Una bomba su Kevin Spacey: arriva anche la revoca dell’Emmy Award 2017

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Kevin Spacey in una scena di "House of Cards"

Con lo scandalo Weinstein sembra sia stato aperto un vaso di Pandora. Dopo le prime dichiarazioni rese da alcune attrici statunitensi in cui si accusa Weinstein di aver chiesto rapporti sessuali in cambio del successo, un effetto domino sembra coinvolgere il mondo dello spettacolo, trascinandolo nell’abisso peggiore: gli abusi sessuali.

Sulla scia delle coraggiose dichiarazioni, anche Anthony Rapp, interprete di Paul Stamets in Star Trek Discovery, ha deciso di parlare. L’accusa, questa volta, colpisce un altro attore e produttore cinematografico: Kevin Spacey. Una bomba piombata nella carriera dello statunitense, che si è visto prima chiudere da Netflix la serie di successo House of Cards e poi revocare il premio Emmy Award 2017, che gli era stato assegnato nell’ambito delle migliori produzioni televisive internazionali.

Le accuse di Anthony Rapp

Anthony Rapp

Secondo le dichiarazioni di Anthony Rapp, le molestie risalirebbero al 1986, quando aveva soltanto 14 anni. Il ragazzino partecipò a un party organizzato a casa di Kevin Spacey, allora ventiseienne. Unico minorenne presente, Rapp decise di andare a guardare la tv nella camera da letto di Spacey, restandovi senza rendersi conto che tutti gli altri invitati avevano lasciato la casa.

A quel punto, Kevin Spacey sarebbe entrato nella stanza e, salendo sul letto sul quale era seduto Rapp, avrebbe iniziato a rivolgergli apprezzamenti particolarmente spinti. Il ragazzino, impaurito, riuscì a scappare e da quel momento non rivolse più la parola a Spacey.

Di questa vicenda, prima delle accuse pubbliche, non parlò con nessuno, se non con i parenti più stretti.

La reazione di Spacey

Kevin Spacey ha risposto alle accuse di Rapp, non negando le sue affermazioni, ma dichiarando di non ricordare quell’episodio.

“Ho molto rispetto, e ammirazione, per Anthony Rapp. Sono pieno di orrore nell’apprendere questa vicenda. In tutta sincerità non ricordo quest’episodio, che si sarebbe verificato oltre 30 anni fa. Ma se mi sono comportato come lui racconta, gli devo le mie più sincere scuse per un comportamento inappropriato, da ubriaco. Mi scuso con lui per le conseguenze che dice di aver sperimentato, nel suo animo, per tutti questi anni.”, ha scritto Spacey sul suo profilo Twitter.

A far discutere l’opinione pubblica non sono soltanto le accuse di Anthony Rapp, ma anche la scelta di Spacey di utilizzare proprio questa spiacevole situazione per dichiarare pubblicamente la propria omosessualità.

“Questa storia mi ha incoraggiato a raccontare di più sulla mia persona. Nella mia vita ho avuto relazioni sia con donne sia con uomini. Ho amato e avuto incontri romantici con diversi uomini nel corso della mia vita e ora ho deciso di vivere da uomo gay. Voglio affrontare la cosa onestamente e apertamente, partendo dal mio stesso comportamento.”, si legge ancora nel post.

Una scelta pessima quella di unire il proprio coming out ad una vicenda di presunte molestie sessuali. Probabilmente questa decisione non è stata totalmente volontaria. Più volte, in passato, Spacey si era trovato a smentire con forza le voci che circolavano sul suo orientamento sessuale, arrivando addirittura ad accusare la stampa di bullismo, chiedendo che cessassero le domande in merito.

Le rivelazioni del fratello di Spacey

A rendere la vicenda ancora più torbida sono i racconti del fratello di Kevin Spacey, che ha descritto il loro padre

Kevin Spacey

come un nazista, che aveva iniziato anche a tagliare i baffi per imitare quelli di Hitler, che si era iscritto all’American Nazi Party (partito nazista americano) e abusava sessualmente di lui. Secondo le dichiarazioni del fratello, Kevin Spacey avrebbe scelto la strada del cinema per fuggire dall’incubo che i due e la loro sorella maggiore erano costretti a vivere in casa.

Un contesto familiare drammatico, che però non può essere accettato a giustificazione dei fatti che Spacey avrebbe commesso.

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