Sex Education e la normalità del sesso: recensione della nuova serie Netflix

Poster di Sex Education, nuova serie Netflix

Un teen drama senza stereotipi

Otis ha 16 anni, una madre bellissima, sessuologa e ovviamente con un’attività sessuale molto attiva. Da piccolo ha visto suo padre fare sesso con un’altra donna, ed è il looser del suo liceo. È inevitabile che il sesso non sia proprio il suo forte.

Otis infatti è ancora vergine, ma soprattutto non riesce a masturbarsi, al contrario di qualsiasi suo coetaneo. Però essere il figlio di una terapista del sesso avrà i suoi vantaggi, perché seppur bloccato dal punto di vista fisico, Otis e il sesso vanno di pari passo, al punto tale da creare, insieme a Meave, la clinica del sesso per i loro compagni di scuola.

Ed è proprio così che inizierà il plot del nuovo teen drama targato Netflix: Sex Education. Una serie comedy ma profonda, che parla degli adolescenti in versione adulti.

Sex Education parla di sesso senza filtri, come tutti forse dovremmo fare; non maschera né dialoghi né scene che potrebbero essere imbarazzanti. Perché in fondo non c’è nulla di cui vergognarsi nel parlare di masturbazione femminile, verginità, omosessualità e relazioni.

Il punto di forza di Sex Education? La sceneggiatura di Laurie Nuun, la quale ha saputo dare ad ogni personaggio una forte personalità e un carattere tridimensionale, senza ricadere nei classici cliché narrativi.

Eric (Ncuti Gawa) è il migliore amico di Otis, è nero e omosessuale dichiarato, ama vestirsi ed essere una prima donna; sa cosa vuol dire essere discriminati, ma suo papà, apparentemente burbero, è dalla sua parte.

Meave (Emma Mackey) sembra essere la classica “ragazzaccia”, invece è solo una vittima innocente dello slutshaming: le è stato cucito addosso un personaggio che non è ma di cui non riesce più a liberarsi. È bella ma ha la ricrescita ai capelli e si mangia le unghie, proprio come un’adolescente comune.

Jackson (Kedar Williams-Stirling) al contrario è il ragazzo perfetto, nuotatore e rappresentate degli studenti ma vittima delle pressioni sociali. È afflitto da attacchi di panico e insicurezze.

Se Sex Education è così credibile e mai volgare, è anche grazie al cast ben costruito. I ragazzi dimostrano di saperci fare, nonostante il background povero. A capitanare la serie troviamo i già noti Gillian Anderson (X-Files), nel ruolo di Jean, la mamma di Otis, interpretato da Asa Butterfield che seppur così giovane ha già avuto ruoli importanti come: Hugo Cabret, Il bambino col pigiama a righe e Miss Peregrine.

Nella serie troviamo anche Emma Mackey, che interpreta Meave, già paragonata alla star Margot Robbie, e poi Ncuti Gawa, nel ruolo complesso ruolo di Eric.

https://www.youtube.com/watch?v=o308rJlWKUc

Oltre alla scrittura e la recitazione, Sex Education non sbaglia un colpo nemmeno per la regia di Ben Taylor e Kate Herron. Anche la fotografia si comporta bene: dai colori tenui ai vari effetti digitali come l’hitchcokiano “effetto vertigo”. Plus ultra le musiche originali.

Sex Education è un teen drama nuovo e affascinante perché reale. Si distanzia dall’ondata di teen drama usciti nell’ultimo periodo: non ha il trash di Riverdale, l’opulenza di Élite o il moralismo di Baby.

La Recensione

Sex Education

7 Voto

Sex Education è l'ultima serie Netflix, un teen drama originale e con personaggi tridimensionali e ben caratterizzati, supportati da attori brillanti.

PRO

  • Scrittura originale
  • Cast brillante
  • Personaggi tridimensionali

CONTRO

  • Schema delle puntate ripetitivo

Recensione

  • Voto 7
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