“Due vite” di Marco Mengoni è un invito a godersi intensamente ogni momento

Marco Mengoni è tornato dopo 10 anni sul palco di Sanremo con la canzone “Due vite” firmata da Davide “Tropico” Petrella.

È la sua terza volta al Festival, la prima nel 2010 quando ha conquistato il terzo posto con il brano “Credimi ancora” e poi nel 2013 ha partecipato di nuovo alla Kermesse vincendo con l’inedito “L’essenziale” con cui ha rappresentato l’Italia all’Eurovision Song Contest di quello stesso anno, classificandosi alla settima posizione.

“L’essenziale” successivamente è diventato una delle sue più grandi hit e ora l’artista torna a Sanremo con una canzone che parla d’amore.

Il significato di “Due vite” di Marco Mengoni

“Due vite” parla dell’intreccio di due persone, raccontato attraverso un susseguirsi di scene di vita quotidiana di coppia.

“Parla di rapporti, ha spiegato lostesso Mengoni in un comunicato, mettendo al centro la relazione più intima, quella con se stessi”.

Il brano racconta di una relazione che si costruisce attraverso le diverse esperienze vissute.

“Torno a Sanremo con una canzone che racconta molto di me in questo momento, è un viaggio intimo ma anche un invito a tutti noi ad accettare tutto quello che la vita ci offre, senza pensare a cosa dovrebbe o potrebbe essere. Tutto quello viviamo ci serve per crescere, anche i momenti di noia ci insegnano molto e ci fanno evolvere”.

“Due vite” è quindi un invito a godersi intensamente ogni momento, anche quelli di apparente noia, come fosse l’ultimo. Un racconto molto serrato con due livelli di lettura: uno onirico, ricco di immagini e figure legate all’inconscio che si mischia a quello di scene e dettagli molto realistici, autobiografici.

Un invito ad affrontare la vita con onestà, senza rimpianti e senza pensare a cosa dovremmo o vorremmo essere, ad accettare anche gli errori come momenti di crescita.

Il testo di “Due vite” di Marco Mengoni

Siamo i soli svegli in tutto l’universo
E non conosco ancora bene il tuo deserto
Forse è in un posto del mio cuore
Dove il sole è sempre spento
Dove a volte ti perdo
Ma se voglio ti prendo
Siamo fermi in un tempo così
Che solleva le strade
Con il cielo ad un passo da qui
Siamo i mostri e le fate
Dovrei telefonarti
Dirti le cose che sento
Ma ho finito le scuse
E non ho più difese
Siamo un libro sul pavimento
In una casa vuota
Che sembra la nostra
Il caffè col limone
Contro l’hangover
Sembri una foto mossa
E ci siamo fottuti ancora una notte
Fuori un locale
E meno male
Se questa è l’ultima
Canzone e poi la luna esploderà
Sarò lì a dirti che sbagli ti sbagli e lo sai
Qui non arriva la musica
E tu non dormi
E dove sarai
Dove vai
Quando la vita poi esagera
Tutte le corse gli schiaffi gli sbagli che fai
Quando qualcosa ti agita
Tanto lo so che tu non dormi dormi dormi dormi dormi mai
Che giri fanno due vite
Siamo i soli svegli in tutto l’universo
A gridare un po’ di rabbia sopra un tetto
Che nessuno si sente così
Che nessuno li guarda più i film
I fiori nella tua camera
La mia maglia metallica
Siamo un libro sul pavimento
In una casa vuota
Che sembra la nostra
Persi tra le persone
Quante parole
Senza mai una risposta
E ci siamo fottuti ancora una notte
Fuori un locale
E meno male
Se questa è l’ultima
Canzone e poi la luna esploderà
Sarò lì a dirti che sbagli ti sbagli e lo sai
Qui non arriva la musica
E tu non dormi
E dove sarai
Dove vai
Quando la vita poi esagera
Tutte le corse e gli schiaffi gli sbagli che fai
Quando qualcosa ti agita
Tanto lo so che tu non dormi
Spegni la luce anche se non ti va
Restiamo al buio avvolti
Solo dal suono della voce
Al di là della follia che balla in tutte le cose
Due vite guarda che disordine
Se questa è l’ultima
Canzone e poi la luna esploderà
Sarò lì a dirti che sbagli ti sbagli e lo sai
Qui non arriva la musica
Tanto lo so che tu non dormi dormi dormi dormi dormi mai
Che giri fanno due vite
Due vite

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