Se sei abbonato a Sky o NOW, preparati a un viaggio pazzo. Da oggi, giovedì 16 ottobre, puoi vedere The Iris Affair: Missione ad alto rischio, una nuova serie thriller di otto episodi. L’ha creata Neil Cross, lo stesso di Luther, e ti porta lungo la costa italiana in un’avventura piena di colpi di scena esagerati, paesaggi mozzafiato e persino qualche riflessione sulla fine del mondo. È ridicola? Sì. Ma è anche tremendamente divertente.
Un genio della matematica scappa attraverso l’Italia
Niamh Algar, che abbiamo visto in Playing Nice, interpreta Iris Nixon ed è davvero brava. Iris è un genio della matematica che ama risolvere enigmi complicati. Partecipa a una caccia al tesoro mondiale organizzata da un ricco investitore di nome Cameron Beck (Tom Hollander) e riesce a vincerla battendo tutti i pensatori più intelligenti del pianeta.
La sua intelligenza straordinaria la rende la persona perfetta per una missione segreta. Deve decifrare una serie di codici complicatissimi per risvegliare un supercomputer avanzatissimo che al momento dorme. Questa intelligenza artificiale è così potente che potrebbe risolvere la fame nel mondo, fermare il cambiamento climatico e trovare una cura per il cancro tutto in un pomeriggio. E avrebbe ancora energia mentale per comporre una sinfonia durante la pausa pranzo.
Sembra fantastico, no? Ma c’è un problema grosso. Il genio che ha creato questo computer (lo chiamano affettuosamente “Charlie Big Potatoes” perché “non è roba da poco”) si chiama Jensen Lind ed è interpretato da Kristofer Hivju. Purtroppo Jensen ora è in coma. Ha avuto un crollo mentale quando ha capito che risvegliare l’intelligenza artificiale più potente mai creata potrebbe non essere una buona idea per l’umanità.
La Sardegna come rifugio perfetto
Allora Iris cosa fa? Ruba la password segreta di Charlie e scappa via per finire il lavoro da sola. Come nascondiglio sceglie la stupenda Sardegna, la nostra magnifica isola con chilometri e chilometri di spiagge bellissime. Si porta pure dietro un ragazzo italiano di nome Teo (Lorenzo de Moor), che è bellissimo ma non è esattamente un genio. Come rifugio segreto, devo dire che ho visto di peggio.
La premessa è complicata ma sostanzialmente la serie diventa un lungo inseguimento di otto ore attraverso tutta la costa italiana. Iris deve scappare da killer pagati per ammazzarla, poliziotti corrotti e magnati pazzi che vogliono il potere. Nel frattempo cerca di capire se davvero il destino dell’intera umanità dipende da lei e dalle sue scelte.
Non cercare riflessioni serie sull’intelligenza artificiale
Se pensi di trovare discussioni profonde sui veri problemi dell’intelligenza artificiale di oggi, lascia perdere subito. Questa non è una serie particolarmente intelligente e immagino che Neil Cross lo sappia benissimo. Non sta cercando di fare un documentario o un dramma filosofico.
Certo, la serie gioca sulle nostre paure riguardo al progresso tecnologico che va sempre più veloce. Ma i veri rischi e le possibili conseguenze restano vaghi per tutti gli otto episodi. Fondamentalmente sono solo una scusa per correre attraverso l’Italia e fare casino. Niamh Algar sembra divertirsi tantissimo mentre combatte, prepara trappole esplosive e fa saltare macchine in aria. Tom Hollander invece interpreta il suo personaggio più odioso dai tempi di Mr. Collins in Orgoglio e Pregiudizio del 2005.
Il suo Cameron Beck all’inizio sembra una persona affascinante, gentile e ottimista. Dura circa cinque minuti. Poi scopri le sue vere intenzioni e lui diventa il cattivo elegante e pericoloso tipico dei film di James Bond.
Una formula prevedibile che però funziona
A prima vista, The Iris Affair: Missione ad alto rischio sembra la cosa più prevedibile e formulaica che tu possa immaginare. Ma le ottime performance di Niamh Algar e Tom Hollander riescono a tenerla in piedi per la maggior parte del tempo. I dialoghi scritti da Neil Cross sono intelligenti e divertenti, anche se a volte sono un po’ troppo elaborati e fioriti.
Dal primissimo episodio diventa chiaro che abbiamo a che fare con personaggi che non hanno mai messo piede nel mondo reale. Ti faccio un esempio assurdo. Iris finge di essere una tutor privata di matematica e scienze per una ragazzina ricca di nome Joy (Meréana Tomlinson). Per spiegarle la teoria del multiverso, Iris le punta un coltello alla gola. Sì, hai capito bene. Un coltello alla gola. Per una lezione di fisica.
Otto episodi sono troppi
Non mi stupirei se alcuni spettatori decidessero di abbandonare la serie a metà strada. Otto episodi di avventure in giro per l’Europa in stile Il mistero dei Templari per trovare un libro di numeri che potrebbe salvare il mondo sono parecchi. Soprattutto oggi che il nostro tempo è prezioso e abbiamo mille altre cose da guardare.
Una parte in particolare è davvero fastidiosa. C’è Sacha Dhawan che interpreta un teorico della cospirazione senza capo né coda e quella deviazione rallenta tutto inutilmente. Ogni episodio poi è pieno di flashback e flashforward che potevano essere tagliati tranquillamente. La serie avrebbe funzionato molto meglio come thriller più corto di cinque o sei episodi invece di otto.
Nonostante questo, l’azione è realizzata con molta abilità e Niamh Algar, che appare praticamente in ogni singola scena, è abbastanza magnetica da giustificare il tempo speso a guardarla. Anche se alla fine potresti rimanere un po’ perplesso, questo thriller con elementi di fantascienza riesce comunque a essere abbastanza divertente da funzionare.
Tom Hollander si divora lo schermo
Tom Hollander nel ruolo del cattivo Cameron Beck è uno spettacolo a parte. Il suo personaggio all’inizio sembra un investitore brillante e ottimista che vuole davvero salvare il mondo e risolvere i problemi dell’umanità. Poi, abbastanza velocemente, si rivela per quello che è veramente: un megalomane assetato di potere che vuole il controllo dell’intelligenza artificiale più potente mai creata. Hollander lo interpreta con tale gusto ed energia che quasi ti dimentichi di quanto sia assurda l’intera situazione.
La dinamica tra Cameron Beck e Iris Nixon è quello che tiene davvero in piedi tutta la serie. Lei è la geniale ribelle che ha rubato letteralmente la chiave del futuro dell’umanità. Lui è l’uomo ricco e potente che la vuole riavere indietro a qualsiasi costo. È una formula classica che abbiamo visto mille volte ma funziona comunque grazie alle ottime performance di entrambi gli attori.
Il verdetto finale
The Iris Affair: Missione ad alto rischio è esattamente il tipo di serie che guardi quando vuoi spegnere il cervello e goderti semplicemente un thriller d’azione ben confezionato ambientato in luoghi stupendi. Non è profonda, non cerca di essere particolarmente intelligente, e di sicuro non cambierà il modo in cui pensi all’intelligenza artificiale o alla tecnologia. Ma è divertente, ben recitata e abbastanza assurda da intrattenerti per tutto il tempo.
Niamh Algar è magnetica e convincente come Iris Nixon. Tom Hollander si diverte chiaramente un mondo a interpretare un cattivo così esagerato e sopra le righe. Le location sulla costa italiana sono assolutamente mozzafiato e l’azione è coreografata e realizzata con grande cura. Il problema vero è che otto episodi sembrano davvero troppi per una storia che avrebbe funzionato molto meglio concentrata in cinque o sei puntate.
Se ti piacciono i thriller d’azione con protagoniste femminili forti e intelligenti, location da cartolina e cattivi carismatici, allora The Iris Affair: Missione ad alto rischio fa decisamente per te. Speriamo che se faranno una seconda stagione sia ancora più grandiosa e ancora più ridicola di questa.
La Recensione
The Iris Affair: Missione ad alto rischio
The Iris Affair: Missione ad alto rischio è una serie thriller britannica di otto episodi disponibile su Sky, creata da Neil Cross di Luther. La protagonista è Iris Nixon (Niamh Algar), un genio della matematica che vince una caccia al tesoro globale organizzata dall'investitore Cameron Beck (Tom Hollander) e ottiene così accesso a un supercomputer potentissimo chiamato Charlie Big Potatoes. Dopo aver rubato la password necessaria per attivarlo, Iris scappa in Sardegna mentre viene inseguita da killer e poliziotti corrotti. La serie è ambientata lungo la bellissima costa italiana e offre azione ben coreografata e ottime performance offerte dagli attori principali. Il difetto principale è la durata eccessiva con otto episodi pieni di flashback che rallentano il ritmo quando basterebbero cinque o sei puntate. Non è una serie particolarmente intelligente o profonda ma riesce comunque a intrattenere.
PRO
- Niamh Algar offre una performance magnetica e convincente come protagonista geniale e ribelle
- Tom Hollander interpreta uno dei cattivi più divertenti ed esagerati della sua intera carriera
- Le location sulla costa italiana sono assolutamente stupende e l'azione è coreografata molto bene
CONTRO
- Otto episodi sono decisamente troppi e la serie avrebbe funzionato meglio in cinque o sei puntate
- La trama è abbastanza prevedibile e non offre niente di particolarmente originale o sorprendente




