I Beatles: tra un tentativo di denuncia e una censura

Nel 1966 i Beatles espongono apertamente il proprio dissenso alla guerra del Vietnam attraverso la pubblicazione di una foto provocatoria, che suscitò ben presto l'indignazione generale.

The Beatles

I Beatles

Nel 1966 i Beatles prendono netta posizione contro la guerra in Vietnam, iniziata undici anni prima, nel 1955: per protestare contro la guerra, decidono di farsi fotografare mentre indossano camici bianchi e tengono in grembo teste di bambole e pezzi di carne di vario tipo, simbolo delle atrocità perpetrate dai soldati statunitensi a danno di civili vietnamiti innocenti, soprattutto donne e bambini.

Ne esce pertanto una foto provocatoria che, oltre alla denuncia sociale, rappresenta anche il tentativo di cimentarsi nell‘arte concettuale da parte della band.

Ma perchè non spingersi oltre?

Detto fatto: Paul McCartney, il promotore dell’idea, decide infatti di usare la sopracitata foto come copertina del decimo LP della band (“Yesterday and today“), di prossima pubblicazione. Di tale disco sono messe in commercio oltre 75 000 copie, che come è ovvio suscitano ben presto l’indignazione generale, tanto da indurre il presidente dell’EMI a ritirare tutte le copie in vendita e non ancora acquistate per applicare sopra la foto dello scandalo, in sostituzione ad essa, un’immagine più “politically correct” ma anche di minor valore sociale, ritraente la band sorridente accanto ad un grosso baule. Tutto è finito lì, ma chi è riuscito ad accaparrarsi le copie originali dell’LP potrebbe rivenderle ancora oggi a prezzi esorbitanti.

La copertina censurata dell’lp “Yesterday and today”.

Da sempre contrari alla guerra

Oltre al sopracitato tentativo di denuncia, i membri dei Beatles sono sempre stati apertamenti contrari alla guerra, come testimoniato anche da John Lennon in occasione del ricevimento dell’MBE (Moxt Excellent Order of the British Empire), attribuita alla band inglese nel 1965: Lennon, quattro anni dopo, decise infatti di restituire la medaglia alla Regina, in segno di protesta al coinvolgimento della Gran Bretagna nel conflitto Nigeria-Biafra ed al supporto offerto agli Stati Uniti per la guerra nel Vietnam.

Exit mobile version