Dal palco dell’era “Cuoricini” alla maturità emotiva di “LA GELOSIA”. Fausto e California chiudono simbolicamente un capitolo dorato (disco di platino per “Cuoricini”) e aprono una nuova fase artistica con un brano che promette di far riflettere tanto quanto ballare. Il 23 maggio 2025 segna infatti l’uscita del nuovo singolo del duo milanese, una composizione che vede la collaborazione di Davide Simonetta (anche produttore artistico), Fausto Zanardelli e Paolo Antonacci, figlio di Biagio.
Ma non è solo un cambio di repertorio: “LA GELOSIA” rappresenta un salto di qualità nella consapevolezza emotiva dei Coma_Cose, che trasformano uno dei sentimenti più distruttivi dell’amore in un’opportunità di crescita e accettazione. Un approccio maturo che coincide perfettamente con i loro dieci anni di carriera, che celebreranno con due date speciali nei palasport di Milano e Roma.
Dal cuoricino alla consapevolezza
“Ora sarebbe intelligente stare un po’ più calmi / Ma tu non riesci a fare a meno di dirmelo” – l’apertura del brano stabilisce immediatamente il contrasto tra razionalità e impulso emotivo. I Coma_Cose non nascondono la difficoltà di gestire certi sentimenti, ma ne riconoscono l’inevitabilità umana.
La progressione “No, non ti piace se qualcosa è cambiato / Nemmeno a me, nemmeno a te, nemmeno un viaggio / Abbiamo fatto senza complicare tutto” rivela come la resistenza al cambiamento sia un terreno comune nella coppia, un elemento che accomuna anziché dividere.
La metafora felina dell’amore
“E anche se è vero che due gatti non si sbranano / Hanno la lingua come il vetro se si baciano” – questa immagine è particolarmente efficace nel descrivere la natura paradossale delle relazioni intime. I gatti, animali territoriali per eccellenza, non si feriscono mortalmente tra loro, ma la loro natura rimane intrinsecamente “tagliente” anche nei momenti di tenerezza.
La domanda “Dimmelo te, dimmelo te se è vero” introduce un elemento di incertezza e ricerca di conferme che caratterizza chi vive la gelosia, sempre in bilico tra dubbi e bisogno di rassicurazioni.
La nostalgia di tempi più semplici
“Non si può tornare all’anno scorso / Con la tempesta e noi due soli al mondo / Prima dell’ansia e dei pensieri stupidi” – questi versi dipingono un paradosso temporale affascinante: la nostalgia per un periodo di crisi (“tempesta”) che però era più semplice perché privo delle complicazioni mentali attuali.
L’isolamento romantico (“noi due soli al mondo”) viene rimpianto come uno stato di purezza emotiva, precedente all’arrivo di “ansia e pensieri stupidi” che hanno inquinato la relazione.
Il ritornello che è una dichiarazione di accettazione
“Ma è solamente la gelosia / Colpa tua o mia” – il cuore del brano inizia con una ridimensionamento del sentimento. L’avverbio “solamente” non sminuisce la gelosia, ma la riporta alla sua dimensione umana e gestibile. La ricerca di una colpa (“tua o mia”) evidenzia il bisogno umano di trovare cause e responsabilità.
“Non sentirmi al centro del tuo universo / È una cosa strana, va bene ma è strana” – questo passaggio tocca un punto cruciale: la difficoltà di accettare di non essere l’unico punto focale nella vita dell’altro. La ripetizione “strana” enfatizza quanto questo concetto sia intellettualmente comprensibile ma emotivamente difficile da digerire.
La pioggia come confidente
“Sto guidando mentre chiedo alla pioggia / Se è solo un abbaglio / Ma il tergicristallo mi dice no” – questa immagine cinematografica trasforma un momento di riflessione quotidiana in una conversazione con gli elementi. La pioggia diventa confidente, mentre il tergicristallo, nel suo movimento meccanico e costante, fornisce una risposta pragmatica: no, non è un abbaglio.
L’escalation emotiva della seconda strofa
“Ora, come dei cocci di bottiglia sopra i muri / Ho dei pensieri su di te che mi torturano” – la metafora dei cocci di vetro sui muri evoca una barriera difensiva che ferisce, ma anche l’idea di pensieri frammentati e taglienti che si incastrano nella mente.
“Dannato me, dannata te, dannato il cielo” – questa triplice maledizione esprime la frustrazione totale di chi si sente vittima delle circostanze, degli altri e persino delle forze superiori.
Il tradimento delle apparenze
“Piangevi mentre salutavi alla frontiera / Ma ho visto foto in cui sorridi come un diavolo” – questo contrasto tra il dolore dell’addio e la gioia successiva rappresenta uno dei trigger più comuni della gelosia: la scoperta che l’altro può essere felice senza di noi.
Il paragone con il diavolo non è casuale: nella mente del geloso, il sorriso dell’amato diventa prova di una natura ingannevole e maliziosa.
La risoluzione filosofica
Il finale del brano segna una svolta matura e liberatoria: “E che si fotta la gelosia / La gelosia, la gelosia / Comunque vada, comunque sia”. Questa ripetizione ha il sapore di un mantra liberatorio, un modo per esorcizzare il sentimento attraverso la sua verbalizzazione.
Ma è nella conclusione che arriva la vera saggezza: “Non sentirsi al centro dell’universo / È una cosa sana, banale ma è sana”. L’accettazione dell’egocentrismo come elemento tossico rappresenta il momento di maggiore crescita emotiva del brano.
La filosofia dei Coma_Cose
Come spiegano gli stessi artisti, la loro visione della gelosia è quella di un condimento: “La gelosia è come il sale: un pizzico non guasta mai, ma troppo non può fare altro che rendere il piatto immangiabile”. Questa metafora culinaria traduce perfettamente il concetto di dosaggio nelle emozioni.
Il duo chiarisce che il brano vuole essere “un inno all’accettazione di questo sentimento” e vuole “disinnescare ogni deriva malsana”, riconoscendo la gelosia come “un sentimento atavico insito nello spettro umano” ma ribadendo che “i princìpi su cui fondare un rapporto sentimentale restano la fiducia e la libertà reciproca”.
Un ponte verso la celebrazione
“LA GELOSIA” arriva in un momento particolare per i Coma_Cose: mentre si preparano a celebrare dieci anni di carriera con date nei palasport (27 ottobre all’Unipol Forum di Milano e 30 ottobre al Palazzo del Sport di Roma), il duo dimostra di aver raggiunto una maturità artistica ed emotiva che si riflette nella profondità dei testi e nella capacità di affrontare temi complessi con leggerezza senza banalizzarli.
Il brano mantiene le sonorità pop che hanno caratterizzato i loro ultimi successi, ma arricchisce il tutto con una poetica più consapevole, frutto della collaborazione con Francesca Mesiano (California) nella scrittura del testo.
E tu, come gestisci la gelosia nelle tue relazioni? Ti riconosci nell’immagine del “sale dell’amore” che, se dosato bene, può dare sapore ma se esagerato rovina tutto? Hai mai vissuto quel momento di crescita in cui hai capito che “non sentirsi al centro dell’universo è sano”? Condividi la tua esperienza nei commenti, siamo curiosi di sapere come vivi questo sentimento così universale eppure così personale!
Il testo di La Gelosia
Ora sarebbe intelligente stare un po’ più calmi
Ma tu non riesci a fare a meno di dirmelo
No, non ti piace se qualcosa è cambiato
Nemmeno a me, nemmeno a te, nemmeno un viaggio
Abbiamo fatto senza complicare tutto
E anche se è vero che due gatti non si sbranano
Hanno la lingua come il vetro se si baciano
Dimmelo te, dimmelo te se è vero
Non si può tornare all’anno scorso
Con la tempesta e noi due soli al mondo
Prima dell’ansia e dei pensieri stupidi
Ma è solamente la gelosia
Colpa tua o mia
Mi avrai detto qualche cosa di troppo ma
Non sentirmi al centro del tuo universo
È una cosa strana, va bene ma è strana
E c’è chi dice sia nostalgia
Quella nostalgia
Che lo so che ci allontana ogni tanto ma
Sto guidando mentre chiedo alla pioggia
Se è solo un abbaglio
Ma il tergicristallo mi dice no
Wooo oooh, woo-ooh
Wooo oooh, woo-ooh
Ora, come dei cocci di bottiglia sopra i muri
Ho dei pensieri su di te che mi torturano
E anche se voglio superarli mi feriscono
Dannato me, dannata te, dannato il cielo
Piangevi mentre salutavi alla frontiera
Ma ho visto foto in cui sorridi come un diavolo
Mi viene un dubbio che mi ha attaccato il panico
Ma è solamente la gelosia
Colpa tua o mia
Mi avrai detto qualche cosa di troppo ma
Non sentirmi al centro del tuo universo
È una cosa strana, va bene ma è strana
E c’è chi dice sia nostalgia
Quella nostalgia
Che lo so che ci allontana ogni tanto ma
Sto guidando mentre chiedo alla pioggia
Se è solo un abbaglio
Ma il tergicristallo mi dice no
Wooo oooh, woo-ooh
Wooo oooh, woo-ooh
E che si fotta la gelosia
La gelosia, la gelosia
Comunque vada, comunque sia
Quando non va via
E ti soffoca come un singhiozzo sai
Non sentirsi al centro dell’universo
È una cosa sana, banale ma è sana
Sbagliata o no
Wooo oooh, woo-ooh
Wooo oooh, woo-ooh
E che si fotta la gelosia
La gelosia, la gelosia