L'emancipazione femminile in un film senza tempo: ecco la recensione di "Piccole Donne"

Still di una scena di Piccole Donne

Le sorelle March in una scena del film

È uscita in Italia lo scorso 9 gennaio la nuova trasposizione cinematografica di un classico senza tempo: Piccole Donne. L’adattamento, realizzato dalla regista Greta Gerwig (nota anche per il film Lady Bird), porta in scena la storia delle quattro sorelle March Jo, Meg, Amy e Beth nell’America degli anni della guerra di secessione. Per quanto il romanzo e il film siano ambientati nella seconda metà dell’Ottocento i temi presentati sono tutt’ora attuali e perfettamente in grado di parlare anche alle generazioni di oggi.

La storia

Piccole Donne racconta la storia di quattro sorelle molto diverse tra di loro ma anche molto unite. Abbiamo Meg, la maggiore, ragazza giudiziosa e paziente alla ricerca di un buon marito per sposarsi. C’è poi Jo, la vera protagonista della storia, indomita, coraggiosa e col desiderio di diventare una scrittrice famosa. Amy è forse la sorella meno amata della storia: sembra spesso invidiosa di Jo ma nasconde anche un animo sensibile e una forte passione per la pittura e l’arte. Infine c’è Beth, la più piccola, forse la più timida e buona delle sorelle. Gentile e amante del pianoforte è anche la più fragile: sarà proprio lei nel corso della storia ad ammalarsi di scarlattina.

Il film segue le vicende di queste quattro sorelle, alternando momenti in cui sono grandi a quando sono più piccole, tutte alla ricerca della propria identità e del proprio posto nel mondo. La pellicola però si concentra principalmente su Jo, il personaggio sicuramente più interessante di tutta la storia. La secondogenita March è una ragazza ribelle che fatica ad accettare le condizioni della società: a differenza delle sue coetanee non è alla ricerca di un marito con cui sistemarsi ma vuole farsi strada senza l’aiuto di nessuno. Ha un animo inquieto ma è anche una scrittrice di talento.

Le quattro sorelle vivono in una condizione economica non agiata e il padre è al fronte. Le loro giornate sono costellate dalla presenza della madre, una donna buona sempre disposta ad aiutare i più bisognosi. La loro vita prende una piega inaspettata nel momento in cui conoscono Rori, il nipote del signor Laurence, un uomo molto ricco. Sarà proprio Rori ad innamorarsi perdutamente di Jo, la quale però non riuscirà ad ammettere i suoi sentimenti perché troppo legata alla propria libertà e all’idea di potersi emancipare senza dover necessariamente dipendere da un uomo.

Tra momenti gioiosi e altri molto più difficili le quattro sorelle crescono, anche se il percorso di crescita sarà doloroso per alcuni fatti che accadono nel corso della storia. Alla fine, ognuna di loro troverà la sua strada.

L’emancipazione femminile e la possibilità di essere donne indipendenti come tema portante dell’intero film

Piccole Donne è un film che trae la sua forza trainante dalle tematiche che presenta. Dobbiamo sempre tenere a mente che stiamo parlando di una storia di fine ottocento, quando ancora l’idea di emancipazione femminile era ben lontana dalle menti di tutti e sopratutto di tutte. Qui emerge tutta la modernità e l’attualità della storia: Jo ci mostra l’idea che una donna per potersi sentire realizzata non debba necessariamente sposarsi. Perché l’amore non deve essere l’unico elemento che contraddistingue la vita delle donne. Ci possono essere sogni, ambizioni e desideri personali che nulla hanno a che vedere con le figure maschili.

Jo (Saoirse Ronan) mentre discute con l’editore per la pubblicazione dei suoi scritti

Ed è quello che ci mostra proprio Jo: lottando con tutte le sue forze raggiunge il suo desiderio di essere scrittrice pubblicando anche il suo primo libro. Di cui tiene tutti i diritti, rafforzando l’idea del sacrificio che è solo suo e continuerà a restare tale. Un personaggio così forte era già rivoluzionario all’epoca dell’uscita del romanzo ma è ancora estremamente attuale al momento dell’uscita di questa nuova trasposizione cinematografica. Ancora oggi purtroppo per le donne spesso è difficile emanciparsi e rendersi indipendenti, senza dover rendere conto agli uomini.

Dalla scelta delle attrici ai costumi: ecco altri punti forti della pellicola

Piccole Donne è indubbiamente un film riuscito non solo per la storia e per le tematiche presentate ma anche per la scelte delle attrici. Saoirse Ronan, già candidata in passato agli Oscar per Lady Bird, Brooklyn ed Espiazione, interpreta perfettamente il ruolo della protagonista Jo calandosi perfettamente nel ruolo del personaggio. Molto convincenti anche le prove di Florence Pugh e Eliza Scanlen, rispettivamente nel ruolo di Amy e Beth. Spicca invece meno Emma Watson nel ruolo di Meg, forse anche per il fatto che il suo personaggio è quello meno rilevante tra le quattro sorelle. Molto bene anche Timothèe Chalamet nei panni di Rori, Laure Dern nei panni della madre e Meryl Streep, seppure in un ruolo nel film abbastanza marginale come quello di Zia March.

Meg (Emma Watson), Jo (Saoirse Ronan), Amy (Florence Pugh) e Beth (Eliza Scanlen) in una scena del film

Altro punto di forza di questo film è sicuramente la realizzazione dei costumi: la cura dei dettagli rendono l’ambientazione ottocentesca estremamente vera e realistica. La costumista della pellicola, Jacqueline Durran, ha dichiarato di aver associato ad ognuna delle sorelle March un colore che le potesse contraddistinguere: Jo è caratterizzata dal rosso fuoco, Meg da tonalità più romantiche sul verde e sul lilla, Beth dal rosa e Amy da totalità azzurre fresche e frizzanti. Inoltre, per sottolineare anche l’indipendenza del personaggio, Jo non indossa alcun tipo di corsetti mentre Meg ed Amy sfoggiano crinoline perfettamente in linea con l’abbigliamento tipico dell’epoca. Insomma, costumi per nulla banali. In linea con il periodo storico e allo stesso tempo moderni proprio perché cosi caratterizzanti!

Piccole Donne è nel complesso un film riuscitissimo, grazie ad un cast stellare che ha saputo interpretare perfettamente i personaggi della storia e grazie alle tematiche trattate. Da vedere!

Voi cosa ne pensate? Andrete al cinema a vederlo? Fatecelo sapere qui sotto nei commenti!

La Recensione

Piccole Donne

9 Voto

Piccole Donne è un film classico e modello al tempo stesso: questa pellicola attraverso i temi che presenta, dalla libertà di seguire i propri sogni all'emancipazione femminile, è in grado di parlare perfettamente anche alle generazioni di oggi.

PRO

  • Le tematiche trattate
  • Il cast stellare
  • La capacità del film di essere un film senza tempo in grado di parlare anche alle generazioni di oggi

CONTRO

  • Meg, il personaggio interpretato da Emma Watson non emerge particolarmente

Recensione

  • Voto 9
Exit mobile version