32 soundtrack storiche che hanno attraversato mezzo secolo lasciando un’indelebile impronta

soundtrack film - A star is born

A star is born

Molti registi hanno utilizzato le colonne sonore – nei propri film – che hanno spesso anticipato la scena musicale futura come una tavolozza da cui attingere per dipingere tutte le sfumature di storie e personaggi.

Al primo posto nella classifica dei soundtrack storici possiamo collocare quello del film sperimentale Scorpio Rising.

Kenneth Anger, artista clandestino noto per il suo desiderio di provocazione, debuttò nel 1963 come regista di una pellicola che racconta temi quali omosessualità e satanismo non tanto con dialoghi, quanto con immagini fuse alla musica di una colonna sonora composta da brani rock & roll di artisti come Ray Charles, The Crystals e Elvis Presley.

Sulla scia di Scorpio Rising, altri film si sono distinti e sono divenuti pilastri nella storia del cinema per le fonti musicali da cui hanno attinto per raccontare le loro storie.

In questo articolo troverete una vasta rassegna dei soundtrack storici, che, come nel caso del film di Kenneth Anger, hanno avuto un significativo impatto culturale per diverse ragioni: hanno registrato grandi successi di vendita; hanno riassunto interi sottogeneri musicali o raccontato l’emergere di nuovi generi; sono state un pennello in mano al regista per dare completezza alla raffigurazione di momenti della storia o aspetti dei personaggi.

Il laureato (1967)

Mike Nichols dirige Dustin Hoffman e Anne Bancroft nella storia di Benjamin che, appena laureato, inizia una relazione con la moglie di un uomo in affari con suo padre per poi innamorarsi della figlia.

La colonna sonora del film uscì nel 1968 e si tradusse in un grande successo per Simon & Garfunkel, il gruppo chiamato ad interpretare con una selezione delle loro canzoni, sfumate come nel film, lo spirito della storia.

L’inizio di “Mrs. Robinson” è rimasto impresso nella storia della musica, un ritornello che a volte torna alla mente senza un motivo particolare come se non se ne fosse mai andato da lì.

“The Sound Of Silence”, uscita nel 1964, è diventata uno dei miti della musica di tutti i tempi grazie a questo film e a uno dei soundtrack storici più indimenticabili.

Il detective – Shaft  (1971)

https://www.youtube.com/watch?v=rYriOuyJU5I

Prima che Isaac Hayes scrivesse, producesse e interpretasse la colonna sonora del grintoso film poliziesco Shaft, era già noto come uno dei grandi innovatori della musica R & B.

Grazie allo stile musicale impetuoso che contraddistingue uno dei soundtrack storici degli ultimi 50 anni, Shaft finì per essere un film rivoluzionario, trovando un pubblico afro-americano così grande da divenire il capostipite e la fonte d’ispirazione per un genere di film d’azione a basso costo creato per la prima volta con attori e registi afroamericani.

Esso divenne poi noto come “blaxploitation” (fusione di due termini inglesi, black e exploitation, nero e sfruttamento).

La colonna sonora di Hayes ricevette due nomination all’Oscar e rese l’artista celebre soprattutto per “Theme from Shaft”.

Nel 1973, questo brano vinse l’ Academy Award come miglior canzone originale, premio conquistato per la prima volta da un afroamericano.

Superfly (1972)

Il film racconta la storia di Super Fly, boss di un gruppo di spacciatori di Harlem, che tenta di fare l’affare decisivo per riuscire a mollare una vita fatta di crimini.

Ad un anno di distanza da Shaft, Gordon Parks Jr. dirige un nuovo film che rientra nel filone “blaxploitation”, comprendente pellicole che sulla scia di Shaft continuarono ad appoggiarsi a soundtrack composti da brani funk e soul.

La colonna sonora di Superfly venne composta da Curtis Mayfield e prodotta da un’etichetta discografica indipendente, la Curtom, che Mayfield aveva creato in quegli anni.

Questo album può essere inserito nella lista dei soundtrack storici di tutti i tempi per il modo in cui le nove tracce e i due temi strumentali aderiscono con testi unici e melodie funk anticipatorie dell’evoluzione del genere negli anni ’70 alle principali sequenze del film, iniziando da “Little Child Runnin’ Wild”, che accompagna il prologo.

American Graffiti (1973)

Il film racconta le avventure vissute da quattro diciassettenni in una notte degli anni ’60, in California, mentre tra passioni e liti si dirigono verso la Paradise Road.

Prima del successo della saga di Star Wars, George Lucas aveva ad Hollywood la fama di un nerd cinefilo con uno spiccato lato artistico e una vocazione per la sperimentazione.

Contrariamente alle aspettative nei suoi confronti,  American Graffiti si rivelò il film rivoluzionario di Lucas: inserito nel 1998 dall’American Film Institute tra i primi 100 grandi film statunitensi, ebbe uno straordinario successo al botteghino e ricevette 5 nomination agli Oscar.

La stravagante colonna sonora, pur avendo incontrato la disapprovazione di Universal Pictures, si è poi rivelata la chiave dello straordinario successo del film, grazie ad artisti come Fats Domino, Platters, Chuck Berry, che hanno dato un tocco di realismo al ritratto impressionista dell’irrequieta gioventù  disegnato da Lucas.

Tra i brani del soundtrack destinati a divenire icone della musica rock’n’roll, “Rock Around the Clock” di Bill Haley & His Comets e  “Surfin’ Safari” dei Beach Boys, la canzone che dà il titolo all’album di debutto del gruppo, uscito nel 1962.

Quella musica, arrivata al cuore di un pubblico nostalgico, ha poi continuato per molti anni ad influenzare e contribuire alla completezza delle storie raccontate da Hollywood.

Incontri ravvicinati del terzo tipo – Close Encounters of the Third Kind (1977)

Diretto da Steven Spielberg, è un film di fantascienza  che racconta con la semplicità tipica di una favola lo straordinario incontro tra esseri umani ed extraterrestri successivo ad una serie di strani eventi e visioni.

Il primo segnale da una dimensione aliena è una sequenza musicale composta da note con cui gli extraterrestri comunicano la loro presenza.

La sua ideazione è stata il frutto di un “team consolidato”: Steven  Spielberg e John Williams, uno straordinario compositore contemporaneo che ha collaborato con Spielberg anche per molti altri film.

La colonna sonora, da lui creata, segue momento per momento il processo di avvicinamento tra le due dimensioni, e accarezza con le note i sentimenti di speranza e meraviglia con cui gli esseri umani vivono l’attesa e la possibilità di un incontro con gli UFO, fino al messaggio di fratellanza racchiuso nel finale.

Come altri soundtrack storici, anche questo ha ricevuto significativi premi: la candidatura all’Oscar e ai Golden Globe e il Grammy come miglior composizione strumentale per  “Theme from Close Encounters of the Third Kind”.

La febbre del sabato sera (1977)

Il film è diventato un grandissimo successo, e ha avuto un ruolo fondamentale per far uscire dalla nicchia il genere della musica da discoteca.

Ecco uno tra i soundtrack storici che hanno trovato immancabilmente posto negli scaffali di milioni di persone; anche coloro che non erano mai stati a ballare in un club non poterono fare a meno di farsi prendere dalla “febbre del sabato sera”.

Novità “kitsch” come “A Fifth of Beethoven” di Walter Murphy, classici pop anni ’70 come “Disco Inferno” di Tramps e grandi pezzi dei Bee Gees hanno contribuito a diffondere la mania per il ballo e la musica da discoteca in tutto il mondo.

Rock ‘n’ Roll High School (1979)

https://www.youtube.com/watch?v=TTdGmnR-pRU

In questa commedia del 1979 vediamo gli studenti della Lombardi High School essere così dediti alla musica Rock and Roll da portare all’esaurimento gli insegnanti.

Il gruppo dei Ramones (che interpretano se stessi nel film) aiuta i ragazzi a ribellarsi alla preside che ha bruciato i loro dischi.

I Ramones riescono a prender il controllo dell’istituto coi ragazzi e vengono da loro nominati studenti ad honorem.

La colonna sonora è un miscuglio di new wave e rock degli anni ‘70, e vede il gruppo punk dei Ramones calato in un contesto dove figurano anche Alice Cooper, Devo e Brian Eno.

La raccolta di brani che fanno da sfondo alle scene di questo film viene ricordata spesso non solo come uno dei tanti soundtrack storici di tutti i tempi ma anche come uno degli album del gruppo punk.

Tra gli altri brani, la ballata retrò “I Want You Around” accresce la presenza scenica della band di ribelli eroi del rock e del punk.

American Gigolò (1980)

Il gigolò Julian Kay si innamora di Michelle Stratton, moglie di un senatore che riesce a incastrarlo e a farlo apparire tra gli indiziati dell’omicidio di una donna che lui non ha ucciso. Alla fine è Michelle che lo salva con un alibi dopo aver lasciato il marito.

L’autore della colonna sonora è il grande compositore Giorgio Moroder, autore di molti altri soundtrack storici.

La colonna sonora ha ricevuto nel 1981 due nomination ai Golden Globe, per Migliore colonna sonora originale e Miglior canzone originale.

Tra i brani storici figurano “Night Drive” di Moroder, “Love and Passion” di Cheryl Barnes e ”Call me” di Blondie.

Quest’ultimo pezzo, uscito come singolo insieme al film, nel 1980, si piazzò tra i primi posti in classifica sia negli Usa che in Inghilterra ed è rimasto impresso nella storia della musica come successo più importante del gruppo.

Purple Rain (1984)

E’ il film che racconta con toni romanzati l’ascesa di Prince che compare nel film come interprete di se stesso: un genio deriso dai suoi pari per la sua musica ibrido di generi trasversali e gli spettacoli teatrali carichi di erotismo.

La colonna sonora, “Purple rain” di Prince and Revolution comprende, oltre alla canzone che dà il titolo al film, pezzi come “Let’s Go Crazy”, “I would Die 4 U”, “Baby I’m a Star”, “When Doves Cry”, “Purple Rain” .

Se queste canzoni, scritte da Prince, hanno trasformato il cantante in una grande star c’è un motivo: con esse Prince dà prova della sua capacità di partire dalle sue radici funk e R & B per iniziare a muoversi con audacità e maestria nel rock, nel pop e nell’heavy metal.

Il rock’n’roll  puro, nato da una potente immaginazione e volontà di sperimentazione, ha reso questo album 13 volte disco di platino, miglior colonna sonora di sempre per Vanity Fair e miglior album degli anni ’80 per Times.

Footloose (1984)

Nello stesso anno di Purple Rain, Herbert Ross decise di raccontare con “Footloose” una storia ispirata a dei fatti che erano realmente accaduti ad Elmore City.

Ren, trasferitosi nella piccola cittadina di Beaumont, trova una comunità nella quale, in seguito alla morte di due ragazzi in un incidente stradale, il reverendo ha deciso di vietare tutto ciò che coinvolga la musica e il ballo rock.

Ren si innamora di Ariel, figlia del reverendo, e insieme faranno capire al reverendo e agli altri abitanti del paese che la musica non è perdizione e pericolo, ma anzi libertà e felicità.

Ecco un esempio di come molti soundtrack storici siano divenuti con la loro musica protagonisti stessi del film, con tutto ciò che essa rappresenta.

La canzone principale della colonna sonora, che si intitola come il film e venne scritta e interpretata da Kenny Loggins, ripercorre la stessa storia del protagonista, un ragazzo che ama ballare e lotta contro il rifiuto di vedersi privati della libertà di provare emozione che ascoltare e cantare al ritmo della musica rock regala.

“Footlose” ricevette una candidatura agli Oscar per Miglior canzone originale.

Maximum Overdrive – Brivido (1986)

Brivido è l’unico film diretto da Stephen King; tratto da Camion, racconto breve incluso in “A volte ritornano”, segue gli inquietanti fatti che avvengono il 19 giugno 1987, quando la Terra entra in congiunzione con una cometa.

Stephen King si occupò personalmente della colonna sonora, selezionando alcuni brani inclusi in “Who Made Who”, ultimo album degli AC/DC , il suo gruppo preferito.

Furono inoltre inseriti nel soundtrack alcuni brani inediti del gruppo: “D. T.”, “Who Made Who” e “Chase the Ace”.

Le canzoni che fanno da sfondo musicale al film di King sono diventati pilastri trasmessi in radio e nelle arene sportive.

I ragazzi del fiume (1986)

In questo thriller del 1986 nel cui cast figurano Keanu Reeves e Dennis Hopper, una banda di liceali sbandati scopre che uno di loro ha ucciso una ragazza; il film racconta i fatti che scaturiscono dalle differenti reazioni degli altri ragazzi.

La colonna sonora che fa da sfondo a questa cupa e cruda storia è altrettanto “dura”.

I brani inclusi anticipano la musica dei primi anni ’90 e rientrano in quel genere etichettato come grunge, perfetto per dare risalto e voce all’animo di questi ragazzi sbandati.

Si va dai brani metal degli Slayer a “Let Me Know” di Wipers e al “punk” di Agent Orange, fino ad arrivare all’inaspettato brano conclusivo “Happy Day” di Burning Spear.

Dirty Dancing (1987)

Trentadue milioni di copie vendute in tutto il mondo per una colonna sonora che a distanza di 20 anni è ancora nel cuore di tutti assieme ad altri soundtrack storici.

Indimenticabili “She’s Like the Wind “, la ballata sentimentale scritta e cantata da Patrick Swayze nel 1984, e “Hungry Eyes”,cantata da Eric Carmen, dei Raspberries,  il suo più grande  successo, vincitore del Golden Globe come “Miglior canzone originale” .

I re del mambo (1992)

Arne Glimcher fa interpretare ad Antonio Banderas uno dei due fratelli che negli anni ’50 decidono di partire dall’Avana per raggiungere New York e approfittare del successo del Mambo per proporre un repertorio di canzoni in quel genere.

La colona sonora, composta da brani di latin jazz , bolero latino americano e musica tropicale dà voce all’ anima del mambo e allo stesso tempo alle vicende dei personaggi.

“Beautiful Maria of My Soul”, canzone che ha ricevuto una nomina all’Oscar, interpretata nel film da Antonio Banderas in lingua spagnola,  entra a far parte della storia stessa: Nestor la canta spinto dalla nostalgia per la propria terra e per Maria, la fidanzata che ha lasciato dopo la partenza, suscitando la gelosia di Dolores, una donna conosciuta a New York.

Guardia del corpo – The Bodyguard (1992)

Come dimenticare la storia d’amore che nasce tra Frank Farmer e la popstar Rachel Marron, che cui l’ex-agente è chiamato a proteggere come guardia del corpo?

Ad imprimere nella storia del cinema e nel cuore degli spettatori i personaggi interpretati da Kevin Costner e Whitney Houston ha contribuito uno tra i soundtrack storici degli ultimi 50 anni che ha avuto il più grande  successo di vendite della storia della musica: oltre 40 milioni di copie in tutto il mondo.

Inoltre la colonna sonora di questo film è stata disco di diamante negli Stati Uniti e la canzone “I Will Always Love You”, cover di Dolly Parton interpretata da Whitney Houston, ha venduto 16 milioni di copie nel mondo e ha mantenuto per 14 settimane consecutive il primo posto nella classifica Hot 100 Singles.

L’anima romantica e quella avventurosa del film hanno trovato voce grazie ad un album che alterna pezzi pop degli anni ’80 e primi anni ’90 con brani in stile jazz e soft; indimenticabili anche “I’m Every Woman” e “Queen of the Night”.

Singles – L’amore è un gioco (1992)

Singles racconta le storie d’amore che nascono in un gruppo di giovani che vivono nello stesso edificio.

Janet (Bridget Fonda) si innamora di Cliff (Matt Dillon), mentre Linda inizia un’altalenante relazione con Steve.

Poi c’è Chris Cornell in persona, che vive le palazzo e suona in una band il cui batterista è Eddie Vedder.

A Seattle gli amici vanno insieme ai concerti di Alice in Chains e dei Soundgarden; i Pearl Jam cantano due inediti, “State of Love” and “Trust e Breath”.

Quel che rende memorabile una commedia senza pretese è il modo in cui la colonna sonora entra da protagonista nel film con i suoi pezzi destinati a divenire capisaldi della musica rock e ad anticipare quindi la scena musicale che stava per arrivare.

Per capire la scelta del soundtrack, basta sapere che il regista, Cameron Crowe, iniziò a scrivere il film subito dopo essersi trasferito a Seattle e aver osservato entusiasta l’emergere dello stile underground.

Cuba libre – La notte del giudizio (1993)

La ridicolizzata e stravagante immagine del crimine restituita con questo film dal regista Stephen Hopkins sarebbe stata dimenticata se non fosse stato per la sua colonna sonora: unica nel suo genere, ha contribuito alla creazione di un nuovo genere musicale.

I pezzi inclusi nel soundtrack sono tutti nati da collaborazioni in studio di registrazione tra formazioni rap (Run DMC, House of Pain, Onyx, Cypress Hill etc.) e formazioni rock e metal (Faith No More, Helmet, Pearl Jam, Biohazard, Slayer etc.).

E’ cosi che De la Soul hanno incontrato i Teenage Fanclub e Cypress Hill con Sonic Youth e Pearl Jam: il risultato è reso magnifico dall’apertura e dalla fantasia da cui questi brani “ibridi”sono nati.

La vita è un sogno – Dazed and Confused (1993)

Il film inizia ad Austin, nel Texas, nel 1976: l’ultimo giorno di scuola di alcune matricole vengono sottoposte a punizioni da parte degli altri liceali e durante una notte parlano dei loro pensieri, sogni e desiderio di libertà sulle note di “Sweet  Emotion” (Aerosmith), Highway Star (Deep Purple) e School’s Out (Alice Cooper).

Il titolo del film, ripreso da “Dazed e Confused”, brano dei Led Zeppelin, vuole dirigere l’attenzione sul filo che scorre sotto la storia dei protagonisti: lo stato d’animo confuso di una generazione di giovani che sta vivendo un momento di transizione in cui si aprono più scelte.

Uno dei soundtrack storici rimasti memorabili per il modo in cui hanno saputo emozionare e segnare la storia della musica, in questo caso il genere rock.

Romeo e Giulietta (1996)

Baz Luhrmann, amante delle grandi emozioni e degli accostamenti insoliti, ha fatto un adattamento postmoderno di Shakespeare audace ed originale anche nell’accostamento tra il carattere dei personaggi e le vicende da loro vissute con i brani della colonna sonora.

Pur ricalcando in modo fedele i testi e i dialoghi della tragedia originale, ha ambientato la storia nella Verona degli anni ’90, e ha lasciato che i personaggi esprimessero i sentimenti legati ad una vicenda tragica  e romantica con una colonna sonora in stile pop e classico.

Si passa così da “Lovefool” dei Cardigan alla ballata “Kissing You” di Des’ree e a “Young Hearts Run Free”.

Il risultato è che il soundtrack è diventato triplo platino negli Stati Uniti, indicando che la cultura pop si sta orientando verso un romanticismo ballabile.

Nel 2007, per festeggiare il decimo anniversario dalla prima uscita, è stata pubblicata una ristampa dell’album contenente tracce bonus.

Trainspotting (1996)

https://www.youtube.com/watch?v=NP5am2vRca0

Danny Boyle diresse e sceneggiò con questo film, ispirato ad un romanzo di Irvine Welsh, il suo primo vero grande successo.

E’ bizzarro come un film su un gruppo di giovani tossicodipendenti scozzesi sprigioni cosi’ tanta vita.

La colonna sonora contribuisce con i suoi brani ad alimentare e dare espressione alla corrente di energia che scorre sotto la storia e “all’avidità nei confronti della vita” cantata da Iggy Pop con “Lust for Life”, trasmettendo allo stesso tempo la sensazione di un pericolo imminente.

Offrendo un viaggio che parte dal glam rock di “Perfect Day” di Lou Reed , va verso “Born Slippy” degli Underworld e arriva fino alla musica punk da discoteca con “Temptation” dei New Order, si tratta di uno dei soundtrack storici che hanno rappresentato e accolto una grande varietà di generi musicali.

L’altra Hollywood -Boogie Nights (1997)

Diretto da Paul Thomas Anderson, il film si svolge in California tra gli anni ‘70 e gli anni ‘80, e narra le vicende di un attore porno, ispirandosi alla storia dell’attore John Holmes.

La colonna sonora segue lo stato d’animo del protagonista con una fusione di generi, dal folk all’heavy metal fino al soft rock.

E’ quasi come se il regista avesse cercato di applicare la narrazione tipica di un film come Goodfellas di Martin Scorsese a un film che ritrae il mondo del porno.

Belly  (1998)

Hype Williams, regista di video musicali, debutta come regista nel 1998 ambientando a New York City una storia di bande e gang che si svolge sotto la luce del neon con tanta musica hip hop in sottofondo.

Nel cast figurano come protagonisti star del rap e artisti R & B: Nas , DMX , Taral Hicks e T-Boz.

Il film è ricordato soprattutto per la sua colonna sonora, che si rivelò un grande successo e venne scritta appena in tempo per catturare la scena hip-hop di New York mentre era sul punto di andare incontro ad un’importante evoluzione.

Grazie al contributo di Jay-Z, Nas, DMX, D’Angelo e Wu-Tang Clan il soundtrack di questo film segue il cammino del rap dell’East Coast verso il punto in cui la sua strada si diramava in due percorsi: testi più “forti” e arrangiamenti musicali più sofisticati.

Chi avrebbe mai detto che un tale messaggio proveniente dal futuro potesse essere trasmesso attraverso un film male accolto dalla critica per l’inconsistenza della trama?

Fratello, dove sei? (2000)

Di tanto in tanto, gli sceneggiatori-registi Joel ed Ethan Coen realizzano un film che riesce a raggiungere una più ampia fetta di pubblico pur non cambiando il proprio stile.

Chissà, forse al successo di questo film, che si ispira all’Odissea per raccontare le vicende di tre galeotti nell’America della fine degli anni’30, ha contribuito uno dei soundtrack storici che ha conquistato più premi e più successi di vendite: 8 dischi di platino e un Grammy  come Album dell’anno.

L’album si distingue per la grande varietà di generi musicali (country, gospel, musica popolare) e, alternando cupe ballate alternate ad inni alla speranza con un retrogusto ironico, ripercorre le radici della storia della musica americana riproducendo al tempo stesso l’atmosfera che regnava negli animi della gente all’epoca della Depressione.

Kill Bill (2003 e 2004)

Con i due volumi della storia, Quentin Tarantino ha spiazzato i fan per la colonna sonora che, anziché riproporre, come in altri film, un mix tra hit pop semi-dimenticate,  classici R & B e stili garage-rocker, è come una tavolozza da cui attingere tutti colori e tutti i toni per definire ogni più piccola sfumatura della storia attinta dal filone pulp e assecondare il continuo mutamento di registri stilistici del film.

La colonna sonora, prodotta e orchestrata da RZA, ne è divenuta parte integrante.

Dopo la versione acustica di “Bang Bang” (My Baby Shot Me Down) con cui Nancy Sinatra introduce l’inizio della storia, la colonna sonora di Kill Bill Vol. 1 è musica che si fonde col film grazie all’alternanza tra le note ed estratti dai dialoghi di Beatrix con gli altri personaggi.

Indimenticabili anche il brano “Mystic ad Severe” di Morricone e “Don’t Let Me Be Misunderstood” di Santa Esmeralda.

Marie Antoinette (2006)

Sofia Coppola ha deciso di rivisitare la storia di Maria Antonietta utilizzando una chiave moderna e insolita: il film non si concentra tanto sul contorno storico, ma sulla dimensione intima e privata della regina bambina.

Ad essere posta in primo piano è l’alternanza dei suoi momenti di fragilità mentre si prende cotte con quelli caratterizzati dalla ricerca dell’euforia partecipando a feste pop e giocando con scarpe e vestiti per dimenticare la frustrazione e la solitudine.

La colonna sonora va di pari passo con questa commistione tra moderno e classico per dipingere e dare risalto con una grande varietà di stili e generi a tutte le sfumature del carattere di Maire Antoinette: suddivisa in due dischi, affianca brani dance-pop e post-punk degli anni ’80 a pezzi indie, di musica elettronica o in stile barocco; non mancano pezzi solo per pianoforte o clavicembalo.

Uno dei motivi per cui vedere questo film è il risultato dell’accostamento tra uno dei soundtrack storici più originali e le scene ambientate nel’700: uno sfasamento spettacolare.

Shutter Island (2010)

I film diretti da Martin Scorsese tra gli anni ’70 ed oggi, da “Mean Streets” a “Goodfellas”, da “The Departed” a “The Wolf of Wall Street”, sono esempi delle esperienze audio-visive nate dalla collaborazione del regista con il suo consulente musicale Robbie Robertson.

In questo caso il frutto è stato una colonna sonora contenete pezzi di musica classica d’avanguardia, partiture per pianoforte e musica elettronica più sperimentale.

I suoni quasi “alieni” che risuonano nell’isola al centro del thriller psicologico, sono serviti a dare ancora più forza all’atmosfera creata dalla follia allucinatoria che è ingrediente essenziale dell’intreccio e del fascino della storia.

Con maestria Scorsese e Robertson hanno saputo “innestare” i brani in precisi momenti della storia, per definire e segnare i punti di svolta drammatici ed i colpi di scena.

Nel soundtrack campeggia “Lizard Point” di Brian Eno, che prende il nome dall’omonimo luogo, situato nella parte sud-occidentale dell’Inghilterra; il brano nacque dall’immaginazione dell’artista riguardo a ciò quel posto potesse essere.

Il pezzo è un esempio dello stile “dark ambient” che ha improntato l’album da cui è estratto, a proposito del quale l’artista dichiarò di aver gradualmente rimpiazzato la strumentazione elettronica con  “non-strumenti quali pezzi di catene e bastoni e pietre”.

Definito da Brian Eno come “una sorta di paesaggio inquieto” nel quale “emerge una dissonanza simile ad un terremoto incombente”, il brano, calato nel film, è la perfetta traduzione sonora e completamento di quel paesaggio inquieto che è l’anima del protagonista e della difficoltà di disegnare un confine tra sogno e realtà, passato e presente, sia dentro di lui che nell’anima dello spettatore e nello scenario tratteggiato dal film stesso.

Eden (2014)

La regista Mia Hansen-Løve ha scritto e sceneggiato questo film insieme al fratello Sven, un DJ che non è riuscito a far decollare la sua arte, a differenza di altri “colleghi” come ad esempio i Daft Punk.

L’esperienza del fratello ha ispirato la storia del protagonista, Paul, un ventenne parigino che ama la musica house e che riesce a decollare come DJ, ma alla fine deve scontrarsi con il crollo delle illusioni giovanili.

La colonna sonora ci immerge negli stili musicali amati dai giovani nell’Europa degli anni ’90 per il modo in cui davano voce allo stato d’animo tra “euforia” e “malinconia” di cui Paul parla nel film: jungle, garage house.

Per comprendere l’anima dello stile nato e diffusosi in quegli anni, la French House, che irrompe nel film e arriva agli spettatori, non è fondamentale essere DJ; basta mettersi in ascolto e assecondare con una bacchetta magica il ritmo dato da Daft Punk,  Frankie Knuckles,  Liquid, The Orb e tanti altri.

Guardiani della Galassia (2014)

https://www.youtube.com/watch?v=XH0E6hq-h4c

Il film narra l’avventura di Peter Quill, rapito quando è ancora piccolo da pirati spaziali. Già all’inizio della storia, quando Peter si trova in ospedale in visita alla madre malata, ascolta musica con il walkman per riuscire ad affrontare tutto con più forza grazie ad alcuni delle canzoni da lei preferite.

L’Awesome Mix Vol.1 che Peter ascolta continuerà a fargli compagnia e a sostenerlo dopo la morte della madre, quando viene rapito dai Ravagers.

L’autrice della colonna sonora è Tyler Bates, che ha voluto includere, come brani ascoltati dallo stesso personaggio per ristabilire un contatto con la sua famiglia sulla Terra, pezzi storici degli anni ’70, tra cui “I’m Not in Love” di 10cc e “Fooled Around e Fell in Love” di Elvin Bishop e Hooked on a Feeling.

L’album è stato pubblicato il 29 luglio 2014 in due copie: una firmata Hollywood Records e Marvel Music; l’altra, dal titolo “Guardians of the Galaxy: Awesome Mix Vol. 1”, con i brani presenti nel walkman del protagonista.

Straight Outta Compton (2015)

Nella lista dei soundtrack storici non puo’ mancare il film che condivide il titolo con quello dell’album che segnò il debutto di N.W.A.  nel 1988 e che racconta infatti la storia della nascita del gruppo.
Cinque ragazzi di Compton fondarono gli N.W.A., uno dei più importanti gruppi rap che aspirava a raccontare la vita nel ghetto con brani hip hop contraddistinti da toni molto diretti e schietti, talvolta brutali.

E così, raccontando quelle esperienze di vita come mai nessuno prima, diedero vita a una rivoluzione sociale la cui eco risuona ancora oggi.

La colonna sonora che ripercorre la storia del gruppo è una sorta di raccolta comprendente brani funk e R & B leggendari, di artisti come George Clinton e Roy Ayers e di solisti come Ice Cube.

La La land (2016)

Damien Chazelle scrive e dirige un musical contemporaneo che segue le tracce dei musical degli anni ’50 e ’60 per raccontare la storia d’amore tra Mia (Emma Stone), una cameriera che aspira a divenire attrice, e il musicista jazz Sebastian (Ryan Gosling), che suona nei locali senza riscuotere un grande successo.

Il titolo del film si riferisce non solo a Los Angeles, luogo della storia, ma anche al “mondo dei sogni” dove i due giovani scelgono di stare, al di sopra della realtà.

Sostenendosi reciprocamente, Mia e Sebastian riusciranno a superare molti ostacoli e infine a realizzare i propri sogni.

La colonna sonora del film è stata orchestrata da Justin Hurwitz, mentre i testi sono stati scritti da Benj Pasek e Justin Paul, compositori teatrali.

Gli attori sono non solo interpreti del film, ma anche dei brani della colonna sonora, che alternano lampanti omaggi ai brani dei musical capostipiti della storia del genere, come West Side Story, ad altri pezzi di jazz strumentale.
E’ cosi che la musica traduce e trasmette la poesia del film per farci volare insieme ai protagonisti in quel “mondo da sogno” che è La La Land.

Nel 2017 il brano “City of Stars” si è conquistato il Golden Globe come migliore canzone originale mentre un Oscar è stato assegnato al film per la miglior colonna sonora.

Il genio della fuga-Baby Driver (2017)

https://www.youtube.com/watch?v=Bg46EjGGZKw

Il film racconta la storia di Baby, un truffatore che lavora per Doc, un boss coinvolto in un giro di rapine.
Baby è affetto da acufene ma riesce da sempre a contrastare il disturbo ascoltando ossessivamente playlist con l’ iPod.

Questa abitudine lo aiuta anche per rimanere concentrato durante gli inseguimenti della polizia e creare montaggi musicali dopo aver registrato le conversazioni dei criminali.

Per entrare nella testa del suo antieroe, il regista Edgar Wright fa cose incredibili con la musica: taglia l’azione sul ritmo e integra il dialogo e gli effetti sonori in composizioni uditive di più ampio respiro.

La colonna sonora riesce così a catturare e restituire l’energia che il film sprigiona al di là della componente visiva di fondo creando uno spazio sonoro in cui convivono felicemente diversi artisti chiamati a mantenere l’azione in movimento:  da Jon Spencer Blues Explosion a T. Rex, da Dave Brubeck a Beck e Simon & Garfunkel.

A star is born (2018)

https://www.youtube.com/watch?v=CTEXA5-ERlo

Tra i soundtrack storici degli ultimi 50 anni, non poteva mancare questo: molto di più di una semplice raccolta di brani presenti nel film, vuole essere ricreazione in musica e riproduzione sonora di tutta la storia raccontata e l’esperienza vissuta attraverso il film dai personaggi e dagli attori chiamati a rappresentarli.

L’alternanza tra 19 brani che assorbono melodie rock, R&B, pop e country con 15 estratti da dialoghi che raccontano momenti specifici della storia preserva la qualità quasi documentaria delle esecuzioni musicali, tra la spontaneità di Jackson Maine alias Bradley Cooper e il pop più raffinato e praticato di Ally alias Lady Gaga.

Le canzoni non fanno altro che tradurre e dare voce all’anima di questa storia.

Il desiderio dei protagonisti di conservare la capacità e la possibilità di esprimere e affermare attraverso l’arte la propria personalità è l’unico modo per riuscire a farsi strada in quel colosso senz’anima che è l’industria discografica americana moderna.

Lady Gaga ha scritto i pezzi inediti, tra cui la ballata “Is That Alright?”,  con Mark Ronson e lo stesso Bradley Cooper, che si è anche cimentato per la prima volta come musicista.

In un intervista concessa a Vanity fair, Bradley ha dichiarato che quello che rende speciale questo remake di una storia amata, il quarto, è la musica, per lui “il veicolo più puro che ci sia per raccontare le storie”.

A pochi giorni di distanza dall’uscita del film nelle sale cinematografiche e dalla contemporanea pubblicazione del soundtrack, arriva la notizia che la colonna sonora di A Star is Born  ha conquistato il primo posto della classifica Billboard dei 200 album top.

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