‘La Casa di Carta 3’: continuano le avventure dei ladri mascherati da Salvador Dalì. Ecco la recensione

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I protagonisti

Disponibile su Netflix dal 19 Luglio, ‘La Casa di Carta 3 ha già raggiunto un record di visualizzazioni e sicuramente non si fermerà. Le avventure dei ladri mascherati da Salvador Dalì intrigano non solo la Spagna ma tutto il mondo, ispirando vere e proprie rapine anche nella vita reale.

Noi abbiamo provato a tirare le somme di questa terza stagione, che di sicuro ha poco da inviare alle prime due.

Attenzione! Se non hai visto la terza stagione de ‘La Casa di Carta’ non continuare, perchè ci saranno naturalmente degli spoiler!

Il trailer de ‘La Casa di Carta 3’

All’appello, hanno risposto tutti. Perchè quando il Professore (Álvaro Morte) chiama, i ladri mascherati devono – e vogliono – rispondere.

Come qualsiasi storia che si rispetti, ‘La Casa di Carta 3’ (ri)parte da un gesto semplicissimo, una telefonata. Qualcosa che ognuno di noi fa con estrema semplicità ogni giorno, ma che costa davvero caro invece a Rio (Miguel Herrán) e Tokio (Úrsula Corberó), amanti spericolati, che dopo essersi presi una pausa dalla loro storia d’amore decidono di chiamarsi, così rivelando alla polizia la loro posizione.

Rio viene catturato e per lui inizia un lungo processo di tortura da parte della polizia e questo, come è giusto che sia, Tokio non lo accetta. Per questo decide di recarsi dal Professore, disperata, e c’è solo una cosa che questo può suggerire, senza nemmeno pensarci. Rimettere insieme la banda.

Si va a salvare Rio, dunque, il più giovane del gruppo, il ragazzo dal cuore d’oro. Non tutti i membri della banda prendono bene la notizia, però: il più perplesso è Denver (il simpatico e bravissimo Jaime Lorente), il ladro dalla risata contagiosa che ha perso il padre Mosca durante la rapina alla zecca di Madrid, e che è diventato a sua volta il papà del piccolo Cincinnati. Ha davvero molto da perdere, compresa la compagna Stoccolma (Mónica Gaztambide, interpretata dalla bionda Esther Acebo), ormai membro ufficiale della banda.

Tornano anche altre due facce note: Helsinki e Nairobi (rispettivamente interpretati da Darko Peric e Alba Flores) coppia di inseparabili amici che ha trascorso insieme due anni dopo la rapina alla Zecca di Stato.

L’idea del Professore è quella di fare molto rumore per aver indietro Rio e per questo, tira fuori un vecchio piano escogitato dal fratello Berlino (Pedro Alonso, che torna durante la stagione solo nei flashback nella bella Firenze) e il suo migliore amico Martìn (la new entry Rodrigo de la Serna) che prevede di rubare l’oro alla banca di Spagna.

Fingendosi il VI Plotone della Compagnia BPAC dell’Esercito Spagnolo, arrivato per rendere sicuro l’edificio, la banda si infiltra nella sede centrale di Madrid del Banco de España. Le modalità, poi, le conosciamo: la banda raccoglie un certo numero di ostaggi a cui vengono prestati l’iconica tuta rossa e la maschera di Dalì, trasformandoli così veri e propri collaboratori.

Fanno ingresso nella banda Palermo (l’eccentrico Martìn, pronto a riscattare la memoria dell’amico Berlino), Marsiglia, militare animalista, e Bogotà, il miglior saldatore della Terra.

Tutti insieme, banda e ostaggi cominciano a lavorare per fondere l’oro che si trova nella Banca, riuscendo a ricreare un vero e proprio laboratorio, mentre ricevono indicazioni dal Professore che però non è più solo: con lui, l’ispettore raquel Murillo (Itziar Ituño), ora Lisbona.

Come se la cava ‘La Casa di Carta 3’?

I personaggi principali de ‘La Casa di Carta 3’

Qualche errore di sceneggiatura (probabilmente dovuto ad esigenze di trama e tempo, considerando il breve numero di episodi, solo 8) è presente di tanto in tanto ma si dimentica molto presto grazie al ritmo incalzante che acquista la serie dal primo all’ultimo episodio.

Ogni puntata si chiude magistralmente in un momento di pura tensione, elemento che obbliga lo spettatore a guardare la stagione tutta d’un fiato, e lo spinge probabilmente a volerla ricominciare per capire se si è perso qualcosa.

Ciò che veramente eleva ‘La Casa di Carta 3’ a uno dei prodotti di punta di Netflix sono le performance attoriali (e la bravura dei doppiatori italiani, lasciatemelo dire, per chi non desidera vederlo in lingua originale) che superano ogni aspettativa. C’è grande preparazione teatrale dietro gli attori di questa serie TV, che si nota in ogni scena, ma in particolar modo in quelle drammatiche.

Spiccano, continuando l’andamento della prima stagione, le performance di Alvaro Morte, Úrsula Corberó e Itziar Ituño: la mente, il cuore e il braccio della rapina, sono senza dubbio i pilastri di questa serie, ma la loro bravura non toglie niente agli altri attori. Semmai li trascina verso l’alto, creando un prodotto finale del tutto godibile.

Cosa non mi ha convinta de ‘La Casa di Carta 3’

Come già anticipato, la sceneggiatura non è immune a qualche piccolo “errorino” qua e là. Il primo che mi viene in mente, è la facilità con cui i membri della banda riescono a fingersi dei militari e a infiltrarsi nel Banco di Madrid: il loro volto era noto a tutti, in particolar modo ai membri della polizia, quindi mi è sembrato estremamente difficile che nessuno si sia accorto che quelli che avevano davanti erano i famosi ladri della zecca di Stato.

Nell’ultimo episodio inoltre, assistiamo a una divertentissima Tokio ubriaca dopo essere stata definitivamente lasciata dal compagno (sul serio, Rio? Non potevi proprio scegliere momento migliore?)

In questo frangente, Tokio è talmente su giri che tenta addirittura di baciare Denver, ma la sbronza non le impedisce pochi minuti dopo di impugnare un arma da fuoco e centrare pienamente un carro armato che minaccia di buttare giù la porta della banca, sembrando completamente sobria.

Non sono episodi gravissimi, ma sicuramente piccole cose a cui lo spettatore fa caso.

Il finale scioccante de ‘La Casa di Carta 3’

Il messaggio di Tokio per i suoi fan

Se c’è qualcosa che mi ha scioccata più di tutte, è stato sicuramente il finale di questa terza stagione.

La spietata ispettrice della Polizia, nonchè torturatore di Rio Alicia Sierra (la nuova arrivata Claudia Catani) riesce a combattere benissimo su due fronti. Alla banca, riesce ad attirare Nairobi di fronte alle finestre con la scusa di volerle mostrare suo figlio, ormai di nove anni, dando poi l’ordine di sparare alla ladra, che rimane ferita mortalmente.

Nel frattempo, ordina inoltre all’ispettore Suarez di far finta di giustiziare Lisbona, sapendo che il Professore sarebbe stato in contatto con lei grazie ad un auricolare. Di fatto Suarez spara dei colpi di pistola che il Professore crede siano stati fatali per la sua Raquel e per questo, dichiara definitivamente guerra allo Stato. Un finale ben pensato ed incalzante, ma soprattutto non scontato.

‘La Casa di Carta 4’: l’uscita è più vicina di quanto pensassimo

Come dice Netflix, i tormentoni estivi hanno sempre a che fare con la Spagna!

Delusi da questo finale o meglio, impazienti di vedere come andrà a finire? Tranquilli, perchè l’uscita de ‘La Casa di Carta 4‘ è più vicina di quanto pensassimo.

L’arrivo della quarta parte della serie è infatti previsto per la fine del 2019, massimo inizio 2020. Le riprese si stanno concludendo proprio in questo periodo.

C’è chi ha provato addirittura ad azzardare delle potenziali date, piazzando la data d’uscita fra il 19 dicembre e il 25 gennaio. Nessuna di queste informazioni ha però al momento trovato riscontro ufficiale.

Scopriremo dunque se Nairobi riuscirà a sopravvivere, se la banda riuscirà a difendersi dal contrattacco della polizia e soprattutto, come il Professore pianificherà la sua vendetta.

Cosa ne pensate di questa terza stagione? Ha soddisfatto le vostre aspettative? Fatemi sapere nei commenti!

La Recensione

La Casa di Carta - Terza parte

8 Voto

Questa parte non ha nulla da invidiare alle prime due e anzi, aggiunge forse nuovi interessanti spunti per la quarta stagione, in arrivo prima del previsto. Spiccano le performance degli attori e il ritmo incalzante non stanca mai. Peccato solo per qualche errore di sceneggiatura qua e là, ma lo si può perdonare!

Recensione

  • Voto 8
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