Il Ponte Delle Spie. Recensione del film che aiuta a mitigare la Guerra Fredda.

Il Ponte Delle Spie Recensione - In questa immagine Tom Hanks

Tom Hanks in un'immagine del film il ponte delle spie

Titolo: Il Ponte Delle Spie

Regista: Steven Spielberg

Cast: Tom Hanks, Billy Magnussen, Amy Ryan, Alan Alda, Eve Hewson, Domenick Lombardozzi, Austin Stowell, Mark Rylance,Sebastian Koch, Michael Gaston, Peter McRobbie

Anno: 2015

Genere: Drammatico, Storico

Durata: 141 minuti

Paese: Usa

La Guerra Fredda raccontata da Steven Spielberg…

Steven Spielberg ci fa vivere la guerra fredda con un imponente, thriller sentimentale che gorgoglia con intensità tranquilla, trovando a volte una vera e propria scintilla di energia. Più intrigante, e importante, è il modo in cui il film si rifiuta di indulgere nel solito moralismo, consentendo ai suoi personaggi di essere complessi e confusi mentre cercano di fare la cosa giusta. Anche i russi sono raffigurati come persone reali, piuttosto che cattivi ombrosi. E quest’ultima particolarità rende la vicenda assolutamente avvincente.

Ambientata nel 1957 a New York, la storia è incentrata sull’avvocato James Donovan (Tom Hanks), che viene assunto per rappresentare Rudolf Abel (Mark Rylance), che è accusato di essere una spia sovietica. James sta combattendo una battaglia persa contro una cultura che è determinata a condannare Rudolf, indipendentemente dalle prove contro di lui. Tre anni più tardi, un aereo spia americano U-2 viene abbattuto in Russia, ed il suo pilota Gary Powers (Austin Stowell) viene catturato. Così ora James è assunto dalla CIA per negoziare uno scambio: Rudolf per Gary. Si dirige a Berlino per orchestrare il tutto, e lì decide che vorrebbe liberare dai tedeschi dell’Est uno studente americano (Will Rogers) che è stato ingiustamente arrestato mentre costruiva il Muro di Berlino.

Tom Hanks e Steven Spielber nel set del film Il Ponte delle Spie

Donovan è un uomo straordinario che è andato ben oltre il suo lavoro di routine. E’ anche un personaggio fantastico del film, e Hanks lo interpreta con onestà impassibile, aggiungendo sfumature in ogni scena rendendolo facile da identificare. Lui è una persona simpatica che rappresenta l’ideale politico di oggi: un uomo tenace che ignora la politica di parte per fare la cosa giusta. I personaggi che lo circondano sono meno sviluppati, anche se Rylance offre qualche scossone al film, è un uomo perspicace ed onesto che accetta il suo destino con dignità. Tutti gli attori beneficiano della forte sceneggiatura di Joel e Ethan Coen e Matt Charman, che riesce a generare un bell’umorismo tagliente nelle fasi di tensione della Guerra Fredda.

Come sempre, Spielberg racconta la storia con abilità ed eleganza, e cura ogni aspetto cinematografico per gestire al meglio i concetti della pellicola. Alcuni elementi sono un po’ esagerati, tipo la progettazione della produzione che ritrae l’America del 1950 come calda e confortevole, mentre Berlino un posto gelido, triste e scuro. Il film tratta dei temi che sono risonanti oggi, soprattutto nella raffigurazione dello scontro tra gli stili occidentali e orientali per quanto riguarda la sicurezza.

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La Recensione

Il Verdetto

8 Voto

Il film genera un inconfondibile nostalgia per un tempo il cui conflitto globale sembrava più chiaro e gestibile di quanto non lo sia ora. Spielberg descrive la Guerra Fredda senza indulgere nei suoi atteggiamenti paranoici, ed offre un messaggio chiaro a tutti noi e forse aiuterà anche a guarire alcune vecchie ferite.

Recensione

  • Voto Globale 8
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