti dovreste cominciare. Attenzione però: questo non significa che sia completamente priva di difetti, anzi, quest’anno ci sono stati molti più show che si può dire abbiano meno difetti di “Watchmen”. Ma forse è proprio per questo che ci è piaciuta così tanto.

Lo show è una reinterpretazione del fumetto di Alan Moore e Dave Gibbons del 1986 e creata da Damon Lindelof, che è stato in grado di pensare a una serie completamente nuova che però si interseca perfettamente a quella vecchia. Ci sono gli amatissimi personaggi del fumetto – Laurie Blake! Adrian Veidt! – che però nella versione seriale hanno 30 anni. Ma ciò che però è stata in grado di fare la serie “Watchmen” è stato creare un cast di supporto estremamente vivido, da Tulsa a Oklahoma.

D’accordo con la nostra classifica o manca qualcosa? Fatecelo sapere nei commenti!

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